Ninja Gaiden 3 - visto alla GC
di
Christian De Filio / DarkChris
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Ninja Gaiden 3 è, come i suoi predecessori, un gioco puramente d’azione in terza persona che vede come protagonista il ninja Ryu Hayabusa impegnato questa volta a combattere dei terroristi in giro per il mondo in seguito ad una richiesta di aiuto da parte del governo giapponese. La caratteristica che ha sempre distinto la serie è l’alto tasso di violenza e sangue su schermo, dovuto principalmente all’uso della katana e delle altre armi da taglio e non a disposizione di Ryu. Un altro elemento tipico della serie è inoltre la difficoltà elevata, riscontrabile soprattutto durante gli scontri con i vari boss che da sempre richiedono un discreto impegno da parte del giocatore.
Tutti questi elementi sono nuovamente presenti in Ninja Gaiden 3, anche se con qualche leggera differenza che dovrebbe, a sentire gli sviluppatori, distinguere nettamente questa nuova avventura dalle precedenti. La novità sostanziale consiste nel fatto che questa volta Ryu dovrà confrontarsi con degli esseri umani, non più quindi solo demoni e mostri di varia natura come accadeva in passato. Questo fattore dovrebbe in qualche modo influenzare il nostro ninja e provocargli perfino delle crisi interiori, provocate da improvisi sensi di colpa…
Cosa abbiamo visto
La sessione di gioco mostratami alla GamesCom è stata quella visionabile a questo indirizzo ed era completamente ambientata di notte, tra le strade di Londra. La demo vedeva Ryu lottare contro diversi terroristi molto simili, per look ed armamentario, a soldati di un ipotetico esercito. Dopo qualche decina di kill e diversi litri di sangue versati sull’asfalto, gli scontri sono stati interrotti dall’arrivo di un grande carro armato che ha fatto la sua comparsa proprio quando i nemici sembravano destinati ad avere la peggio. Il nostro eroe non ha comunque neanche provato a combattere contro l’enorme mezzo corazzato ma una voce fuori campo (probabilmente in contatto tramite auricolare) ha suggerito a Ryo di fuggire ed aggirare il campo di battaglia passando sui tetti dei palazzi adiacenti. In questo frangente ho potuto assistere ad alcune novità introdotte nel gameplay: per arrampicarsi sui muri il nostro ninja ha usato dei particolari arpioni, inediti per la serie, e la scalata è avvenuta attraverso una specie di quick time event. Una volta giunto in cima ci è stata invece mostrata la possibilità, anche questa del tutto nuova, di effettuare delle kill in modalità stealth, arrivando silenziosamente alle spalle degli ignari nemici che non avranno alcuno scampo. Infine Ryu si è lanciato dal palazzo planando, attraverso dei nuovi innesti nella sua tuta, e atterrando in tutta sicurezza su un’altra strada vicino ad un grande parco pubblico. Qui, sotto una flebile pioggia, sono ripresi gli scontri e dopo l’ennesimo bagno di sangue un falco è piombato dal cielo e si è posato sul braccio di Ryu decretando quindi la fine della demo.
Purtroppo devo ammettere che la presentazione di Ninja Gaiden 3 è stata piuttosto deludente in termini di contenuti. E’ stato mostrato un solo scenario, non si è visto nemmeno uno scontro con un boss e non è stato possibile assistere a nessuna cut-scene per capire meglio l’atmosfera del gioco, la trama o la direzione intrapresa da Team Ninja. Del tutto assenti anche i menu con le armi e le varie combo che da sempre accompagnano le gesta di Ryu, attraverso una lista di mosse sempre molto fitta che permette tanti stili di combattimento diversi e spettacolari. Mr. Hayashi ha soltanto interrotto un paio di volte il gioco per intervenire e sottolineare come il dover uccidere altri uomini getti Ryu in un profondo sconforto e lo faccia spesso riflettere sulle sue azioni. Questo meccanismo, secondo il nuovo direttore della serie, dovrebbe mostrare il lato umano del protagonista, che incomincia a farsi dei seri problemi sul suo stesso operato, arrivando a domandarsi se è giusto uccidere (ma sarebbe meglio dire “affettare”) altri suoi simili oppure no. Hayashi ha insistito così tanto su questo aspetto che mi sento in dovere di riportarlo fedelmente anche se, ad essere onesti, non ho ben capito all’atto pratico come tutto questo si tradurrà poi nel gioco e, a giudicare dalle facce dubbiose dei colleghi in sala, non credo di essere stato l’unico ad avere le idee poco chiare.
Un altro punto sul quale poi Hayashi e il ragazzo del Team Ninja che guidava la dimostrazione hanno voluto portare la nostra attenzione è stata la possibilità di “sentire il colpo”, cioè di dare la possibilità ai giocatori di avere un sistema di combo in grado di far percepire a chi impugna il pad che la lama del suo ninja stia effettivamente tagliando arti o spezzando ossa; questo per gli sviluppatori sembra essere un fattore essenziale e sul quale stanno concentrando molte energie. Nella demo però tutto quello che ho visto è stato il classico combat-system già sdoganato dai due capitoli targati Itagaki e niente più. Intendiamoci, gli scontri sono sempre molto belli, veloci (il gioco gira ancora a 60fps senza mai scendere a compromessi!), animati in modo convincente e soprattutto sempre violentissimi. Ma di novità non c’era nemmeno l’ombra e quello che ho visto avrebbe potuto benissimo essere un livello bonus dell’ottimo Ninja Gaiden 2 uscito nel 2008. Gli scenari presentavano un livello di dettaglio poco entusiasmante, sia intermini di particolari sia come direzione artistica. Le strade sapevano di già visto, così come i palazzi che incorniciavano l’azione; tutto sembrava preso in prestito da scene di altri titoli d’azione già giocati durante gli anni. La resa globale non era brutta ma risultava piuttosto anonima, mancava di quel fascino e quell’atmosfera che invece i precedenti capitoli avevano. Forse Londra non era il miglior livello da mostrare o forse gli sviluppatori intendono concentrare le loro energie più sugli scontri, tralasciando gli scenari e magari provando a dare maggiore enfasi a questo “lato umano” di Ryu, del quale a Colonia non vi era però alcuna traccia.
Ninja Gaiden 3 durerà tra le 8 e le 10, ore ma godrà anche di una componente online divisa in alcune modalità versus (con un massimo di 8 contro 8) e in particolari modalità co-op a 2 giocatori che permetteranno di affrontare sfide ed arene varie e prolungare quindi la longevità stessa del gioco. Non è invece prevista nessuna modalità cooperativa per lo story-mode, che rimarrà quindi rigorosamente da giocare da soli. Alla mia domanda se ci fossero ancora le difficilissime “prove di coraggio” (una sorta di arene su più livelli che alla fine ci premiavano con utilissimi bonus ma che erano spesso più difficili di qualsiasi altro livello del gioco) che tanti giocatori hanno fatto dannare in Ninja Gaiden 2, mi è stato risposto che non saranno riproposte in questa nuova avventura ma che qualcosa di simile sarà giocabile esclusivamente nella modalità cooperativa.
Riguardo alla difficoltà, il team ci ha tenuto a precisare che stavolta il gioco offrirà un ventaglio di scelte più vario e in grado di soddisfare tutti gli utenti: Ninja Gaiden 3 includerà infatti anche una modalità facile per chi vuole godersi la storia senza farsi distrarre troppo dai combattimenti, ma non mancherà ovviamente una modalità davvero impegnativa e destinata esclusivamente agli hardcore gamers. Prima di lasciare la saletta ho comunque chiesto ad Hayashi se nel gioco saranno ancora presenti nemici non umani, come mostri o demoni di varie forme ed entità (dato che dalla demo non era praticamente ipotizzabile nulla in merito) e la risposta è stata positiva; confermati quindi, ancora una volta, i classici nemici ai quali la serie ci ha abituato, inclusi gli spettacolari ed ostici boss di fine livello che hanno fatto lanciare contro il muro il joypad a tanti giocatori sparsi nel mondo.
Tiriamo le somme
Ninja Gaiden 3 non mi è sembrato il solo “orfano” nella sala della presentazione; anche il Team Ninja mi è sembrato al momento sprovvisto di grandi idee in grado di donare a questo episodio una sua identità, un senso concreto in grado di permetterci di capire cosa deve essere realmente il gioco e in che direzione sta andando il franchise. Personalmente sono sempre stato un grande ammiratore della serie, ma la dimostrazione di Colonia mi ha lasciato con più dubbi che altro. Innanzitutto non sono riuscito a capire come si può basare la presentazione di un action violento e sanguinario come Ninja Gaiden su un aspetto al momento ambiguo ed astratto come il “fattore umanità” (così è stato definito da Hayashi e soci) del quale poi, allo stato dei fatti, non è stato mostrato assolutamente nulla. Se questa introduzione è davvero in grado di aggiungere qualcosa alla serie, allora credo che sarebbe stato il caso di far capire anche anche a noi le sue reali potenzialità applicate al gameplay, piuttosto che elogiarla senza mostrarne nulla di concreto. L’altra peculiarità messa in risalto, quella cioè di “fare sentire il colpo” al giocatore, si è semplicemente tradotta nell’inserire qualche nuova combo e aggiungere un po’ di enfasi su alcune mosse finali, attraverso particolari inquadrature o slow-motion, niente di più.
Della storia è impossbile parlarne perché le informazioni al riguardo sono state davvero poche e, così come è stata descritta, non brilla certo per originalità né tantomeno può essere considerata come un punto a favore del gioco, dato che definirla “banale e retorica” è poco più di un eufemismo. La realizzazione tecnica mi è parsa buona, come sempre, anche se non molto ispirata ma questo potrebbe essere imputabile al livello mostrato; magari più avanti ci saranno scenari più suggestivi e dettagliati. Non è stato possibile vedere nessuno scontro contro un boss e chiunque abbia giocato un precendente capitolo della serie sa benissimo quanto questi momenti siano fondamentali e cruciali, soprattutto a livello grafico e tecnico, per giudicare il lavoro degli sviluppatori.
Insomma, basandomi sugli elementi mostrati alla fiera tedesca, posso solo dire che Ninja Gaiden 3 mi è apparso come un titolo con un buon potenziale che al momento però non riesce a trovare una sua identità o almeno la sta tenendo ben nascosta a tutti noi. Non so quanto questo possa dipendere dall’abbandono di Itagaki oppure dalla mancanza di ispirazione della nuova direzione artistica del Team Ninja, ma da fan della serie spero vivamente che i mesi che ci separano dall’uscita vengano sfruttati per migliorare il tutto e regalarci un degno sequel delle avventure del mitico Ryu Hayabusa.
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