Recensione - Jettomero
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Descrivere in una manciata di paragrafi un'esperienza come Jettomero non è un compito semplice; è sicuramente qualcosa che è meglio vedere coi propri occhi per essere compreso al meglio, e a tal proposito consiglio a tutti di dare un'occhiata alle immagini e ai trailer del gioco che abbiamo sul nostro sito. Il motivo è semplice: si tratta di un prodotto inusuale, con un look originale e una giocabilità unica. Visivamente sembra tirato fuori dai fumetti americani della prima metà del secolo scorso ma in 3D, con colori vivaci e pieni, cel-shading, balloon e e rettangoli di testo che narrano la trama.Ed il gameplay di Jettomero non è da meno in quanto ad originalità, andando a ricordare un po' alcuni concetti affrontati nel film d'animazione Il Gigante di Ferro e nella longeva saga di Godzilla. Il protagonista è infatti un robot gigantesco che nel look ricorda molto la rudimentale fantascienza cinematografica anni '50-'60, che ci troviamo a comandare con una visuale in terza persona molto distante mentre gli facciamo calpestare il suolo di diversi pianeti che, vista la sua stazza, al confronto sembrano piccolissimi. La telecamera rimane costantemente centrata sul protagonista, quindi vederlo camminare su quei piccoli globi crea quasi l'effetto che sia un equilibrista in piedi su dei palloni.
MX Video - Jettomero
Alla base del gameplay ci sono i movimenti molto goffi del protagonista, governati da un buon sistema ragdoll; siamo quindi chiamati a fare molta attenzione mentre lo muoviamo, perché i pianeti che visitiamo sono abitati e presentano città, basi spaziali ed aree naturali, ed ogni nostro passo potrebbe porre fine ad una gran quantità di abitanti come se stessimo calpestando delle formiche. E questo non è certo quel che vuole il protagonista, il cui scopo è invece salvare le popolazioni dalle minacce intergalattiche.
Ogni pianeta presenta una serie di gemme di carburante da raccogliere nonché segreti nascosti sottoterra che saltano fuori dando una pedata per terra, permettendoci così di sbloccare nuovi elementi per la personalizzazione del protagonista robotico. Dopo aver raccolto abbastanza gemme di carburante su un pianeta, possiamo decollare ed esplorare piccoli sistemi solari, cercando di evitare pericoli come tempeste solari e asteroidi, alla ricerca di altri pianeti da esplorare e da salvare. Ogni tanto ci imbatteremo inoltre in giganti malvagi, che dovremo combattere premendo col giusto tempismo una serie di pulsanti mostrati a schermo. E poi via per il prossimo sistema solare attraverso un wormhole coloratissimo.
I sistemi solari dividono anche i 10 capitoli del gioco, ognuno dei quali completabili comodamente in 15-20 minuti per un totale di 3 ore. La trama è narrata tramite sezioni a fumetti e piccoli enigmi da decifrare, raccontandoci l'identità del robot nonché la situazione in cui versa l'umanità in generale. Non troviamo difficoltà o modalità alternative, mentre la difficoltà molto bassa rende il gioco adatto a chi è alla ricerca di un'esperienza rilassata. Il tutto è peraltro è interamente tradotto anche in italiano.
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