Recensione - GUN (360)
Montana, 1880: il protagonista Colton White e suo padre Ned sono a caccia di selvaggina per un Ferry Boat in viaggio sul Missouri. Dopo aver ucciso qualche cervo e difeso la selvaggina da un branco di lupi (attività che ci servirà per apprendere i meccanismi del gioco), i due salgono sulla nave solo per assistere all'uccisione di una prostituta da parte di un misterioso prete, seguita dall'assalto alla nave da parte di una banda di malviventi. Colton e Ned cercano di difendere la nave ma i banditi sono troppi e, mentre la nave affonda, Ned finisce inghittito dalle acque rivelando a Colton uno shockante segreto sul suo passato. Colton riesce a salvarsi e decide di mettersi sulle tracce degli assassini del padre, iniziando dalla città di origine della prostituta uccisa, Dodge City. Inizia qui un percorso che vedrà Colton attraversare le praterie del west per scoprirne tutto il marcio e la corruzione, nascosti dietro i panni di insospettabili sceriffi ed uomini di chiesa. Storie di ordinaria violenza nelle terre di frontiera.
C'era una volta il West
GUN ci immerge in una ambientazione western estremamente realistica e convincente: la storia è realizzata dallo sceneggiatore hollywoodiano Randall Jahnson (The Doors, La Maschera di Zorro), come sfondo della quale gli sviluppatori hanno realizzato degli scenari assolutamente suggestivi e convincenti, molti dei quali non sfigurerebbero in un film di Sergio Leone. Non aspettatevi però le classiche tematiche western con gli sceriffi senza macchia e gli indiani cattivi: il west di GUN è di tipo più realistico, simile a quello visto in film come Balla coi Lupi o in fumetti come lo storico Ken Parker, dove spesso i tutori della legge lavorano al soldo di corrotti signorotti locali, mentre gli indiani sono visti più come delle vittime dell'invasione dei bianchi piuttosto che i sanguinari animali ritratti nei più tradizionali film western. La storia vedrà infatti Colton passare da semplice viandante a sceriffo di una ricca cittadina fino a membro di una tribù di indiani, dai quali imparerà le tecniche di caccia e combattimento. E, sempre nel nome del realismo storico, Neversoft non si è trattenuta neanche per quel che riguarda il livello di violenza: il gioco è infatti vietato ai minori di 18 anni a causa dei forti contenuti: schizzi di sangue, teste che esplodono sotto i colpi di fucile, sgozzamenti e decapitazioni sono all'ordine del giorno.
Per darci la senzazione di vivere veramente ai tempi del vecchio west, gli sviluppatori hanno optato per la formula a "giocabilità aperta", ossia il modello di gioco inaugurato con successo dalla serie Grand Theft Auto. GUN ci propone quindi ambienti aperti e completamente esplorabili, con la possibilità di passare liberamente da una zona all'altra della mappa di gioco senza fastidiosi tempi di caricamento. La sensazione di libertà è elevata: le città sono completamente esplorabili ed i vari abitanti offrono spesso missioni alternative alla storia principale. Una mappa ci mostra in ogni momento la posizione di missioni e personaggi chiave, e potremo entrare nei vari edifici per chiacchierare con gli inquilini, fare un salto al saloon per chiedere informazioni al barista oppure recarci all'ufficio dello sceriffo per dare un'occhiata alle taglie per così improvvisarci cacciatori di teste. E' addirittura possibile acquistare un piccone presso uno dei vari mercanti presenti per estrerre pepite d'oro nei giacimenti che incontreremo per strada, tanto per arrotondare un pò.
Qualora ci stancassimo di saloon ed uffici dello sceriffo possiamo sempre montare un cavallo e lanciarci al galoppo verso le sconfinate praterie e valli desertiche che separano le varie città. Spostarsi a cavallo è una esperienza molto appagante: le animazioni del cavallo sono estremamente realistiche, e tramite semplici comandi possiamo farlo andare al trotto o al galoppo (per periodi di tempo limitati per non stremarlo), mentre in presenza di nemici possiamo farlo impennare per travolgere gli assalitori oppure possiamo smplicemente sfoderare le armi ed ingaggiare una sparatoria direttamente dalla groppa del nostro destriero. Attenzione però che i cavalli non sono immortale e possono finire uccisi sotto i colpi nemici, e rimanere senza cavalcatura in piena prateria può risultare quantomeno noioso, a meno di trovare qualcuno da far fuori a cui rubare il cavallo.
La varietà delle missioni affrontate è molto alta: si va dalla difesa di un saloon attaccato da banditi alla scorta di una diligenza nel percorso che va da una città all'altra, passando per la conduzione di mandrie fino ad inseguimenti a cavallo per la prateria. Gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro nel permetterci di vivere tutte le esperienze classiche del vecchio west, variegando sufficientemente in modo il gioco venga a noia. Purtroppo il tutto non dura molto ed in 7-8 ore riuscirete a terminare tutta la storia, tempo che sale poco sopra le 10 ore se decidete di affrontare tutte le missioni secondarie.
Una pistola per Colton
Come potrete immaginare, GUN non è fatto solo di cavalcate ed esplorazione, anzi. Gran parte del gioco la passerete in furiose sparatorie contro banditi, indiani ed altri nemici, come in ogni western che si rispetti. Il gioco si svolge con visuale in terza persona e con puntamento manuale sui nemici, ma con alcune armi come i fucili è possibile attivare una mira in prima persona che permette di puntare meglio ad obiettivi più distanti. Inoltre gli sviluppatori hanno inserito una utile modalità chiamata "estrazione rapda" che permette di rallentare il tempo mentre si spara a più nemici consecutivamente con la possibilità anche di "lockare" velocemente i vari obiettivi per colpirli con maggior rapidità, il tutto al costo di una speciale energia che potremo poi recuperare riposando o uccidendo nemici. Le armi disponibili sono quelle classiche che ci si può aspettare da una ambientazione western: pistole, fucili, shotgun, arco e frecce, coltelli ed anche armi esplosive come bottiglie di whisky incendiarie (le nostre bombe Molotov, per intenderci). Molte armi possono essere potenziate acquistando delle speciali "modifiche" presso alcuni mercanti reperibili nelle città o in altre areee della mappa, ed inoltre Colton possiede alcune caratteristiche, come l'energia vitale ed il tempo a disposizione per l'estrazoine rapida, che saranno potenziate man mano che svolgiamo nuove missioni. Insomma, la varietà nell'azione è assicurata.
La grafica: una occasione mancata
Dal punto di vista grafico, GUN ci ha tanto piacevolmente impressionato in versione Xbox quanto deluso su Xbox 360. A parte la maggior risoluzione offerta dalla nuova console, il titolo si presenta esattamente come versione per la console meno potente, senza aggiungere nulla che lo possa rendere degno, dal punto di vista visivo, della nuova generazione videoludica. Il gioco mantiene però una certa suggestività, grazie al bellissimo design di ambientazioni e personaggi: belissimi panorami, profondità di visuale e personaggi molto ben caratterizzati ci fanno sembrare di vivere davvero nel Far West. Se tutto questo fosse stato aggiornato con una grafica più realistica, il tutto sarebbe stato davvero sbalorditivo. Peccato, sicuramente una occasione mancata: speriamo comunque che il gioco abbia tanto successo da indurre gli sviluppatori a realizzarne un seguito studiato per le nuove console, in modo di mostrarci davvero di cosa sono in grado di fare sotto il profilo tecnico.
Sono presenti inoltre effetti molto belli come il polverone alzato dal passaggio dei cavalli o le particelle d'acqua sollevate da una cascata, che contribuiscono ad abbellire il tutto. Anche dal punto di vista delle prestazioni non abiamo notato problemi, con un framerate sempre molto stabile. Un plauso particolare va al sistema di streaming dei dati da disco realizzato dagli sviluppatori: man mano che si viaggia per i livelli di gioco i dati vengono caricati senza che ce ne accorgiamo annullando di fatto qualsiasi tempo di caricamento, tranne per occasionali interruzioni di una frazione di secondo. Un sistema davvero ben fatto e funzionale nel rendere la vastità delle ambientazioni. Sul fronte audio il gioco sfrutta a dovere il Dolby Digital 5.1 con il posizionamento nello spazio delle varie fonti sonore, la cui qualità si attesta su livelli discreti. I meno anglofoni non saranno probabilmente contenti di apprendere che il parlato dei personaggi non è stato doppiato in italiano, anche se sono presenti i sottotitoli nella nostra lingua: per una produzione di questa caratura ci saremmo aspettati la completa localizzazione in italiano da parte di Activision.
GUN si rivela, in definitiva, un'ottima - probabilmente la migliore finora - trasposizione del genere western nel medium videoludico. La trama solida e coinvolgente, gli immensi scenari esplorabili a cavallo, la giocabilità aperta ed un sistema di combattimento solido anche se non perfetto faranno si che non possiate mai annoiarvi per tutta la (purtroppo breve) durata del gioco. Un acquito sicuramente consigliato agli amanti dell'avventura, del buon gioco ed ovviamente delle ambientazioni western. Bang bang! 7.8
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