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img Call of Duty: Black Ops II
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Call of Duty: Black Ops II - multiplayer provato alla GC

Grande protagonista della GamesCom 2012 è stato ovviamente il nuovo episodio di una delle serie più vendute di sempre, Call of Duty: Black Ops II. Nella cornice della Koelnmesse, Treyarch e Activision hanno deciso di concentrare i propri sforzi svelando e permettendoci di provare il comparto multiplayer del titolo. Eccovi le nostre impressioni aggiornate, che si aggiungono a quelle già fornitevi dall'evento pre-fiera.
Di cosa si tratta
Call of Duty: Black Ops II è il nuovo episodio della famosa saga Activision che segue gli eventi narrati nel primo Black Ops mostrandocene le conseguenze nel futuro prossimo, in un 2025 ormai nel caos e dilaniato dalla guerra. In quest'epoca troviamo un arsenale fortemente rivoluzionato grazie alle nuove tecnologie, così come potremo contare sul supporto di nuovi futuristici gadget. Mentre la campagna del gioco potrà contare anche su capitoli ambientati nel 1970 e 1980, il multiplayer sarà esclusivamente basato nel 2025 permettendoci di portare nelle arene online tutti i marchingegni futuristici ideati per l'occasione da Treyarch.

Ma il setting non è l'unica novità del comparto multiplayer: lo studio di Santa Monica ha cercato di rinfrescare e migliorare il gioco aggiungendo nuove modalità, un nuovo sistema di creazione e crescita delle classi e migliorando il design delle mappe sulla base delle critiche ricevute in passato. Ve ne avevamo già parlato in occasione della rivelazione del multiplayer ed in una nostra news di riepilogo di tutte le novità, ma a Colonia ho avuto la possibilità di approfondire la conoscenza con queste novità.

Cosa abbiamo visto
Grazie alla grande arena multiplayer allestita da Activision alla GamesCom, ho potuto provare con mano il nuovo titolo in due partite distinte: una multi-team su Turbine, la mappa ambientata in un impianto eolico già mostratavi in questi giorni, caratterizzata da una turbina crollata e da molte strade tra le rocce, e un'altra in modalità a obiettivi su Aftermath, una Los angeles nel pieno della nuova guerra del 2025 caratterizzata da molte vie tra le macerie, un atrio e una piazza molto ampia dove si è facili bersagli è normale. Posso inoltre confermarvi che la modalità combat treaining è ancora presente.

Alla mia postazione avevo qualche minuto per creare la mia classe personalizzata: il gioco aveva già tutto sbloccato ma mi sono concentrato sulle novità come il sistema Pick 10, che ci permette di usare 10 "slot" per creare in libertà la nostra classe, riducendo molte passate limitazioni. Grazie a questo sistema possiamo ad esempio rinunciare all'arma secondaria o alle granate per poter potenziare maggiormente quella principale o dotarci di particolari abilità extra; il sistema è realizzato anche in maniera molto intuitiva dal punto di vista dell'interfaccia, consentendoci di scegliere nuove espansioni anche una volta arrivati ad occupare tutti gli slot, chiedendoci poi a quale elemento già scelto vogliamo sostituire il nuovo item. Il sistema di Wildcards ci permette poi di avere due perk primari al costo di tre slot (primo perk, wildcard, secondo perk) ed ho notato anche la presenza di wildcard per incrementare i perk secondari. Tra gli oggetti acquistabili negli slot interessante il mirino "anti camper" che, quando fermi a mirare, ci permetterà di individuare nemici nascosti dietro le pareti.

MX Video - Call of Duty: Black Ops II


Pad alla mano tutte queste novità sono diventate molto più chiare: ho creato la mia classe personalizzata sacrificando la granata secondaria per fare posto ad una Wildcard e un Perk 1 extra (corsa affiancato a corazza flak) con cui mi sono trovato benissimo. Anche provare personalmente le armi mi ha convinto sul lavoro di Treyarch: molto equilibrate tra loro mi sono sembrate soprattutto le armi secondarie come una nuova pistola a raffiche di tre colpi molto potente ma con un caricatore veramente limitato (tre raffiche e dovevo ricaricare). Il gioco mi ha comunque lasciato con qualche perplessità e preoccupazione soprattutto alla luce dei CoD passati: ad esempio ho notato molti giocatori sostituire l'arma secondaria con il coltello, che in passato era presente solo come accessorio delle pistole, e questo mi ha richiamato alla memoria i knife runner di Modern Warfare 2 che andavano a spasso per la mappa a dare coltellate correndo. Ho anche notato la presenza di un Perk 2 che permette di dare una coltellata rapida; se aggiunto alla Wildcard per avere due Perk 1 mettendoci invisibilità UAV e corsa, il risultato potrebbe essere molto simile a quanto visto con i runner di MW2. Questo solo per farvi un esempio: bisognerà poi vedere alla prova dei fatti come i giocatori utilizzeranno tutti i perk e le Wildcard per capire se un sistema simile possa generare combinazioni troppo squilibrate.

Dopo l'emozione di giocare davanti ad un pubblico enorme, nella seconda partita ho controllato bene la mia Score Streak (la barra che accumula punti con uccisioni e altre azioni e ci permette di accedere ad attacchi extra), e vedere il suo funzionamento all'opera mi ha dato una gran soddisfazione. Con assistenze, dropshot e catture di obiettivi sono arrivato a riempirla in poco tempo e con poche uccisioni per poter provare il drone volante; questo si è rivelato molto semplice da usare, un po' come quello di MW3, ma con l'aggiunta di un arma da fuoco e di esplosivo al plastico che alla fine del tempo di autonomia si aziona in automatico come una RC-XD. Ma il bello è che questi droni, se da un lato hanno un'ottima potenza di fuoco, dall'altro sono veramente facili da abbattere, per cui sembra che Treyarch abbia cercato il massimo equilibrio tra vantaggi e svantaggi di ogni oggetto: una cosa da non sottovalutare.

[Nota di Neural] - Prima di lasciarvi alle conclusioni di Cristiano sul suo hands-on con CoD BO2, sequestro velocemente il suo articolo per spendere due parole su una caratteristica che mi ha colpito particolarmente dopo aver assistito a diverse partite multiplayer: la qualità visiva delle mappe. Sembra che Treyarch abbia cambiato approccio al design spostando lo stile delle mappe da quello più anonimo dei titoli precedenti ad un approccio più brillante e luminoso: le nuove mappe appaiono più colorate, ottimamente illuminate e ricche di dettagli e di effetti di luce come god rays, lens flare o effetti di fumo e nebbia che donano al tutto un feeling più vivido, anche in mappe dall'ambientazione più industriale come Cargo. Anche se il motore grafico non ha probabilmente subito grandi miglioramenti, l'impressione che ne ho ricevuto è che la nuova direzione artistica abbia fatto fare un salto avanti anche alle visuali del gioco, almeno per quanto riguarda le mappe multiplayer. Non male davvero: vedremo se lo stesso sarà confermato per le altre mappe presenti nel titolo al lancio.

Tiriamo le somme
Dopo averlo potuto provare con mano, ritengo che Call of Duty: Black Ops II sia all'altezza della saga di cui porta il nome, con un'esperienza di gioco multiplayer migliore rispetto al passato e creata per soddisfare ogni giocatore, senza perdere lo stile che da sempre la caratterizza. Forse non sarà in grado di convincere gli oppositori della serie, ma ha il potenziale per riavvicinare coloro che non avevano gradito l'evoluzione degli ultimi anni. Non ci resta che attendere il 13 novembre per scoprire se sarà davvero così.

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