Recensione - Hitman 2
Il Gioco
Hitman 2 inizia esattamente dove il precedente era terminato: Agente 47 aveva sventato sul filo del rasoio l'annientamento dell'agenzia ICA ad opera del Cliente Ombra, ma aveva anche scoperto il complotto con Providence e l’esistenza di questa leggendaria e segreta società composta da individui politicamente e militarmente potenti. Nulla, quindi, era lasciato al caso, e in questo secondo capitolo continuiamo ad approfondire le similitudini tra gli omicidi commissionatici, cercando di trarre nuovi indizi su questo misterioso individuo che, stando anche alle fasi finali del primo capitolo, conosce molto sulla carriera di 47 e soprattutto sulla sua identità. La storia cerca quindi di enfatizzare il lato più misterioso e oscuro della vita del protagonista, scavando nei ricordi più remoti e portandoli alla luce, missione dopo missione.Anche qui troviamo la stessa struttura del primo capitolo, con una serie di filmati introduttivi, missioni in diversi luoghi del mondo che si intrecciano con la sotto-trama principale e che hanno una mappa variegata e con tantissime opzioni di assassinio. Anche in Hitman 2 Agente 47 è chiamato a uccidere persone non proprio innocenti, degli individui immischiati nella malavita organizzata oppure in qualche particolare società segreta. Le missioni si svolgono in maniera analoga al titolo precedente: Diana ci fa un briefing della missione indicandoci i bersagli da eliminare o le principali azioni da svolgere, mentre in partita comunicherà con noi ogni qualvolta ce ne fosse bisogno. La prima missione si svolge in Nuova Zelanda, più precisamente in una remota proprietà di Hawke’s Bay, dove il nostro principale obiettivo è quello di insediarci nella tenuta di Alma Reynard, una spietata terrorista ambientale e uno dei più importanti luogotenenti del Cliente Ombra.
MX Video - Hitman 2
Per quanto riguarda il gameplay, Hitman 2 non si distacca molto dal precedente episodio. Ogni missione si svolge in diverse location sparse in tutto il mondo: Nuova Zelanda, Miami, Santa Fortuna in Colombia, Mumbai in India, Whittleton Creek negi USA, l’Isola di Sgàil nell’Atlantico Settentrionale e, infine, Himmelstein in Austria. Ognuna di queste destinazioni offre una macro-zona "sandbox" tutta da esplorare per concepire la strategia migliore per eliminare i nostri bersagli. Il gioco premia ed incoraggia la creatività, viste le tantissime opzioni disponibili; è possibile infatti eliminare un bersaglio come meglio si crede, usando ad esempio armi da mischia come le asce, i coltelli o le spade, ma anche dalla distanza con fucili da cecchino. Ovviamente il metodo più interessante e sicuramente più soddisfacente rimane quello di simulare un incidente casuale, che inoltre obbliga il giocatore a comprendere al meglio la mappa di gioco e le sue potenzialità, cercando di sfruttare travestimenti e altri mezzi interessanti. Ovviamente ogni livello nasconde non pochi segreti e storie da svelare, e questo sarà maggiormente apprezzabile tramite i contratti escalation che erano presenti anche nel primo capitolo ma anche con i contratti della community che, al netto di una minor originalità rispetto alle missioni introdotte da IO Interactive, offrono comunque uno spunto in più per quanto concerne la rigiocabilità. I contratti escalation ci chiedono di intraprendere una serie di sfide assassino sulla mappa, suddivise in diversi step di difficoltà crescente: nelle prime fasi ci viene semplicemente chiesto di uccidere uno dei bersagli, ma avanzando ci saranno dei modificatori che renderanno il tutto decisamente più complicato. Ovviamente a completare il pacchetto arriveranno anche i Bersagli Elusivi, che abbiamo imparato a conoscere nel primo capitolo, ma che qui non ho ancora potuto provare in quanto il primo di questi, impersonato dall’attore britannico Sean Bean, sarà disponibile soltanto tra due settimane circa. Questi bersagli saranno proposti da IO Interactive nel corso dell’anno e prevedono l’uccisione di un particolare individuo, offrendovi però una sola e unica possibilità. Fallire significa perdere per sempre quel contratto, senza nessuna possibilità di recuperarlo in un secondo momento: questo porta i giocatori ad affrontare la missione con una pressione diversa dal solito.
Appurato che Hitman 2 eredita gli elementi strutturali e di gameplay alla base del suo predecessore, passiamo ora alle novità, che per forza di cose non sono così tante rispetto al primo titolo, che aveva lo scopo di ripensare e rivoluzionare la serie, ma troviamo comunque alcune aggiunte interessanti. Abbiamo ad esempio l’utilizzo reale degli specchi: non solo il nostro riflesso si vede sulle superfici riflettenti, ma è anche una meccanica di gameplay da tenere in considerazione: se un nemico è rivolto verso uno specchio e noi gli passiamo dietro, lui si accorgerà di noi in men che non si dica. È stata aggiunta poi la possibilità di mimetizzarsi nella folla, esattamente come nei primi Assassin’s Creed, dove sarà possibile non farsi identificare rimanendo nel cerchio di sicurezza, ma anche di nascondersi nel fogliame e quindi non farsi vedere dai nemici: questa risulta essere una meccanica molto interessante vista al presenza di molta vegetazione nelle mappe di gioco, soprattutto in Colombia. Altra novità è il ritorno della valigetta, che ci permette di portare con noi numerosi gadget in più e soprattutto un’arma di grosse dimensioni senza che sia vista dalle guardie e dalla sicurezza.
Oltre a queste novità, abbiamo l’introduzione di due diverse modalità: Fantasma e Sniper Assassin. La prima è una modalità multigiocatore 1 vs 1 dove due giocatori svolgono la stessa missione ed a vincere sarà colui che riuscirà a fare più punti. In un primo momento può sembrare una modalità non troppo ragionata, messa lì più per divertirsi in modo scanzonato, ma non è assolutamente così. IO Interactive ha pensato bene questa modalità: i due giocatori non possono in nessun modo ostacolarsi perché ognuno sarà un "fantasma" intangibile per l'altro, e non è neanche possibile correre avanti uccidendo velocemente i bersagli per vincere facile. Entrambi partono senza equipaggiamento, che dovranno recuperare per forza di cose sulla mappa di gioco e con cui potranno poi avanzare, sempre con fare stealth e silenzioso, previa la perdita di punti. Essere scoperti porta diversi malus che avvantaggiano l’avversario, e considerando che alla base del gioco abbiamo comunque una struttura stealth di prim’ordine, non ha nessun senso progredire senza sfruttare strategie e intelligenza. Non a caso, due giocatori esperti potrebbero dar luogo ad una sfida con ritmi serrati e piena di colpi di scena. Per quanto concerne invece la modalità Sniper Assassin, questa ci offre la possibilità di uccidere utilizzando un cecchino dalla distanza, da soli o in cooperativa con altri giocatori, cercando di ricorrere a metodi oltremodo fantasiosi, come sparare ad oggetti che possono poi colpirli, oppure durante fasi di corsa, per aumentare il punteggio. Concludo questa panoramica sul gioco accennando al fatto che, come per l'episodio precedente, il parlato è in inglese con testi e sottotitoli in italiano.
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