Hunted: The Demon's Forge provato alla GC 2010
Hunted: The Demon's Forge provato alla GC 2010
Se dovessi cercare una definizione che accomuni la maggior parte dei titoli visti a questa GamesCom, questa sarebbe certamente “cooperazione”. Moltissimi fra i titoli visti mirano infatti a creare esperienze di gioco che enfatizzano la collaborazione fra più giocatori, tendenza che personalmente apprezzo molto. Di questo gruppo di giochi fa parte Hunted: The Demon's Forge, titolo al quale mi sono onestamente avvicinato quasi a digiuno di informazioni e che ha saputo sorprendermi con un’atmosfera ed una giocabilità davvero convincenti.
Il gioco è un action-gdr ambientato in un universo fantasy dalle tinte molto cupe, popolato da terrificanti e feroci creature, irto di insidie e pericoli. La trama si dipanerà attorno alle figure di due mercenari in cerca di gloria e ricchezza attraverso territori ostili e dungeons brulicanti di orribili creature. I due eroi, la longilinea ed affascinante elfa E’lara ed il possente guerriero Caddoc, presentano due stili di lotta molto diversi l’uno dall’altra: E’lara, seguendo la miglior tradizione delle creature appartenenti alla propria razza, è estremamente abile con le armi a lunga gittata ed è quindi letale col proprio arco, attraverso il quale esprime una destrezza sorprendente. Caddoc al contrario,forte di un’invidiabile prestanza fisica e di una profonda conoscenza delle armi da mischia, predilige un approccio molto più ravvicinato al nemico, che ama obliterare con terribili combo. Entrambi gli eroi dispongono di una conoscenza delle arti magiche, ma l’elfa risulta decisamente più versatile in quest’area di lotta rispetto al compagno d’avventura.
Il gioco è costruito in maniera tale da sfruttare al meglio, in varie occasioni e circostanze, le diverse attitudini belliche dei protagonisti, spingendo i giocatori a miscelarle assieme nel migliore dei modi cercando di elaborare strategie di lotta che ne esaltino l’efficacia. Interessante in tal senso la possibilità di combinare, ad esempio, gli attacchi magici di un personaggio per potenziare quelli fisici dell’alleato: durante una sessione di gioco ad esempio, il mio compagno al controllo di Caddoc ha lanciato sul mio personaggio una magia elettrica, caricando così le semplici frecce in mio possesso rendendole drammaticamente efficaci. Altro interessante esempio di lavoro di squadra l'ho avuto nel momento in cui il mio partner ha utilizzato un particolare potere di sospensione su di un gruppo di non morti, facendoli volteggiare per qualche secondo nell’aria; dopo averli congelati con una freccia incantata, a me non è rimasto altro da fare se non godere della loro esplosione in migliaia di pezzi una volta ricaduti al suolo. Da notare anche il fatto che questo discorso non che vale solo per noi, ma anche per i nostri avversari, che potranno potenziarsi vicendevolmente o curarsi per tentare di spuntarla sul campo di battaglia.
Parlando del sistema di combattimento corpo a corpo, questo m’è parso immediatamente intuitivo, gratificante e molto spettacolare, riuscendo a mantenere sempre un perfetto equilibrio tra frenesia e strategia: l’utilizzo della parata, in un simile contesto, risulta fondamentale oltre che per deflettere i colpi degli avversari, anche per aprire varchi nelle loro maglie difensive, permettendo di creare ottime occasioni d’attacco grazie alle parate ad urto. Gli scontri trasmettono inoltre un senso di pesantezza di armi, scudi ed armature che conferiscono una parvenza di grande realismo all’azione. Da menzionare anche l’ormai immancabile sistema di copertura alla Gears of War e le violentissime finalizzazioni sugli avversari moribondi, estremamente cruente e scenografiche.
La vena marcatamente action di Hunted: The Demon's Forge lascia comunque trapelare anche importanti elementi giocoruolistici per quanto concerne lo sviluppo delle abilità dei due eroi, l’acquisizione di più potenti incantamenti o di nuove armi con cui equipaggiarsi. Altri fattori sicuramente degni di nota sono costituiti dalla grande esplorabilità degli ambienti, che si rivela fondamentale per l’accesso ad aree e persino a missioni nascoste, e dalla necessità di risolvere (naturalmente sfruttando sempre un meticoloso gioco di squadra) intricati enigmi in alcune fasi di gioco. L’atmosfera, come accennavo in precedenza, è molto cupa ed opprimente, anche per via dell’azzeccata scelta di una palette cromatica desaturata e di visuali su paesaggi devastati ed inospitali di grande impatto emotivo e molto dettagliati, arricchiti da effetti particellari come nebbia e fumo che arricchiscono un quadro già molto buono. Anche il design di guerrieri ed architetture m’è parso sposarsi perfettamente con le scenografie.
Un gioco in definitiva da tenere d’occhio molto da vicino nei mesi che ci separano dalla sua uscita sul mercato, prevista per il primo trimestre del 2011, che ha come unica, anche se piuttosto accentuata smagliatura, l’assenza di una modalità cooperativa in split-screen. Per quanto visto a Colonia posso affermare, senza timore di essere smentito, che con Hunted: The Demon's Forge in Bethesda stanno lavorando sull’ennesimo titolo potenzialmente in grado di calamitare l’attenzione di molti: io sicuramente mi schiero tra questi e attendo con ansia ulteriori sviluppi.
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