Recensione - Real Farm
Il Gioco
In un panorama videoludico nel quale i simulatori, anche i più stravaganti (chi ha detto Goat Simulator?), rappresentano una quota importante di mercato, quelli dedicati al mondo agricolo si stanno imponendo all’attenzione generale grazie, soprattutto, alla loro originalità. Farming Simulator ha tracciato la strada e, ancor oggi, può e deve essere considerato il capostipite del genere, ma gli sviluppatori di Triangle Studios provano ad attaccarne il trono con il loro Real Farm, con l’intenzione di confezionare un titolo dalle meccaniche più semplici ma non semplicistiche. Effettivamente Real Farm, sin dal menu iniziale, sembra volersi proporre come un gioco dalla facile accessibilità pur riuscendo, comunque, nell’intento di esprimere in maniera evidente quegli aspetti tipici del lavoro in ambiente rurale: arare la terra, coltivare, seminare e mietere sono le attività principali da coltivare (nel vero senso del termine) per progredire ed ottenere soddisfazioni nel prosieguo del gioco.Al momento di iniziare a giocare con Real Farm vi troverete a poter scegliere, essenzialmente, tra due sole modalità: Carriera e Gioco Libero. Queste, in realtà, non sono poi così differenti tra loro in quanto la prima non è molto simile al Gioco Libero, ma con l’aggiunta di obiettivi da raggiungere e sbloccare. L’inizio del gioco vi metterà nei panni del giovane apprendista aiutante di Matt, il contadino anziano che, come in un tipico tutorial, vi insegnerà le basi del gioco e, quindi, del lavoro di agricoltore; in realtà vi verrà insegnato davvero ben poco, complicando le cose per i neofiti del genere. Se decidete di optare per la Carriera il nostro buon Matt, dopo un adeguato periodo di training, noterà il vostro talento e, approcciandosi all'età della pensione, vi venderà la sua proprietà per la cifra “simbolica” di un milione di dollari; completando i vari compiti, grazie anche all’impiego corretto dei macchinari, i guadagni aumenteranno sempre di più fino ad arrivare alla cifra che vi consentirà di riscattare la proprietà. Nella modalità Gioco Libero, invece, sin dall’inizio si possiede una fattoria e qualche attrezzo, ma ciò che avviene successivamente verrà deciso da come vi muoverete nell’area di gioco e non attraverso obiettivi prestabiliti.
MX Video - Real Farm
Sin dalle prime battute, ciò che colpisce è la cura dei dettagli da parte degli sviluppatori; il gioco ha un ritmo lento e cadenzato, proprio come avviene nella dura realtà quotidiana e quest’aspetto potrebbe anche innervosire il giocatore meno avvezzo ma, probabilmente, l’intenzione era di riprodurre quanto più fedelmente possibile la dura vita del fattore nei campi. In questa fase, caratterizzata fondamentalmente da un periodo di apprendistato, si comincerà a prendere confidenza anche con tutto ciò che è di ausilio all’attività dell’agricoltore. Capiremo, quindi, come si manovra un trattore piuttosto che una mietitrice o una trebbiatrice; ognuno di questi “mostri” agricoli può essere acquistato o affittato in leasing, elemento fondamentale nei primi momenti di gioco quando non saremo così ricchi da poterci permettere il lusso di comprare materiale costoso di prima mano. Ogni utensile/macchina è gestibile mediante un menu estremamente preciso e minuzioso e per ogni tipologia di strumento esistono diverse varianti, soprattutto dal punto di vista economico con evidente impatto sul vostro portafogli.
Se, dal punto di vista gestionale, tutto è riprodotto in maniera assolutamente congrua, dove il titolo arranca è dal punto di vista delle meccaniche di gioco, davvero troppo legnose. Non si può non notare la presenza di diversi bug ed alcuni evidenti errori di programmazione; in primis i diversi tipi di terreno sembrano non influire più di tanto sulla velocità dei diversi mezzi, che sembrano tenere la stessa andatura sia sull’asfalto, sia sulla terra e sui prati con il picco dell’assurdo che viene raggiunto allorchè i nostri mezzi meccanici riescono a viaggiare anche sott’acqua.
Come in ogni buon titolo gestionale, si parte dalle basi e, nel nostro caso, questo vuol dire iniziare con una fattoria molto piccola dalla quale cominciare a ricavare i primi profitti vendendo i prodotti della nostra terra. Con la vendita dei primi frutti del nostro lavoro potremo potenziare gli strumenti a nostri disposizione, comprarne di altri ed ingrandire la nostra tenuta. Sia i macchinari che i prodotti della terra hanno prezzi variabili che dipenderanno dal classico equilibrio domanda/richiesta, e uno dei compiti del giocatore sarà quello di vendere i propri prodotti nel momento in cui vi sarà una forte richiesta. Se saremo dei buoni procuratori di noi stessi, la nostra attività andrà via via espandendosi fino alla possibilità di poter acquistare la nostra prima fattoria ed assumere dei dipendenti.
Il ciclo notte-giorno è ben scandito e anche le condizioni meteorologiche influiscono in maniera quantomai realistica; il livello di sfida viene, inoltre, aumentato dalla contemporanea gestione di animali quali maiali, mucche, pecore, galline, ecc ecc che necessitano di raccolti e cibo sempre disponibili per poter perpetuare un ciclo vitale redditizio. Buono l’aspetto sonoro anche se alcuni effetti (vedi il canto del gallo o l’effetto del vento) sono colpevolmente deficitari e discreta la colonna sonora che accompagna l’attività del contadino virtuale; non si può parlare altrettanto bene della traduzione italiana che, soprattutto in alcune frasi, è abbastanza imbarazzante.
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