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Conflict: Vietnam
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Anteprima - Conflict: Vietnam

La serie Conflict giunge al suo terzo capitolo: la scena si sposta in Estremo Oriente, nell'atmosfera umida e inquietante del Vietnam. Qui tutto ruoterà attorno ad un unico vero scopo: portare a casa la propria pelle.
Pivotal Games si prepara a sfornare il nuovo capitolo della plurinota serie Conflict, ed il distributore italiano DDE ci ha invitato nei suoi uffici per dare un'occhiata da vicino a Conflict: Vietnam, ormai giunto in fase di ultimazione.
Quelle che sono le meccaniche di gioco su cui si basavano i precedenti capitoli della serie vengono riprese, potenziate e soprattutto affinate in Conflict: Vietnam: grande atmosfera, marcato realismo e giocabilità immediata. Questi sono i punti su cui Pivotal Games ha calcato decisamente la mano, con lo scopo di ottenere un titolo valido e in grado di spiccare tra la folta schiera di concorrenti che da tempo e soprattutto da qui in avanti popoleranno il mercato nell'ambito del genere sparatutto bellico.

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Il nostro compito sarà quello di comandare e gestire un manipolo di quattro soldati americani (Raglan, Junior, Hoss e Cherry), facendoci strada tra le diverse ambientazioni che il Vietnman offre ancora oggi. Come già accennato, il primo grande punto a favore di Conflict: Vietnam risiede nella particolare atmosfera che esso riesce ad offrire: ogni missione che andremo ad affrontare verrà introdotta da filmati in Computer Grafica ottimamente realizzati e soprattutto carichi di tensione. Essi non avranno il semplice scopo di "informare" su quanto avvenuto fino a quel momento e su quelli che saranno gli obiettivi da raggiungere, ma anche quello di creare la giusta ed elettrizzante atmosfera che poco a poco si calerà sulla scena di guerra.
Una volta entrati in azione, il livello di immersione raggiungerà il massimo grado: nella missione che abbiamo potuto osservare, i quattro protagonisti si muovevano nella folta giungla vietnamita tra grovigli di liane e vegetazione rigogliosa, in un silenzio quasi surreale. Di lì a poco, delle grida dei nemici mettevano in allerta il nostro team facendo salire alle stelle la tensione. Situazioni come queste si presenteranno in ogni momento di gioco, con tutto quanto di buono ne può conseguire a livello di atmosfera e immedesimazione.
Altro elemento da rilevare è il realismo che permea le diverse situazioni che affronteremo: pur essendo Conflict: Vietnam un titolo immediato e facile da apprendere, non manca di fattori prettamente legati alla dura realtà. Già dai filmati introduttivi traspare una marcata volontà da parte di Pivotal Games di curare con attenzione la psicologia dei diversi componenti della squadra, cosa che tra l'altro rappresenta una delle principali novità di questo capitolo della serie. Ogni soldato sarà dotato di una propria personalità che, come è ovvio che sia, sarà esposta agli avvenimenti che accadranno nel corso della guerra: con il passare del tempo le situazioni crude e difficili di battaglia andranno a minare la resistenza psicologica di tutti i protagonisti che, come tutti gli esseri umani in guerra (siano essi amici o nemici), nella testa hanno un unico e vero obiettivo e cioè tornare a casa sani e salvi.
Il fattore realismo viene poi ripreso in tutte le fasi di gioco: la realizzazione tecnica e il comparto sonoro, che tra poco analizzeremo, contribuiscono in maniera decisiva a creare situazioni verosimili e mai azzardate. Cecchini nascosti tra la fitta vegetazione, mine praticamente invisibili e soprattutto un arsenale tutt'altro che dotato di gingilli ultramoderni: le armi a disposizione saranno infatti esattamente le stesse di cui l'esercito americano poteva disporre in Vietnam.

Ultimo, ma certamente non meno importante, è il fattore giocabilità: ciò che da sempre ha infatti caratterizzato la serie Conflict è stata l'immediatezza del gamplay. Pur essendo a capo di quattro soldati, tutti comandabili singolarmente in ogni momento dell'azione di gioco, e dovendo quindi gestire al meglio le loro potenzialità e soprattutto la loro posizione, nessuna operazione risulterà complicata o poco trasparente: con facilità si potrà passare da uno all'altro componente e dare ordini precisi ad ognuno di essi. In poco tempo saremo in grado di padroneggiare al meglio tutte le opportunità offerte dal gioco: ciò sarà effettivamente fondamentale per concludere al meglio tutte le operazioni e gli spostamenti in ogni frangente. Inoltre la visuale in terza persona permette di controllare appieno la situazione in cui ci si muove con tutto ciò che di buono ne consegue.
A livello di gamplay un'importante novità merita di essere pienamente rilevata: mentre in precedenza quando un soldato veniva ferito bisognava giocoforza prendere il suo comando per curarlo, ora sarà invece possibile comandare direttamente al malcapitato di chiedere aiuto oppure ordinare ad un altro componente di soccorrere in aiuto del ferito. Questa che sembra a prima vista una semplice banalità, muta invece profondamente le meccaniche di gioco in momenti difficili come quelli appena descritti: ora sarà dunque molto più veloce e intuitivo gestire tali situazioni, a favore di un migliore e più fluido svolgimento dell'azione di gioco.

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Da ciò che abbiamo potuto osservare, altri sono gli elementi meritevoli di nota a livello di giocabilità: non mancano infatti fasi puramente stealth, nelle quali l'infiltrazione diverrà essenziale così come fondamentale sarà lo studio attento della mappa. Qui subentra inoltre un altro interessante aspetto riferibile al realismo e all'immedesimazione: sulla mappa non sarà infatti visibile il territorio in tutta la sua estensione, ma esso verrà mostrato soltanto nelle sue zone già perlustrate, esattamente come avveniva in Vietnam quarantanni fa in assenza di sistemi GPS, con l'evidente e realistico senso di disorientamento che tutto ciò può provocare.
Ottima anche la gestione della mira nelle fasi di cecchinaggio: lo zoom sarà infatti molto vacillante in posizione eretta, mentre migliorerà in stabilità se ci inginocchieremo o, ancor meglio, se ci sdraieremo a terra.
Elemento di spicco e soprattutto di grande novità nei confronti dei precedenti capitoli è poi rappresentato dalla possibilità di potenziare le diverse abilità dei quattro componenti della squadra: alla fine di ogni missione apparirà infatti una schermata nella quale ci verrà chiesto di distribuire delle "stellette" accumulate durante le fasi di gioco nelle differenti capacità di ogni soldato. Potremo dunque potenziare abilità quali tiratore d'assalto, dottore, esperto in posizionamento di mine, granatiere e quant'altro. Inutile sottolineare come ciò aggiunga un inedita componente strategica al tutto, proprio perché si renderà necessario studiare al meglio la distribuzione delle stellette ai vari componenti e soprattutto sfruttare al massimo le abilità potenziate nelle fasi di gioco a seconda delle situazioni che ci si pareranno di fronte.

Conflict: Vietnam propone un comparto grafico di buon livello: nella missione che abbiamo potuto testare, ambientata nel bel mezzo della giungla vietnamita, il gioco ha dimostrato di saper sfoggiare un'apprezzabile qualità nelle texture di tutti gli elementi e un'ottima fluidità nelle animazioni; nel complesso l'impatto visivo è risultato certamente pregevole, così come più che onesto è anche il comparto sonoro. Effetti, grida e rumori implementati alla perfezione donano un tocco decisamente calzante alle diverse fasi di gioco, aiutando a creare la giusta atmosfera bellica in ogni frangente. Inoltre non mancheranno mai le comunicazioni tra i diversi membri della squadra, così che tutto sembri davvero realistico e immersivo. Ottimo il doppiaggio completamente in italiano, molto colorito e senz'alcun dubbio azzeccato; musiche di tutto rispetto (con tanto di Rolling Stone con "Paint it Black") e supporto completo del Dolby Ditital 5.1, essenziale come non mai in un titolo di guerra: poter distinguere chiaramente la provenienza dei colpi nemici può più di una volta fare la differenza.

I ragazzi di Pivotal Games hanno puntato molto sulla modalità di gioco principale che prevede il diramarsi dell'offensiva bellica statunitense in Vietnam in 14 differenti missioni; da sottolineare è il fatto che in più di un'occasione sarà possibile porsi al comando di mezzi corazzati, battelli e jeep (non solo proprie ma anche sottratte ai nemici) o cimentarsi in fasi sparatutto a bordo di elicotteri. In tal modo l'esperienza di gioco potrà offrire senza dubbio spunti interessanti e diversificati.
Particolare molto rilevante risiede nel metodo di salvataggio: si potrà salvare i progressi di gioco solamente due volte per missione, cosa che, unita alla presenza di un inventario ridotto rispetto ai precedenti capitoli, aggiunge ancora una volta dei risvolti strategici al dipanarsi dell'azione di gioco.
Le opzioni multiplayer prevedono la possibilità di giocare fino a quattro amici in modalità cooperativa, così che ogni giocatore assumerà il controllo di uno dei quattro componenti della squadra. Purtroppo Pivotal Games ha deciso di non supportare nessuna modalità di gioco online: la volontà è stata quella di curare in maniera attenta e particolareggiata l'esperienza di gioco in singolo. Certo è che poter sfidarsi in Live sarebbe stato senza dubbio esaltante, se non altro vista l'agguerrita concorrenza che Conflict: Vietnam dovrà affrontare fin dalla sua uscita sugli scaffali. Confermata invece la presenza di contenuti scaricabili quali nuove missioni ed armi via Live.

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Da quanto abbiamo potuto constatare, Conflict: Vietnam mira a limare tutte le imperfezioni che avevano contraddistinto le edizioni precedenti della serie, potenziando in parallelo le caratteristiche di immediata giocabilità e divertimento che ne hanno decretato la fortuna in passato: spiace soltanto per l'assenza di una importante modalità online che ben avrebbe calzato per un genere guerresco basato sulla collaborazione. Forte di un'esperienza alle spalle di tutto rispetto e di puntuali novità nel gameplay, Conflict: Vietnam sembra proporsi come un valido titolo per gli amanti dell'azione bellica: non ci resta che attendere conferme una volta testata la versione finale del gioco in uscita per la metà di Settembre.


Ringraziamo DDE per la collaborazione.

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