Dishonored - provato alla GC
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Dishonored è uno stealth-action/adventure in prima persona che ci immerge in un mondo dalle atmosfere steampunk dove i diritti dei singoli individui contano ormai meno di zero e dove è presente un continuo e fitto alone di mistero in tutto ciò che ci circonda. Il protagonista è Corvo, un assassino sovrannaturale assetato di vendetta e vecchia guarda del corpo dell’Imperatrice: ora che è stato accusato senza alcuna prova dell’assassinio di quest’ultima, si ritrova ad indagare su ciò che è realmente successo e a confrontarsi con le forze malvagie di Lord Reggente.
Corvo gode di particolari poteri che potremo usare per volgere a nostro favore ogni situazione e, soprattutto, per approcciare ogni azione in modo sempre diverso: si va dall’evocazione di topi che possono divorare a morsi la povera vittima alla capacità di teletrasportarsi rapidamente da una posizione all’altra, fino a prendere possesso di personaggi secondari come possono essere guardie del corpo o dei semplici passanti. L’intenzione degli sviluppatori è quella di presentare un mondo ricco di possibilità e di varietà che tenga impegnato il giocatore il più possibile, un’esperienza molto più vicina ai classici giochi di una volta dove si impiegavano ore per superare un livello che ai titoli casual di oggi dove tutto è guidato al massimo.
Cosa abbiamo visto
La missione assegnata a Corvo nel corso della mia prova era di introdursi all’interno di una festa privata, tenutasi in una sontuosa villa situata di fronte ad un canale, ed uccidere Lady Boyle. Essendo la missione posizionata in un punto già avanzato del gioco, avevo a disposizione tutti i poteri e abilità per riuscire a completare al meglio il mio obiettivo. Va detto che per abituarsi ai comandi del gioco sono richiesti una manciata di minuti, proprio perché non si tratta del classico sparatutto, ed anche per iniziare a capire i meccanismi della missione è necessario riflettere più del dovuto. Nel mio caso, per accedere alla villa ho utilizzato un piccolo cunicolo laterale presente sulla destra della cancellata principale e seguendo i discorsi dei presenti di fronte all’ingresso della villa ho potuto raccogliere un invito per entrare senza problemi al party. Gli sviluppatori mi hanno spiegato che questo non era l’unico metodo possibile: potevo utilizzare il potere di teletrasporto e passare attraverso balconi e tetti oppure intrufolarmi da un ingresso sotterraneo prendendo possesso di un topo; o ancora, nel caso non avessi trovato l’invito a terra, avrei potuto uccidere la guardia pur mettendo in agitazione i presenti e allertando le guardie. Già da qui si capisce come il team di sviluppo abbia voluto rendere il gioco un sandbox ricco di sfaccettature che renderanno certamente più variegato qualsiasi nuovo tentativo di ripetere la missione.
Una volta entrati all’interno della villa abbiamo potuto notare l’attenzione riposta dal team artistico in tutti i dettagli: quadri, sedie, tavoli, scrivanie, ornamenti, lampadari, piante, pavimenti, muri. Tutto è sembrato estremamente ricco e variegato, ben posizionato all’interno della struttura e con una certa attenzione a non ripetere troppo i gli stessi oggetti di scena. Il colpo d’occhio è decisamente gradevole, sopra le aspettative che avevo prima di provare con mano il gioco: soltanto avvicinandosi era possibile notare lo sgranamento delle texture, ma essendo il gioco ancora in sviluppo è probabile che alcuni di questi problemi verranno risolti prima del rilascio nei negozi. Oltre alla missione principale, era possibile effettuare dei cambi di rotta attivando delle sotto-quest come ad esempio delle sfide a duelli o rivelando la vera natura della nostra missione ad uno dei membri del party. Per quanto riguarda l'obiettivo principale, Lady Boyle ha pensato bene di ingaggiare delle sosia per confondere eventuali spiacevoli intrusi e di farsi seguire ovunque da un nutrito numero di guardie. Qui il giocatore viene messo di fronte a diverse possibilità: indagare sul posto e notare tutti i minimi movimenti, dirigersi nelle varie stanze per cercare degli indizi oppure compiere una strage scatenando il panico. Nel mio caso ho scelto la soluzione più comoda, ovvero quella rappresentata dalla ricerca di possibili indizi.
MX Video - Dishonored
La difficoltà del gioco inizia subito nel trovare un possibile accesso ai piani superiori, sorvegliati in continuazione dal corpo di vigilanza ed anche da una rete elettrica: dopo una serie di tentativi inutili nel cercare un potere che fosse in grado di annullare l’elettrificazione del percorso, ho girato in lungo e in largo la villa per trovare un accesso secondario. Anche in questa occasione il gioco ci avviserà prontamente che non siamo più in incognito e che quindi dovremo stare attenti a non farci scoprire: gli sviluppatori hanno scelto un sistema di allerta praticamente identico a quello di Assassin’s Creed dove le guardie, superati i tre livelli di attenzione, verranno a stanarci fino a che non moriremo o fuggiremo. In questa occasione ho avuto la possibilità di fronteggiare alcune guardie con l’uso dei pugnali, delle frecce narcotizzanti dell’arco e testando anche il potere legato ai malefici roditori. L’intelligenza artificiale mi è sembrata decisamente pronta e reattiva, nonostante alcuni momenti di indecisione dove il nemico si lasciava uccidere con più facilità: un metodo sicuro per abbattere le guardie più velocemente è quello di aggirarle o di prenderle alle spalle, senza dargli modo di fronteggiarci. Mentre andavo alla ricerca di indizi, ho potuto scoprire una piccola chicca per gli amanti del gioco stealth: la possibilità di utilizzare gli spioncini o le fessure delle porte per poter vedere cosa c’è o cosa sta accadendo in una determinata stanza, prima di irrompere all'interno. Simile a questo è anche il potere di guardare attraverso i muri e scoprire così tutte le posizioni delle guardie: una feature che si rivela estremamente utile per poter ripulire il territorio.
Dopo una serie di ricerche, sono entrato in possesso dell’indizio fondamentale e finalmente il gioco mi ha proposto la posizione esatta dell’obiettivo da eliminare. Anche in questo caso erano presenti metodi differenti per arrivare al punto dell’assassinio e io ho scelto di calarmi da un corridoio del secondo piano senza farmi notare. Una volta uccisa Lady Boyle è stato veramente difficile scappare ed ho impiegato circa 25 minuti per trovare il migliore metodo di fuga: oltre a lasciare l’interno della villa e il giardino adiacente, le guardie attiveranno le dighe del piccolo canale cercando di sbarrarci la strada e bloccarci. Nonostante il gioco fosse impostato a difficoltà media, alla fine della prova sbirciando tra le altre postazioni ho notato come non tutti i giornalisti avessero portato a termine la missione, limitandosi magari all’assassinio del bersaglio per poi non riuscire nella fuga: la precisione, il tempismo e la strategia saranno quindi obiettivi fondamentali per proseguire l’avventura.
Tiriamo le somme
Dishonored rappresenta sicuramente una delle novità più interessanti di fine anno e che potranno essere maggiormente apprezzate dai giocatori, un po’ per la particolarissima atmosfera che avvolge l’ambientazione e le stesse vicende del protagonista e un po’ perché si esce fuori dai soliti schemi a cui ci ha abituato questa generazione. Dopo un hands-on così intenso, posso affermare con quasi assoluta certezza che il titolo non deluderà e che la strada intrapresa da Arkane Studios insieme a Bethesda è quella giusta: se amate i giochi in cui siete voi a guidare lo svolgimento degli eventi invece dell'opposto, questo sarà probabilmente un acquisto obbligato.
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