Recensione - Ride 2
di
Diego M. Martini / pipco
P
Il Gioco
Mentre molti di noi centauri si preparano a riporre l’amato bolide a due ruote per garantirgli un sano letargo invernale, Milestone rilascia Ride 2 con l’intento di farci superare in maniera il più indolore possibile questi mesi di distacco dal nostro cavallo d’acciaio. E, rispetto al precedente e già molto ricco episodio, Ride 2 si presenta subito con una dotazione di moto e tracciati impressionante. Con l’introduzione delle nuove categorie 2 Tempi, Supermotard e Café Racers arriviamo a circa 190 modelli di moto, alcune delle quali modificabili ex-novo. Con questo enorme garage a disposizione possiamo percorrere 30 tracciati suddivisi in sei categorie: Country, Drag Strips, City Tracks, Road Race Tracks, GP Circuits e Supermoto Circuits. E giusto per darvi un’idea sulla varietà degli ambienti, potrete passare da una rilassante French Riviera all’adrenalinico Nurburgring Nordschleife, oppure dalle strade cittadine della metropoli milanese alle nostrane piste Supermotard della Franciacorta.Appena avviato, il gioco ci catapulta subito nel tracciato delle Torri Elleniche con una Yamaha YZF-R1: è solo l’antipasto, giusto per farci prendere la mano. Come al solito, all’inizio tutto è molto automatico e non abbiamo nessuna possibilità di modificare i settaggi della moto o i comandi manuali. Una volta selezionata la nostra prima moto tra le quattro disponibili, possiamo cominciare a pensare di gareggiare per accumulare i punti che ci serviranno per acquistare moto, accessori e reputazione. Prima di avventurarci nella modalità Eventi World Tour conviene passare del tempo spaziando tra Gare Veloci, Prove Cronometrate, Sfida del Giorno, Sfide Settimanali e altre tipologie di gioco, questo perché Ride 2 non è facile, il modello di guida è intuitivo ma serve tempo per padroneggiare le dinamiche di una moto all’inizio semiautomatica. E l’assenza di un tutorial si sente soprattutto nelle prime gare, quando arrivare sempre ultimi diventa frustrante. Ad aiutarci in tal senso troviamo una segnaletica dinamica che ci indica la miglior traiettoria da seguire, rappresentata da triangoli che cambiano colore da blu a rosso man mano che ci approssimiamo al rischio di caduta. Gli avversari poi sono spesso mine vaganti che fanno letteralmente quello che vogliono con traiettorie imprevedibili ed un po’ illogiche. Ma la cosa più importante è che ci servono punti per riuscire a presentarci con una moto all’altezza di un modalità carriera.
MX Video - Ride 2
Per fortuna non sono solo fatiche e dolori: Ride 2 si presenta con dei tempi di caricamento decisamente migliorati rispetto al primo gioco, e una volta nella bolgia di una gara la nostra concentrazione sulle migliori traiettorie e pieghe è accompagnata da una rombante colonna sonora molto fedele a quelle delle nostre compagne reali. E giusto per non perdermi le novità, tra le diverse gare ho selezionato anche un bel Rain Race per divertirmi a cadere. Beh, mi aspettavo di peggio, o forse di meglio. Non ho trovato un realismo estremo sul bagnato se non quando mi ostinavo ad andare sui cordoli, e allora la perdita di aderenza aprendo il gas era istantanea. Ho trascorso un po’ di tempo in queste modalità avendo la possibilità di percorrere tracciati diversi con moto diverse e non c’è che dire, Milestone ha sicuramente dato il massimo per ottenere il miglior risultato possibile con il suo storico motore grafico. Certo, non stiamo parlando di una grafica allo stato dell'arte, ma, sia i paesaggi che le moto sono molto dettagliati e beneficiano di un uso dei colori azzeccato e perfettamente calato nell’ambiente in cui si corre, grazie anche ad effetti ottici ben calibrati.
Una volta che abbiamo imparato a padroneggiare le moto e i vari tipi di pista siamo pronti per affrontare gli Eventi World Tour, il piatto forte del gioco che incarna il sogno del rider puro, colui che vuole misurare la propria capacità di risalire la classifica partendo dall’ultimo posto tramite Stagioni di Gara e Campionati. Questa sezione del gioco è la vera storia di Ride 2, durante la quale dobbiamo costruire la nostra carriera motociclistica. Se l’obiettivo principale è risalire le classifiche, il contorno non è trascurabile. Si parte poveri, con un garage quasi vuoto, e per vincere dobbiamoguadagnare crediti da usare per sbloccare gare, potenziare la nostra moto e infine acquistarne altre, anche perché presto ci si accorge che senza potenza non è possibile battere gli avversari. Inizio la “Stagione 1” con la mia KTM Duke 690. Si parte come Amatore per poi sbloccare Rookie ed infine Expert. Ogni Stagione si conclude dopo 8 Eventi. Alterno gare singole con 16 piloti a gare in cui conta il numero di sorpassi, e qui i tempi di caricamento di ogni gara ritornano ad essere un pochino lunghetti. Passo dalle Montagne d’Oriente al circuito di Vallelunga. Ogni finale di gara fa partire una sequenza video contestuale al risultato raggiunto, preparatevi quindi a vedervi esultare in caso di vittoria o scuotere il vostro testone se mancate l’obiettivo. Guadagno punti sino a quando ho sufficienti crediti per comperare una Honda NSR 125 R del 1992 rigorosamente 2 tempi, che mi permette di iniziare un evento Urban Style. E pur essendo nella categoria Amatore la difficoltà, che di certo non è estrema, mi mette a dura prova in ogni gara. I circuiti sono bellissimi, precisi nella ricostruzione ed è un piacere percorrerli anche solamente per guardarsi intorno. Detto questo, però, graficamente non siamo all'altezza dei più recenti motori e non troviamo nel gioco i molti dettagli ed effetti che contraddistinguono gli ultimi giochi, e c'è la sensazione che manchi qualcosa.
Ovviamente immancabile una modalità multigiocatore, disponibile in locale tramite classico split-screen oppure online dove possiamo scegliere tra “Partita Veloce” o “Crea una Partita”. Entrambe offrono la possibilità di selezionare una Gara Singola o Campionato. Anche in modalità multigiocatore la nostra prestazione è commisurata alle moto che abbiamo nel nostro garage, e visto che scegliendo una gara in modo casuale corriamo il rischio di affrontare un circuito senza la moto adatta, il sistema ce ne presta una senza però conteggiare gli eventuali risultati positivi. L'esperienza online risulta estremamente soddisfacente, senza grosse attese per entrare in partita e senza cedimenti dei server, i lag tipici del primo RIDE o altri problemi tecnici.
Voglio infine dedicare alcune parole alla personalizzazione di moto e pilota. Qui siamo a livelli tra il maniacale e l’esaltazione fine a sé stessa: rispetto al primo Ride, tra pezzi meccanici e parti estetiche siamo passati da 800 a 1200 componenti per trasformare la nostra moto in un modello unico. Partiamo dall’estetica spicciola degli adesivi con cui veniamo premiati quando vinciamo le gare, per arrivare alle modifiche tecniche su motore, freni, sospensioni, ruote e trasmissione. Insomma, niente potrà essere lasciato al caso. Lo stesso dicasi per la personalizzazione del pilota: Ride 2 raddoppia il vestiario da 400 a 800 capi dandoci la libertà di intervenire su ogni singolo componente della nostra livrea con accessori delle più importanti case. Come al solito, in questi casi, il limite è solo la nostra fantasia.
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