Anteprima - Crysis 3
Siamo nel 2047. Vent’anni ci separano dagli eventi che hanno colpito New York nel secondo episodio della serie, e nella Grande Mela le cose non sembrano migliorate. Anzi, con la scusa di isolare gli ultimi Ceph rimasti sul nostro pianeta, l’organizzazione multinazionale CELL ha sfruttato la tecnologia dei naniti per erigere un’immensa cupola e sigillare Manhattan al suo interno. All’interno di questa struttura, chiamata Liberty Dome, gli edifici e le strade sono state presto divorate dalla vegetazione che, sia per l’atmosfera creatasi in tale zona sia per gli esperimenti fatti dai ricercatori CELL, è cresciuta in maniera impressionante dando vita ad un vera e propria foresta pluviale con paludi, vegetazione fitta, liane e tutto il resto.
Cosa manca a coronare la visione della software house tedesca per il suo Crysis 3? Prophet ovviamente. Purtroppo il coriaceo soldato rivestito con la tuta delle meraviglie ha un problema: è ingabbiato. Gli ultimi vent’anni per lui sono trascorsi all’interno di una cella, e solamente la fuga potrebbe ridargli la libertà. Conscio di questo Prophet, evidentemente tipo pragmatico, scappa. Il suo scopo è quello di tornare a New York per cercare di capire come si è sviluppata l’invasione aliena, ma soprattutto perché convinto del fatto che dietro la verità della CELL sulla creazione della cupola se ne nasconda una più atroce, che vede l’azienda sfruttare questo isolamento per condurre esperimenti poco ortodossi sulla natura e, fatto decisamente poco simpatico, sui newyorkesi rimasti. Una volta giunto a Manhattan, o quel che ne resta, Prophet vede concretizzarsi i suoi timori e scopre inoltre che gli ultimi Ceph rimasti si stanno riorganizzando. Cosa può fare quindi un soldato altamente addestrato nel combattimento in solitaria all’interno di una foresta pluviale? Rivedersi tutti i film di Predator e trasformarsi in un silenzioso e letale cacciatore.
Ecco quindi il nocciolo dell’esperienza che Crysis 3 offrirà il prossimo anno ai giocatori: non ci saranno più nemici ma prede, non saremo più soldati ma cacciatori in grado di strisciare silenziosamente fra la vegetazione per colpire in maniera silenziosa e fulminea. Questo non significa che il terzo capitolo della serie EA sarà un titolo stealth, ma che fra le varie possibili linee d’azione figurerà anche la possibilità di agire con metodo da predatore piuttosto che da commando. Se poi dovessimo venir scoperti, nulla ci vieterà di dar vita all’armageddon con tutto l’arsenale a cui ci siamo abituati, e non solo.
Un sibilo fra le frasche
Crytek ha infatti inserito due novità considerevoli nella scelta delle armi. Quella che balza subito all’occhio, nonché emblema di questo terzo capitolo, è l’introduzione dell’arco come arma principale. Indispensabile per agire nel silenzio, questa tecnologica rivisitazione permetterà a Prophet di uccidere senza farsi scoprire. Sarà inoltre possibile innestare diversi tipi di punte sulle frecce, come quelle esplosive ad esempio, decisamente poco discrete ma in grado di provocare danni considerevoli, nonché scompiglio fra le proprie vittime. Altro cambiamento consisterà, finalmente, nella possibilità di raccogliere e utilizzare anche le armi aliene, cosa non possibile nei precedenti episodi. Tra queste figureranno i fucili al plasma e un tipo di mortaio in grado di infliggere un danno maggiore agli alieni rispetto alle armi umane. Come se non bastasse Prophet potrà anche, tramite gli strumenti offerti dalla nano-tuta, inserirsi nei sistemi alieni e, dopo averli hackerati, prenderne il controllo: le torrette fisse sono un buon obiettivo di tale capacità.
Dal canto loro i Ceph agiranno in maniera leggermente diversa rispetto al passato. Se prima erano un’organizzata forza d’invasione aliena con lo scopo di annichilire il genere umano, in Crysis 3 saranno delle unità allo sbando e si comporteranno più come animali in lotta per la propria sopravvivenza che come squadre combattenti organizzate. Fra le loro file però figureranno dei nuovi nemici: lo Scorcher sarà ad esempio una specie di torretta bipede in grado di incendiare con il suo lanciafiamme ampie zone di vegetazione e diventare particolarmente resistente ai danni una volta entrato in modalità difensiva. Questo nemico potrebbe rivelarsi particolarmente fastidioso nel momento in cui, con il suo getto di fuoco, distrugge i ripari dietro i quali nascondersi. Se poi a lui si unisce l’altro nuovo arrivato, un drone volante in grado di rimuovere il camuffamento della nano-tuta, il giocatore potrebbe trovarsi in seria difficoltà.
Riguardo la nano-tuta da segnalare il nuovo sistema di gestione dei poteri (o perk che dir si voglia) che permetterà ai giocatori di unire fra loro le abilità precedentemente divise sotto le categorie generali di forza, corazza e stealth. Questo meccanismo permetterà di creare delle combinazioni “pre-assemblate” da utilizzare in maniera veloce durante il gioco perché precedentemente caricate in appositi slot. In sostanza sarà possibile creare una configurazione, ad esempio, per il combattimento ravvicinato, una per l’infiltrazione silenziosa e alternare al volo questi due configurazioni a seconda delle necessità del momento.
Quale che sia il nemico da affrontare o l’obbiettivo da raggiungere, Crytek ci tiene a precisare che in Crysis 3 l’approccio tattico da seguire dipenderà per lo più dal giocatore, che si troverà di fronte a diversi possibili modi d’agire e starà a lui scegliere quello più utile, logico o comodo rispetto al contesto del momento. Un bel cambiamento rispetto alla linearità di Crysis 2.
Crysis 3 vuole CryEngine 3
La serie FPS pubblicata da EA ha sempre stupito il pubblico per l'elevatissmo dettaglio grafico che ha portato i vari capitoli della serie, fin dai suoi esordi, in vetta ai giochi visivamente più impressionanti. Crysis 3, manco a dirlo, non farà eccezione, supportato da un CryEngine 3, a detta del team di sviluppo, finito e rifinito. Già dalle prime immagini e dai primi video è possibile notare come tale dichiarazione corrisponda al vero, con scenari pieni di dettagli e di una vegetazione lussureggiante e realistica a farla da padrona.
Questo passo in avanti influirà anche sul gameplay: se in precedenza era buono e giusto sparare a tutto quello che si muoveva, in Crysis 3 bisognerà riflettere prima di premere il grilletto, perché se a muoversi è solamente un cespuglio scosso dal vento si corre il rischio di rivelare la propria posizione inutilmente. Rimane da vedere se tale banchetto per gli occhi sarà in grado di saziarci allo stesso modo una volta portato su Xbox 360, visto che finora tutto quel che è stato mostrato proviene dalla versione PC.
Aspettando il giardiniere
Previsto per i primi mesi del 2013, Crytek ha ancora diverso tempo per lavorare a Crysis 3 (basti pensare che nulla è stato ancora rivelato sulla componente multiplayer), in modo da poter dare alla luce un FPS in grado di far innamorare nuovamente i fan della serie e anche i nuovi arrivati, nonché di collocarsi fra i giochi da seguire con maggior attenzione in questo finale di generazione che sembra destinato ad ospitare titoli memorabili. Che i newyorkesi diano un ultimo saluto ai propri palazzi preferiti, perché fra poco non ci sarà diserbante che tenga.
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