Rayman Origins - anteprima hands-on
Dal punto di vista del gameplay, ci troviamo di fronte ad un platform game a scorrimento 2D di impianto estremamente classico: con l'uso di pochi tasti Rayman può correre, saltare, sferrare cazzotti o planare dolcemente grazie al suo "cappellicottero", mentre percorre i livelli saltando di piattaforma in piattaforma, facendo fuori i nemici saltandoci sopra o colpendoli con i suoi pugni, azione che li trasforma in "bolle" che lentamente fluttuano verso l'alto. Questo non significa però che si tratti di un gioco semplice o poco vario: i molti livelli presenti contengono infatti elementi che vanno a variare di volta in volta il gameplay. Durante la mia prova del gioco ho infatti incontrato alcune ambientazioni piene di bocchettoni che soffiavano potenti venti, che andavano sfruttate planando o lasciandosi andare quando si rischiava di andare a sbattere contro nemici o pareti appuntite; altri livelli erano invece completamente ghiacciati ed era difficile controllare il movimento visto lo scarso attrito sulle superfici, in altri invece c'erano dei dispositivi in grado di ingrandire e rimpicciolire il protagonista, oppure caverne piene di pipistrelli da percorrere suonando dei gong che creavano delle aree al sicuro dai pericolosi volatili e così via. Sono presenti anche livelli che cambiano, oltre alle meccaniche, anche il ritmo di gioco velocizzandolo: alcuni richiedono infatti di essere completati di corsa senza mai fermarsi mentre parti dello scenario franano, oppure altri ci vedono cavalcare un serpentone mentre passa tra diversi ostacoli; in ogni area è poi presente un livello che trasforma il gioco in uno shoot-em-up, con il protagonista che, a cavallo di una zanzarona, vola tra le ambientazioni fronteggiando le ondate di nemici che gli si parano davanti. La varietà sia di ambientazioni che di gameplay non è quindi un problema: il gioco non stanca o annoia mai, introducendo sempre nuovi elementi per il giocatore. Anche le stesse abilità a disposizione del protagonista aumentano man mano che liberiamo le ninfe, variando così man mano il modo in cui si affrontano i livelli e permettendoci peraltro di tornare ai livelli precedenti con un equipaggiamento di poteri più completo, così da raggiungere aree prima inaccessibili per sbloccare nuovi segreti.
Oltre all'arrivare in fondo ad ogni livello, il gioco offre infatti anche diversi obiettivi supplementari come il raccogliere tutti gli esserini fluttuanti Lum per ottenere premi maggiori al computo finale delle prestazioni di ogni livello, oppure raggiungere o sbloccare dei livelli segreti che danno accesso a punti e sfide aggiuntive. Il gioco non è comunque una passeggiata anche se non è certo un'esperienza hardcore: non vi darà filo da torcere con in Outland, ma è comunque facile morire ed essere costretti a ricominciare dall'ultimo checkpoint soprattutto nei punti che richiedono di coordinare bene i nostri movimenti in presenza di trappole che si muovono a tempo. Proprio per questo, una caratteristica importante è la presenza della co-op, on-line o locale, per un massimo di quattro giocatori: questi possono inserirsi in ogni momento in una partita in corso, andando a controllare Globox ed i due stregoni Teens, che anche se diversi nell'aspetto sono tutti dotati delle stesse abilità del protagonista. Il gioco in compagnia è sicuramente più divertente e soprattutto permette di aiutarsi a vicenda: quando un giocatore muore in co-op infatti, il suo personaggio si trasforma in una bolla che fluttua per il livello e che dev'essere scoppiata da un altro giocatore per far tornare in gioco il personaggio. Si creano così dinamiche di squadra in cui, in punti particolarmente insidiosi, un giocatore rimane al sicuro mentre l'altro prova a superare l'area, con la sicurezza di poter essere resuscitato dal compagno in caso di fallimento. E' un'ottima modalità anche per giocare con i più piccoli, visto che i loro eventuali errori non penalizzano l'esito della partita e potremo sempre rimetterli in gioco.
Ma la cosa che colpisce maggiormente di Rayman Origins è l'altissima caratura artistica del gioco: tutti i livelli sono infatti disegnati a mano, ricchi di dettagli e coloratissimi, qualitativamente resi come un vero e proprio cartone animato. Ogni ambientazione presenta elementi particolari come ad esempio quello a tema musicale composto da tamburi, corde di chitarra e spartiti musicali, oppure quello in stile gastronomico in cui ci troviamo a saltare tra liane di peperoncini e pezzi di formaggio, finendo poi nelle caldissime cucine tra lingue di fuoco e pentolone che rilasciano getti di vapore. A questo si aggiungono i molti personaggi che popolano il mondo di gioco, buffissimi e dalle forme più strane, oltre ad un sound design magistrale, fatto di ritmi accattivanti che seguono le azioni del giocatore sottolineandone ogni balzo, corsa ed uccisione. Ancor prima di riuscire ad immergersi nel gameplay vero e proprio, non si può che rimanere stupefatti dalla realizzazione altamente ispirata del gioco, resa peraltro ancor più "tangibile" da un frame-rate fisso a 60fps che rende fluidissimo lo scorrere degli scenari sullo schermo.
Dopo aver dedicato qualche ora al titolo Ubisoft, mi è apparso evidente come il gioco sarà in grado di soddisfare appieno tutti gli amanti del genere platform, che in Rayman Origins troveranno un titolo ispiratissimo, dalla grafica splendida ed originale e dal gameplay vario e soddisfacente. Non resta che attendere ora l'uscita nei negozi, prevista per il 24 novembre, per il nostro giudizio finale sul titolo.
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