Ghost Recon: Future Soldier - visto alla GC
Anche Future Soldier, come i precedenti capitoli della serie di Ghost Recon, sceglie la via della visuale in terza persona per riproporre su schermo le operazioni dei cosiddetti “soldati fantasma”, unità altamente specializzate in incursioni furtive ed addestrate a colpire obbiettivi sensibili in maniera rapida, pulita e con precisione chirurgica. Uno dei tratti che distingue questo nuovo capitolo della serie da quelli precedenti è la collocazione storica, che come si evince piuttosto chiaramente dal titolo, è ambientato in un prossimo futuro, con conseguente introduzione di armamenti ed equipaggiamenti hi-tech.
Nulla di totalmente fantascientifico comunque: come da tradizione l’attenzione riposta dagli sviluppatori nella riproduzione di armamenti ed attrezzature che siano quanto più simili alle controparti reali è molto alta e non si correrà sicuramente il rischio di incappare in equipaggiamenti totalmente fantasiosi. Molte delle parti che compongono l’arsenale dei Ghosts sono infatti equipaggiamenti già in fase di prototipazione o comunque concettualmente realizzabili entro l’arco di un decennio, quindi il rischio di incappare in armamenti “estremi” come fucili al plasma o granate all’antimateria e fortunatamente scongiurato.
Il teatro delle operazioni non sarà questa volta localizzato in un'unica regione della Terra, in quanto i Fantasmi saranno chiamati a fronteggiare una minaccia su scala internazionale che li condurrà in locations militarmente parlando molto calde come Africa, Pakistan e Bolivia. Altra feature di assoluto rilevo è costituita dalla possibilità di partecipare alla campagna principale giocando in cooperativa con i propri amici sul Live, per un massimo di quattro giocatori totali.
Cosa abbiamo visto
Nel corso della dimostrazione gli sviluppatori ci hanno introdotto alle meccaniche del gioco attraverso uno scorcio di missione ambientata in una zona desertica, dove l'obbiettivo della Squadra Fantasma (per l’occasione composta unicamente da due soldati controllati dai developers) era quello di prendere il controllo di un piccolo aeroporto presidiato da soldati nemici e di impedire il decollo di un aereo da trasporto. L’avvicinamento all’area bersaglio è avvenuta in maniera furtiva, ed in questa occasione ho potuto al meglio apprezzare il funzionamento delle speciali mimetiche dei Fantasmi: in sostanza queste conferiscono a chi le indossa una parziale invisibilità che li rende molto difficili da individuare purché gli spostamenti dei soldati siano molto lenti. Nel caso di scatti improvvisi o di apertura del fuoco infatti, le mimetiche perdono le loro proprietà privando i Fantasmi del notevole vantaggio tattico.
Arrivati a distanza di tiro, i due soldati hanno attuato una manovra a tenaglia, tentando di aggirare i numerosi nemici attaccandoli sui fianchi. Per l’individuazione di ulteriori bersagli ostili non direttamente visibili, uno dei componenti della squadra si è avvalso di un drone radiocomandato, una sorta di automobilina dotata di microcamera in grado di localizzare le minacce e di trasmetterne le coordinate sull’hud dei membri del team. Freddati alcuni bersagli in maniera silenziosa, la squadra si è fatta scoprire e l’azione si è in breve trasformata in una frenetica sparatoria dove i players hanno dovuto far valere più i riflessi che l’acume tattico in una sequenza molto spettacolare.
Raggiunta la pista di decollo, con l’aeroplano già in fase di rollaggio pronto al take-off, l’unica soluzione offerta alla Squadra Fantasma per evitare la fuga dell’obbiettivo principale era la distruzione dei suoi motori, con il conseguante schianto del velivolo su una collina poco distante. Ricevuto l’ordine dal comando di raggiungere l’area dello schianto, i Ghost si sono trovati nel bel mezzo di una tempesta di sabbia dove scorgere qualsiasi cosa si trovasse a poco più di una manciata di metri di distanza, privi dei sofisticati sistemi di visione termica e ad infrarossi sarebbe stato assolutamente impossibile. La dimostrazione è terminata con i Fantasmi che raggiungevano il loro obbiettivo ed ispezionano i resti dell’aereo.
Tiriamo le somme
Ho trovato in questo Ghost Recon: Future Soldier un titolo molto interessante anche se non esente da qualche critica a partire dall’interazione con l’ambiente circostante, ancora piuttosto scarsa soprattutto per quanto riguarda i danni ad oggetti e strutture, ad un’eccessiva invasività che affligge l’hud in alcune occasioni, come nel caso della segnalazione degli obbiettivi principali, segnalati a caratteri cubitali attraverso il visore dei soldati e che semplifica forse un po’ troppo l’individuazione degli stessi (anche se pare che questa funzione potrà essere disattivata). Ho personalmente gradito invece la fusione della fase stealth con quella più frenetica e, diciamo così, “action” ed adrenalinica, caratteristiche ereditate comunque dai precedenti capitoli. Senza dubbio l’introduzione più rilevante è costituita dalla co-op, che regalerà certo grandi soddisfazioni. Ora non resta altro da fare se non attendere il mese di marzo per mettere la mani sul gioco completo, per poterlo così giudicare nella sua totalità.
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