Call of Duty: Black Ops II - Il multiplayer rivelato
Infinite possibilità
Come detto più volte dallo stesso team di sviluppo, essendo ambientato nel 2025 Call of Duty: Black Ops II ha permesso a Treyarch di sbizzarrirsi nella creazione di un arsenale futuristico in grado di seminare la devastazione sia nella Campagna che nelle arene multiplayer. Alla prova dei fatti, durante le partite disputate all'evento di Colonia ho notato come questo armamentario lanci uno sguardo su quelli che potranno essere gli strumenti bellici di un futuro prossimo, senza esagerazioni quali fucili laser, al plasma o affini. A creare il danno maggiore in tal senso sono sicuramente i droni, automatici o meno, utilizzabili dopo aver riempito una barra di punteggio "Score Streak" tramite le uccisioni di nemici: questa sostituisce il sistema delle Killstreak dando valore non solo alle semplici uccisioni ma anche a come queste vengono compiute. Ottima peraltro la gamma di Score Streaks sfruttabili nel gioco, 22, che vanno dai droni alla torretta Guardian in grado di stordire i nemici passando per missili pilotati dal giocatore.
La presentazione del multiplayer si è concentrata sugli aspetti più innovativi che saranno introdotti nel prossimo capitolo: nuova gestione delle classi, CODcast, League Play e Live Streaming. Il nuovo metodo per la creazione delle classi si basa sul concetto che il giocatore ha a disposizione 10 slot da occupare con armi, potenziamenti, abilità, granate e così via: se ad esempio si vuole potenziare il proprio fucile da cecchino con un silenziatore e uno stabilizzatore, si occuperanno 3 slot (fucile e i due potenziamenti), quindi rimarranno 7 spazi per l'arma secondaria, con relativi potenziamenti, le abilità e le granate. Ovviamente 7 spazi non bastano per poter portare tutto, e bisogna equilibrare la propria classe a seconda delle esigenze di gioco. Gli slot sono inoltre utilizzabili per le Wildcard, una serie di potenziamenti che ci permettono di applicare degli "strappi alla regola" come la possibilità di applicare tre modifiche alla propria arma primaria anziché due. In un caso simile, quindi, per avere un'arma con tre potenziamenti occuperemo cinque slot: arma, wildcard e i tre potenziamenti, lasciandoci con cinque slot liberi. Pad alla mano, questo sistema funziona senza problemi: il menu di creazione della propria classe è di facile comprensione e utilizzo, ma allo stesso tempo mostra chiaramente di poter offrire una profondità e minuziosità che terranno occupati i fanatici della personalizzazione per molto tempo.
Good morning players!
Per la creazione degli altri aspetti del multiplayer di Call of Duty: Black Ops II, Treyarch ha voluto strizzare pesantemente, e volutamente, l'occhio al gioco competitivo (detto anche eSport) creando una lega in cui partite e classifiche stagionali saranno offerte ai giocatori di tutte le abilità perché possano mettersi continuamente alla prova in playlist calibrate sul loro livello, ma dalla forte componente competitiva. A coronare questa voglia di agonismo arrivano il Live Streaming, che renderà possibile la visione di tali partite tramite Internet a tutti gli interessati (durante la presentazione ho potuto ad esempio seguire in diretta una partita sullo schermo di un tablet) e il CODcast, l'elemento forse più interessante e particolare mostrato durante la serata. Si tratta di una modalità in cui un giocatore coprirà il ruolo di telecronista della partita avendo a disposizione moltissimi strumenti per la gestione dei punti i vista: una visuale radar della mappa, la trasmissione in diretta della chat dei giocatori, una schermata riassuntiva di tutti i giocatori, del loro profilo e delle loro statistiche della partita in corso, con la possibilità di commentare il tutto come un vero commentatore sportivo. Purtroppo Activision non sembra aver ancora chiari i piani per la coesistenza di questi due aspetti (Live Streaming e CODcast): non sarà quini possibile, almeno al lancio del gioco, mandare in streaming una partita e commentarla in diretta per gli spettatori, limitando la feature ai lan-party o a chi è dotato di strumenti di streaming per trasmettere sul web una partita commentata. Speriamo che questa integrazione sia una cosa prevista per il futuro.
Inizia il massacro
Come già detto, durante la serata ho avuto un paio d'ore per provare con mano il multiplayer di Call of Duty: Black Ops II e le varie novità introdotte. Le quattro mappe utilizzate per l'occasione (Aftermath, Turbine Bridge, Cargo, Yemen - mostrate nelle immagini a corredo dell'articolo) si sono rivelate interessanti ed ognuna creata per favorire un certo tipo di gioco. Turbine, la più grande, è ambientata attorno alle rovine di generatori eolici e si è presentata come la mappa ideale per gli scontri a lungo raggio a differenza di Yemen, tipico quartiere arabo, meglio giocabile con armi da corta-media distanza. Infine Cargo e Aftermath si sono rivelate essere delle mappe perfette per un massacro indiscriminato in arene con pochi punti dove accamparsi ma allo stesso tempo in grado di offrire molti “spiragli” per imboscate e accerchiamenti. Durante la prova su queste mappe ho avuto modo di provare anche due nuove modalità di gioco: Multiteam e Hardpoint. Il primo, come indica la parola, consiste nella possibilità di schierare in campo quattro team differenti, ognuno composto di un massimo di otto giocatori. Il secondo è basilarmente un Re della Collina con collina mobile.
Da quanto visto e provato grazie all'evento di Activision e Treyarch, si capisce che il prossimo Call of Duty: Black Ops II apporterà diversi aspetti interessanti al patrimonio multiplayer della serie, mantenendo comunque intatta l'anima che l'h reso uno dei titoli online più giocati di sempre. I fan possono stare tranquilli: il 13 novembre si troveranno a giocare un Call of Duty in tutto e per tutto. Chi invece lo aveva un po' snobbato nelle sue ultime iterazioni potrebbe riscoprire il gusto del gioco online grazie alle novità dal sapore futuristico introdotte.
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