Resident Evil 6 - la presentazione italiana
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
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Al di là di questa importante scelta fatta da Capcom per la commercializzazione del titolo sul suolo italico, ci sono stati mostrati degli spezzoni delle campagne di Leon Kennedy, Ada Wong e del figlioccio di Wesker: Jake. Quest’anno Resident Evil offrirà al giocatore di giocare quattro campagne distinte con diversi protagonisti. La quarta, quella di Ada, sarà sbloccata solamente dopo aver completato le precedenti tre, questo perché offrirà dei punti di vista inediti che vi racconterò tra poche righe.
Siamo ovviamente partiti dalla campagna del personaggio di copertina, che ha fatto da apripista all’annuncio del gioco: Leon Kennedy. Stando alle affermazioni degli sviluppatori, questa dovrebbe essere in grado di regalare ai giocatori il feeling che i vecchi Resident Evil davano a chi li giocava: poche munzioni, luoghi oscuri e lo spavento sempre dietro l’angolo. Tuttavia, lo spezzone di missione giocato è servito principalmente per mettere in mostra due degli elementi che saranno inseriti in questo sesto capitolo: la cooperazione e il ritorno degli enigmi. Ambientato nei sotterrai di un laboratorio, dallo stile decisamente grottesco e ricchi di statue dalle forme particolari, in questo livello Leon e la sua compagna Helena dovevano collaborare l’uno con l’altra per sopravvivere all’onda di zombie famelici. Ho notato come l’intelligenza artificiale, sia stata notevolmente migliorata rispetto al capitolo precedente, riuscendo a gestire autonomamente ogni situazione che capitava su schermo. Inoltre i giocatori potranno contare su alcuni elementi dell’ambiente che torneranno a loro favorevoli: in questo caso specifico, ad esempio, azionando una manovella potevamo far sputare del fuoco dalla bocca di una delle statue incendiando il percorso degli zombie ed impedendogli così di arrivarci troppo vicino. Oltre a questo, ho anche avuto modo di constatare il ritorno di alcuni puzzle ambientali che lo sviluppatore ha assicurato saranno pienamente inseriti all’interno del contesto di gioco.
Dopo Leon siamo passati ad uno dei nuovi volti di questo sesto capitolo: Jake, il figlio di Wesker. A differenza delle altre campagne questa si è rivelata sicuramente la più atipica. Il baldo giovane, essendo anch’egli un mutante, avrà dalla sua particolari abilità fisiche che gli permetteranno di poter utilizzare le mosse corpo a corpo come arma offensiva. Una vera rivoluzione per la serie quindi, che sono sicuro non mancherà di creare animate discussioni tra i fan. La porzione di missione mostrava come Jake e la sua partner Sherry Birkin (la bambina vista in Resident Evil 2) hanno incrociato le loro strade. In questa sessione di giocato, oltre al corpo a corpo ho notato come gli sviluppatori abbiano inserito altri inediti elementi di gameplay come ad esempio la possibilità di utilizzare delle torrette mobili tramite un computer remoto per spianare la strada di Sherry da un nutrito numero di nemici. Da notare come questo personaggio, totalmente inedito, sarà un elemento cardine all’interno del plot narrativo. Una cosa è certa: più apprendiamo della storia, più quest’ultima diventata estremamente complicata nelle sue trame.
L’ultima parte della presentazione è stata invece dedicata tutta ad Ada, il personaggio che più di tutti è stato lontano dalla luce dei riflettori. A differenza degli altri, Ada non avrà un vero e proprio partner ma racconterà sotto punti di vista differenti passaggi già visti nelle tre precedenti campagne. In quella mostrataci eravamo impegnati a combattere una durissima boss fight in compagnia di Leon ed Helena. La procace dottoressa avrà come arma predefinita una balestra con due tipi di munizioni: i dardi classici e quelli esplosivi. Quest’arma sarà anche dotata di mirino laser, agevolando così il giocatore nella mira. La cosa più interessante però è che, essendoci tre personaggi su schermo, sarà possibile giocare la cooperativa online in tre giocatori. Ovviamente bisognerà capire se questa caratteristica sarà ristretta solamente ad una certa missione o allargata a tutta la campagna di Ada, ma al di là di questo rimane una feature estremamente interessante e che apre spiragli collaborativi rimasti fino a questo momento totalmente celati agli occhi dei giocatori.
Tirando le somme possiamo quindi dire che questo ennesimo contatto con Resident Evil 6 ci è servito per capire quanto gli sviluppatori, e in particolare Hirabayashi, si siano impegnati per offrire un titolo vario, appagante e ricco di spunti interessanti. Ovviamente i fan più accaniti potrebbero storcere il naso davanti a quest’ennesima trasformazione della serie, ormai sempre più lontana dai canoni classici del survival horror. Ma in fondo, questo nuovo modo di intendere il genere potrebbe rivelarsi altrettanto divertente da giocare. Ai giocatori l’ardua sentenza verso i primi di ottobre.
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