DiRT Showdown - anteprima hands-on
Il gioco ci offre quattro modalità principali: Showdown Tour è una sorta di carriera single-player in cui dobbiamo correre in quattro diversi eventi, ognuno composto da tredici gare, sbloccandoli progressivamente uno dopo l'altro. C'è poi Joyride, in cui dobbiamo guadagnare punti eseguendo le acrobazie più improbabili e spericolate, il multiplayer per due giocatori a schermo condiviso o otto giocatori via Xbox Live ed infine la modalità Sfide, che ci permette di lanciare sfide ai nostri amici sul Live chiedendogli di superare i nostri record quando useranno il gioco. Purtroppo la versione del titolo fornitaci da Codemasters copre solo la modalità Showdown Tour con la possibilità di provare solo cinque gare del primo evento, denominato "Spy+ Pro"; posso quindi fornirvi le mie impressioni sui meccanismi di base e sul tipo di competizioni e circuiti presenti, rimandandovi alla recensione finale per un'analisi più accurata di tutte le possibilità offerte dal gioco.
DiRT Showdown offre essenzialmente tre tipologie di gara: Gara, Demolition e Gymkhana, che ci vengono proposte in ogni evento con piccole variazioni nel set di regole e nel tipo di circuiti proposti. Gara è, lo dice il nome stesso, una corsa contro sette avversari guidati dalla CPU con l'obiettivo di arrivare primi; le due competizioni di questo tipo che ho potuto provare presentavano entrambe circuiti su strada asfaltata, quindi piuttosto distanti dai terreni a cui ci ha abituati la serie DiRT, a bordo di Muscle car (all'interno di una data categoria, prima della gara è possibile scegliere la vettura acquistandone anche di nuove usando i soldi guadagnati durante le gare). I circuiti sono caratterizzati dalla presenza di rampe per salti e ostacoli, mentre la guida vera e propria è incentrata su derapate, uso di nitro - indicato da una barra che, una volta consumata, torna a riempirsi lentamente - e sportellate/speronamenti con le altre auto. Quest'ultima è una componente molto importante, visto che ogni auto ha un certo numero di danni che può sopportare ed è quindi possibile metterle fuori uso (dipende poi dalle regole della singola gara se queste rispawnino o meno dopo essere state distrutte) - ma anche loro possono fare lo stesso con noi, ovviamente. Le gare procedono quindi in maniera molto adrenalinica tra urti, salti e testacoda finché non emerge un vincitore: anche arrivare in retrovia non è comunque una perdita di tempo, visto che comunque ci garantisce una seppur piccola vincita monetaria utile per sbloccare nuove auto e livree. Delle due gare provate, una era su un classico circuito cittadino mentre l'altra era su un circuito ad "otto" che presentava un pericolosissimo incrocio centrale in cui bisognava fare attenzione a non scontrarsi con le auto provenienti dalle altre direzioni.
Le gare Demolition - lo avrete già capito - sono invece imperniate sulla distruzione degli avversari tramite speronamenti a tutta velocità. Anche per questa tipologia ho potuto provare due diverse gare. La prima era ambientata in una piattaforma sopraelevata centrale collegata ad un anello esterno da quattro rampe poste a croce; lo scopo era fare più punti possibile speronando le altre auto all'interno della piattaforma centrale e, possibilmente, spingendole di sotto, oltre il bordo, per raccogliere punti extra. La seconda era invece ambientata in un'arena circolare senza particolari peculiarità, ma cambiavano le regole: una volta distrutta un'auto questa rimaneva fuori dalla gara (mentre nella modalità precedente le auto distrutte tornavano in gara con zero danni), quindi vinceva l'ultima auto rimasta sopravvissuta a tutti gli scontri.
La Gymkhana è infine la competizione che sarà più familiare agli appassionati di DiRT, visto che si tratta basilarmente dell'omonima modalità presente in DiRT 3: due auto - di classe rallistica nella gara provata - partono all'unisono compiendo due tragitti paralleli e con lo scopo di completare tutti gli obiettivi come abbattere dei bersagli, effettuare derapate, disegnare cerchi in derapata attorno a dei pali e così via. Vince quella che arriva per prima al traguardo dopo aver completato tutti gli obiettivi.
Tutte e cinque le gare provate si sono dimostrate piuttosto divertenti anche se non molto impegnative - si trattava però delle prime cinque competizioni del primo evento Showdown Tour, quindi è normale che fosse così - ed ho trovato il modello di guida, seppur molto arcade, sicuramente soddisfacente. Ma durante tutta la prova non sono riuscito a scrollarmi di dosso la sensazione di avere a che fare con un "giochino", un qualcosa che avrei visto meglio come titolo Live Arcade piuttosto che come gioco completo da negozio. Questo anche perché le modalità proposte sembrano pensate principalmente per favorire il divertimento in compagnia, mentre in single-player non offrono certo il livello di impegno o di sfida a cui può arrivare un titolo della serie DiRT, così come anche la complessità di piste e ambientazioni non mi è sembrata di livello paragonabile alla serie madre. C'è però da dire che questa versione aveva troppi pochi contenuti per poter confermare una simile impressione: andrebbero provate tutte le gare e anche le altre modalità che qui erano bloccate. Spero quindi di potermi ricredere trovando un gioco degno del prezzo pieno quando arriverà la versione finale, il 24 maggio.
Commenti