Recensione - Risen
di
Angelo Sepe / Zero_C@LL
P
Il Gioco
La storia di Risen prende il via con un inizio burrascoso: imbarcatici clandestinamente a bordo di un vascello diretto verso mari lontani, siamo improvvisamente vittime di un assalto da parte di un gigantesco e titanico mostro marino. Il violento scontro porta al naufragio del vascello, e ci ritroviamo soli e senza risorse sulle coste di un'isola sconosciuta fra i corpi senza vita dei compagni di sventura. Ad accompagnarci nei primi minuti del gioco troviamo Sara, l’unico naufrago sopravvissuto, che ci guiderà nella fasi iniziali del gioco facendoci prendere confidenza con i comandi e con il vasto mondo di Risen.Ben presto ci rendiamo conto che l’isola di Faranga è teatro di un violento scontro per il dominio del territorio tra due imponenti fazioni: gli Inquisitori, un potente gruppo di maghi violenti e dediti allo studio dei misteri che avvolgono l’isola, e i guerrieri del Don, ex signore feudale di quelle terre, ora emarginato e reietto in cerca di riscatto per sè ed il suo popolo. Oltre a questo, l'isola è infestata da orrende e feroci creature di ogni genere e come ciliegina sulla torta troviamo strani terremoti che di tanto in tanto generano la fuoriuscita di enigmatici edifici colmi di tesori.
Al protagonista della storia non resta quindi che guadagnarsi la fiducia di una delle fazioni e decidere il destino di quella terra, carpendo il segreto che l’avvolge. Le scelte effettuate influenzano in modo permanente il mondo che ci circonda e il comportamento dei personaggi che popolano l’isola, conducendoci verso uno solo dei finali possibili. Nella miriade di missioni principali e secondarie abbiamo la possibilità di schierarci con l’una o l’altra fazione, e in questo modo abbiamo modo di indirizzare il protagonista verso le vie della magia o verso il sano e virile combattimento corpo a corpo.
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