Recensione - NBA 2K6 (360)
Entriamo nell’arena
Al di là dei fronzoli, più o meno carini, relativi alla presentazione dei giochi e dei menu la cosa principale è l’ingresso in arena. I mitici stadi in cui è possibile essere seduti a 2 metri dal campo di gioco e quindi nella possibilità di vivere le emozioni di uno sport da vicino. Dunque gli usuali filmati di presentazione di editore, sviluppatore e gioco, eccoci ad una immediata sperimentazione di una partita di NBA. Già la schermata di presentazione delle squadre mette in risalto quello che il titolo vuole essere: un gioco che non solo rispecchi l’attualità, ma anche i fasti del passato. E' infatti possibile scegliere oltre alle squadre odierne anche le formazioni degli anni precedenti raggruppate per divisioni (EAST, WEST, SUD, NORD) e per anno. Immediatamente dopo è possibile scegliere il quintetto base tra i giocatori disponibili nella rosa della squadra: le foto sono tutte quelle ufficiali NBA per cui troverete tutti i vostri idoli.
Terminata la scelta inizia la schermata di caricamento (con relativa colonna sonora) che viene usata per presentare uno per uno, ruolo per ruolo, tutti i giocatori della formazione iniziale e continua fino a quando non si preme, a caricamento effettuato, il tasto A. A questo punto compare il campo di gioco con la contesa iniziale della palla. Il colpo d’occhio è impressionante: tutto, ma proprio tutto, quello che si vede in una partita NBA reale è riprodotto. Si inizia con la contesa e si nota subito che i comandi basilari sono istintivi e l'agonismo del gioco ti travolge subito grazie anche un commento entusiastico di qualunque azione.
Durante la partita si nota immediatamente il livello di dettaglio raggiunto nella descrizione tridimensionale dei giocatori: i muscoli, i tatuaggi, la divisa sono riprodotti con fedeltà assoluta, non solo per colori e aspetto ma, soprattutto, nei movimenti: si, esatto, le divise si "muovono" in maniera estremamente verosimile durante l’azione. Di questo e di molto altro parleremo più avanti, perché le novità e la qualità visuale del gioco meritano un paragrafo tutto per loro.
Dopo la prima partita, guardiamo meglio quali tipologie di gioco offre questo nuovo prodotto della 2K Sports con cui passare attimi di puro divertimento. Quella che vi abbiamo appena descritto è la modalità Quick Start, ma NBA 2K6 offre molto di più, a partire da una modalità carriera veramente originale. E’ possibile infatti, come già in altri giochi 2K Sports, costruire il proprio atleta in base ad alcuni parametri e quindi partecipare a varie modalità di gioco in varie città degli States. Ovviamente il nostro giocatore può, allenandosi, guadagnare ulteriori punti in uno dei fondamentali della pallacanestro e questo fa aumentare le possibilità di vincere gli incontri.
Le specialità in cui ci si cimenta, nei campi più disparati e nei posti più improbabili, sono tipicamente americane e prevedono soprattutto scontri 1-on-1. Per me, che ho iniziato a giocare col mitico Commodore 64, sa tanto del mitico gioco dell EA Magic Jonhson contro Larry Bird. Bellissimo. Torniamo alla modalità di gioco carriera: ad ogni vittoria si viene, almeno nei primi livelli, pagati dal perdente con accessori utili e con crediti da spendere negli allenamenti. Se sarete sufficientemente in gamba potrete diventare una celebrità del basket di intrattenimento e quindi sfondare in questo sport. Divertente.
Le altre sono modalità più usuali per un gioco di questo tipo; infatti è possibile simulare un’intera associazione professionale, partecipare ad una stagione oppure ad un torneo. Nella prima modalità è possibile organizzare una associazione professionale dello sport cestistico impostando una miriade di parametri, incluse le regole del mercato dei giocatori: insomma un vero gioco nel gioco in cui è possibile dare spazio anche alla propria vena di manager. La Season è quanto il nome suggerisce: si sceglie una squadra e la si porta avanti per tutta la stagione disputando i vari incontri delle diverse fasi del campionato NBA. Nella modalità Street invece potremo accedere ai vari campi da gioco nei parchi o nelle palestre in giro per l’America in tutte le modalità di gioco, sia 1vs1, 2vs2 e 2vs1.
Insomma quanto a modalità di gioco c’è di che sbizzarrirsi, il che assicura una longevità egregia a questo titolo al di là del suo utilizzo online. La sezione Xbox Live presenta tutte le opzioni che solitamente si trovano in giochi di questo genere, è dunque possibile effettuare una partita del giocatore, una partita qualificata e creare un proprio match magari per giocare con i propri amici. Particolarità di questo gioco è la connessione con server di 2K Sports per il download ed upload del profilo nonché novità contenutistiche che vengono di volta in volta notificate.
Gameplay, grafica e sonoro
Come dicevamo in precedenza, i comandi e la dinamica di gioco risultano estremamente familiari anche ai giocatori casuali che, da subito, iniziano ad essere competitivi: dopo qualche partita si inizia a capire meglio l’utilizzo di alcuni tasti e si scoprono le funzionalità avanzate legate all’utilizzo delle levette di destra e di sinistra. Anche nel caso di comandi avanzati, il loro utilizzo non è affatto complesso e si effettuano evoluzioni da campione anche dopo poche partite. Quest’ultima cosa si interseca con la grafica ed il replay in particolare: assolutamente stupefacente il livello di realismo (che sfiora il fotorealismo) raggiunto in questo gioco per la visualizzazione dei giocatori e delle loro animazioni. Le facce, i muscoli, i tatuaggi e, infine, il sudore nonché le espressioni della faccia sono bellissime, quasi reali. Molto ben fatto e sicuramente molto oneroso dal punto di vista della potenza di calcolo è l’effetto della divisa che, per la prima volta, prende vita sul corpo dell’atleta con un modello fisico del tessuto realistico e credibile. Durante i replay si sfiora il fotorealismo, rendendo alla perfezioni persino la maschera protettiva di qualche giocatore e includendo tutte le espressioni e gli sguardi dopo la realizzazione di uno di quei colpi che da sempre fanno parte dell’immaginario collettivo quando si parla di NBA.
La grafica in campo dunque è di livello così elevato che il dettaglio dell’allenatore e del pubblico stonano decisamente per il contrasto così elevato tra il fotorealismo dei giocatori e la grafica old-gen del resto: con il passare del tempo sarà sempre più evidente, soprattutto utilizzando particolari inquadrature (impostabili attraverso le opzioni), il netto divario tra la grafica dei giocatori e, ad esempio, le ragazze del tifo o l’allenatore. Ancora più evidente è il divario di qualità grafica delle location di gioco, in cui sembra sia la nostra vecchia Xbox e non la 360 a realizzare l’ambiente che, sebbene animato, ha una qualità grafica non all’altezza delle aspettative.
Questo è veramente un peccato considerando che si può dare per scontato che la cosa non dipende dalla saturazione delle capacità della macchina ma probabilmente dalla necessità di non allungare ancora di più i tempi (e quindi i costi) di sviluppo per particolari non direttamente connessi con il gioco. Sono quasi certo che, nelle prossime edizioni, la qualità globale della grafica del gioco si livellerà verso l’alto per la naturale maturazione dei team e degli strumenti di sviluppo.
Parte integrante e qualificante del gioco è anche il comparto audio che, sia dal punto di vista dell’ingegneria dei suoni che da quello della colonna sonora delle varie fasi di gioco offre una varietà ed una precisione assoluta. Il commento a volte potrà risultare lievemente ripetitivo durante le partite, ma trasmette perfettamente l’agonismo ed il trasporto delle tipiche coppie di commentatori NBA. Il frastuono dello stadio è stato fedelmente riprodotto anche utilizzando il sistema Dolby Digital 5.1 per la perfetta immersione del giocatore ed il suo totale coinvolgimento. Le musiche sono tantissime e la playlist completamente editabile e personalizzabile; l’insieme delle musiche risulta più spostato verso il mondo della musica hip-hop, rap e black in generale.
Conclusioni
NBA 2K6 è sicuramente un titolo di transizione verso una qualità globale migliore: questo non significa però che già adesso non sia un titolo degno di nota. Quando ci si concentra sul gioco, le differenze di livello grafico tra campo ed arene non hanno importanza e la sontuosità della grafica riservata ai giocatori tocca punti di fotorealismo veramente impressionanti. La varietà di modalità di gioco è molto ampia e consente una notevole longevità anche non disponendo di Xbox Live dove, per inciso, il gioco mostra quanto sia divertente il gioco on-line. Insomma, un titolo che non può mancare nella collezione di un appassionato del Basket e dell’NBA e che non mancherà di allietarvi le serate con intense sfide sia off-line che on-line. 8.6
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