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img Battlefield 4
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Battlefield 4 - provato alla GC 2013

Come lo scorso anno, alla GamesCom non poteva mancare l'usuale area dedicata ai titoli Electronic Arts dove insieme agli altri addetti era possibile provare con mano i principali giochi della prossima generazione di console: tra questi c’era anche la nuova opera di DICE, Battlefield 4, del quale possiamo finalmente approfondire insieme le dinamiche multiplayer.
Di cosa si tratta
Battlefield 4 è il quarto capitolo della serie di sparatutto bellici moderni realizzato da DICE, team di sviluppo interno ad EA con base a Stoccolma, in Svezia, che ha dato vita al franchise nel 2002 e da allora ha prodotto più di 11 titoli appartenenti a diversi stili e linee temporali differenti. Il gioco, che sfrutta tutte le potenzialità della terza versione del motore di gioco Frostbite, uscirà il 29 ottobre su Xbox 360, PlayStation 3 e PC e nel mese di novembre sulle nuove Xbox One e PlayStation 4.

Le partite multiplayer su console next-gen potranno ospitare fino a un massimo di 64 giocatori per scontri 32 contro 32, mentre il tutto girerà a 60fps come già fa da tempo la concorrenza rappresentata da Call of Duty; chi invece acquisterà la versione per Xbox 360 e PS3 dovrà limitarsi a giocare match con un massimo di 24 giocatori e ai classici 30 frame per secondo. I giocatori sono quindi divisi in squadre da 5 componenti, ognuna con il compito di aiutarsi a vicenda, uccidere i nemici, completare gli obiettivi e possibilmente vincere la partita: rimane invariato il sistema di classi visto in Battlefield 3, anche se con alcune modifiche alle armi che si possono portare con sé e ai kit a disposizione. Tra le fazioni che è possibile impersonare ci sono Russia, Stati Uniti e Cina, un gradito ritorno per i fan del gioco, visto che tale fazione non appariva più dai tempi della sua introduzione in Battlefield 2
.
Tra le modalità disponibili ritroviamo classici come Conquista e Corsa e, oltre alle varianti Deathmatch, non mancano novità come Defuse e Obliteration: solo di quest’ultima disponiamo di informazioni a sufficienza per parlarne. Si tratta di una modalità ad obiettivo che prevede il respawn di una bomba a centro mappa da prendere e poi far detonare in una delle tre stazioni M-COM nemiche; l’obiettivo è quindi quello di tenere sotto controllo le proprie stazioni e prendere possesso dell’unica bomba attiva all’interno del gioco. Infine, viene introdotta la particolare Spectator Mode che fornisce diverse opzioni per poter tenere traccia di tutte le azioni effettuate dai giocatori in partita: dalla semplice visuale di un altro giocatore in prima o terza persona, alla possibilità di avere una visuale dall’alto dell’intera mappa con tutte le fazioni e i relativi plotoni a schermo.

Cosa abbiamo visto
Mentre nell’area della GamesCom riservata al pubblico rano disponibili due demo differenti (con tanto di file chilometriche), nell’area dedicata alla stampa ho potuto provare il comparto multigiocatore di Battlefield 4 sulla mappa Paracel Storm in modalità Domination. L’ambientazione in cui si è svolta la battaglia, che avrete sicuramente già visto attraverso i numerosi filmati diffusi, mette insieme una serie di piccole isole tropicali circondate, e praticamente quasi isolate, da un mare molto agitato a causa di una forte tempesta che con i suoi tuoni e fulmini si sta abbattendo sul luogo. Qui gli sviluppatori ci hanno spiegato che levando le ancore alle navi ormeggiate al largo e accompagnandole verso la giusta direzione, sarebbe stato possibile farle schiantare sugli isolotti approfittando della forza del vento e cambiare così radicalmente lo scenario; non solo, le stesse navi schiantate potevano fungere da nuove aree esplorabili della mappa, utili per rifugiarvisi o tendere imboscate ai nemici.

Tutto ciò fa parte della nuova feature denominata “Levolution”, ovvero la distruzione o la modifica totale degli ambienti per mano delle stesse azioni dei giocatori. Se in Paracel Storm il giocatore può cambiare parti della mappa facendo schiantare delle navi, in altre ambientazioni sarà possibile distruggere determinati edifici che magari andranno a collassare su quelli vicini, cambiando così i percorsi per raggiungere determinate posizioni: tante idee e possibilità che possono essere messe in pratica dai designer e che aumentano il senso di partecipazione di chi gioca, anche se la meccanica non è di certo inedita. Nella mia prova non ho potuto vedere in azione questa novità, così come non c’è stata traccia del meteo dinamico, quindi non mi è possibile approfondire ulteriormente quest’aspetto che sarà uno dei punti di forza del titolo.

MX Video - Battlefield 4


Dal punto di vista grafico, DICE ha fatto passi da gigante per poter rendere il mondo di gioco ancor più vivo e realistico e la differenza con il suo predecessore, comparato alla versione PC con le impostazioni al massimo, è tangibile. L’effetto del mare grosso, con la caratteristica schiuma bianca che accompagna le onde; il movimento violento e il colore profondo dell’acqua; le gigantesche palme che si muovono e si piegano per via del vento furioso e le gocce di pioggia che lentamente colano sul visore del nostro soldato. Sono tutti elementi che, uniti all’intensità degli scontri e alle numerose esplosioni riprodotte fedelmente, vi faranno strabuzzare gli occhi e cadere a terra la mascella, senza contare che bisogna aggiungere la fluidità dei 60fps stabili a quanto descritto. Non esiste multiplayer che, al momento, trasmetta queste sensazioni grazie all’alto livello tecnico raggiunto.

La modalità Domination, già introdotta a partire dall’espansione “Close Quarters” di Battlefield 3, è una versione ridotta di Conquista in cui il compito delle squadre è sempre quello di catturare e mantenere dei punti in cui sono presenti delle bandiere e allo stesso tempo uccidere gli avversari fino a far esaurire i relativi ticket di respawn. L’approccio è leggermente differente rispetto alla Conquista originale: si deve infatti tener conto della relativa vicinanza dei punti di controllo e la conseguente maggiore presenza dei nemici nelle aree circostanti, oltre ad avere a disposizione meno coperture e zone che non siano facili da scoprire. I più grandi benefici da questi ambienti limitati sono però la concentrazione dell’azione, l’assenza di lunghe camminate e quindi di tempi morti scorrazzando per arrivare al punto d’interesse e la relativa rapidità nella conquista degli obiettivi. Per il mio stile di gioco, la preferisco di gran lunga e può essere un buon modo per alternare le sfide a Corsa, che si svolgono su mappe decisamente più vaste, a quelle di Domination e varianti Deathmatch che sfruttano invece spazi più stretti.

Per quanto riguarda i comandi non c’è nessuna variazione importante da segnalare, mentre il nuovo controller migliorato di Playstation, il DualShock 4 (la versione provata era appunto quella PS4), si rivela adatto anche al gameplay degli sparatutto come Battlefield 4, quando in passato per giocare a FPS e TPS ho da sempre preferito il gamepad della Xbox 360 per via della sua ergonomia. L’unico appunto che si può muovere è dato dalla pressione da esercitare sulle leve direzionali, ancora un po’ troppo dure per muoversi sul campo di battaglia senza problemi. Da segnalare infine l’ottima personalizzazione dei personaggi, delle armi e dei veicoli, per cui non ho avuto tempo di esplorare a fondo e che sarà necessario approfondire in sede di recensione.

Tiriamo le somme
Il comparto multigiocatore di Battlefield 4 si è dimostrato essere all’altezza delle aspettative, sia per quanto riguarda le meccaniche di gioco che soprattutto per quel che concerne il comparto grafico e sonoro - nettamente migliorati rispetto al suo predecessore - che riescono davvero a trasmettere una sensazione di una guerra realistica all’ultimo respiro. Rimangono da sciogliere i dubbi riguardanti la trama e la capacità di coinvolgimento della campagna single player, ma per il momento il titolo di DICE ha tutte le carte in regola per candidarsi a miglior sparatutto bellico dell’autunno-inverno, in attesa di nuove uscite legate al genere shooter come TitanFall.

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