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Majin and the Forsaken Kingdom
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Majin and the Forsaken Kingdom - GC eyes-on

Previsto per il prossimo novembre, Majin and the Forsaken Kingdom di Namco Bandai ci vedrà vestire i panni di un giovane ladro che, assieme ad un curioso compagno d’avventura, dovrà tentare di salvare il proprio regno dal misterioso male che lo sta affliggendo, in un gioco che ha molto più da offrire di quanto si possa pensare inizialmente. L’abbiamo provato per voi a Colonia e siamo quindi pronti con le nostre impressioni.

Majin and the Forsaken Kingdom - GC eyes-on


Il protagonista di questa avventura è Tepeu, un giovane ladro dall’aspetto molto simile a quello di Aladdin dell’omonimo film Disney, alla disperata ricerca di un rimedio per l'oscuro male che da ormai oltre un secolo attanaglia il regno. Il ragazzo vanta grandi agilità ed astuzia, ma il suo vero potere risiede nella facoltà di comunicare con gli animali, peculiarità che gli permette di fare la conoscenza di Majin, una enorme, bizzarra creatura che lo spalleggerà, con la sua enorme forza fisica ed i suoi poteri magici, durante la pericolosa missione.

Al di là di una trama invero piuttosto banale, di una veste grafica dall’appeal decisamente fiabesco (ma anche molto artistico) e di un design di ambienti e personaggi che potrebbe indurre i più a pensare di trovarsi di fronte ad un titolo rivolto ad un target molto giovane, Majin and the Forsaken Kingdom riesce a stupire offrendo un gameplay molto variegato e profondo, che offre sia numerose soluzioni stealth, sia momenti marcatamente action, oltre a numerosi puzzle da risolvere per proseguire nell’avventura, risultando in definitiva piuttosto impegnativo e di conseguenza scarsamente adatto ad un bimbo.

Il controllo diretto lo avremo unicamente sul ladro Tepu, mentre potremo avvalerci della fondamentale collaborazione di Majin esclusivamente impartendogli una serie di ordini che possono spaziare dalla distruzione di un determinato bersaglio alla sosta in uno specifico posto, per consentire magari l’introduzione furtiva del ladro in qualche locazione senza che l’ingombrante presenza del simpatico mostro allarmi il nemico. L’interazione tra i due personaggi va naturalmente oltre questi comandi di base, ed è studiata in modo da renderli dipendenti l’uno dall’altro e da obbligare il giocatore ad impiegarli come fossero un’unica entità, in ogni singola fase di gioco.

Anche il sistema di salute enfatizza molto questa complementarità, infatti ognuno dei due protagonisti può curare l’alleato, ma mai sé stesso; il fine ultimo degli sviluppatori è quello di instillare nel giocatore un meccanismo per cui, immedesimandosi in Tepeu, inizi a covare man mano che s’avanza nell’avventura un sentimento di profonda amicizia nei confronti di Majin e tenda quindi a tenerlo sempre sotto controllo, a prendersi cura di lui. Gli sviluppatori hanno dichiarato che il tema dell’amicizia sarà molto forte in questo titolo e ricoprirà un ruolo importante non solo per quanto concerne lo sviluppo della trama ma anche con evidenti ripercussioni sul gameplay: maggiore infatti sarà il legame che il giocatore riuscirà a creare con il compagno, migliori saranno le interazioni tra i due, con un più immediato recepimento degli ordini da parte di Majin o con l’aumento dell’efficacia dei suoi poteri magici, ad esempio.

A tal proposito si è parlato anche dell’intelligenza artificiale che governa Majin, spiegando che questa è stata volutamente mantenuta ad un livello piuttosto basso in modo da far apparire il bizzarro personaggio un po’ “tonto”, per far sì che il giocatore debba spesso guidarlo ed indirizzarlo verso specifici obbiettivi (per il medesimo motivo non è stata prevista una modalità co-op a due giocatori). La scarsa astuzia, diciamo così, di Majin sfocia spesso in situazioni esilaranti: m’è capitato di avanzare attraverso un livello di gioco ed udire un boato dietro di me, seguito da un lamento. Majin era goffamente inciampato in un ostacolo, crollando rovinosamente a terra.

Sebbene a causa della sua debolezza fisica Tepeu sia più avvezzo ad aggirare gli ostacoli anziché affrontarli a viso aperto, se messo alle strette il giovane sa difendersi piuttosto bene utilizzando la fida staffa che brandisce con grande maestria: il sistema di combattimento del titolo Namco Bandai è piuttosto elementare, basandosi su combinazioni di attacchi, salti e parate, ma riesce comunque a risultare gradevole, anche grazie alla possibilità di combinare i propri attacchi con quelli del ben più potente Majin.

Un altro gioco molto interessante in arrivo quindi, che ha nel gameplay fresco e variegato la sua principale arma. Un titolo probabilmente non destinato ad oscurare altre importanti produzioni in uscita nello stesso periodo ma che, per quanto visto, merita sicuramente di ritagliarsi un suo spazio nel panorama ludico futuro. Non ci resta che attenderne la versione definitiva per scoprire se le nostre ottime impressioni saranno confermate.

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