Recensione - Solar Shifter EX
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
C'è una guerra intergalattica! Il sole sta per essere distrutto! Una tragedia, e solo tu puoi fermare il disastro! Certamente i ragazzi di Headup Games non si sono sforzati eccessivamente per creare una trama appassionante, ma poco importa: siamo qui per sparare a centinaia di nemici e schivare migliaia di proiettili, no? Per questo possiamo anche perdonare il look sci-fi tridimensionale piuttosto generico, l'importante è che la giocabilità funzioni al meglio.E infatti Solar Shifter EX punta ad offrire un'esperienza classica da sparatutto a scorrimento 2D, con una gran quantità di nemici da distruggere, le loro infinite ondate di proiettili (che siano laser, missili o altro) da schivare, raccogliendo i crediti che i nemici deceduti lasciano dopo la loro morte. Niente bombe, combo o sistemi complessi, se non una novità che distingue il titolo di Headup Games dalla massa: il sistema di "shifting", o in termini semplici il teletrasporto.
MX Video - Solar Shifter EX
Alla pressione di un tasto è infatti possibile saltare tra 4 portali normalmente invisibili nell'area di gioco, permettendo al giocatore di uscire da situazioni davvero spinose. Addirittura, usando la levetta destra, è anche possibile accontentarsi di uno "shift" più breve, che però può fare la differenza tra vita e morte quando ormai non c'è il tempo di schivare l'ondata di proiettili o nemici che arrivano.
Ho menzionato i crediti: questi possono essere usati tra un livello e l'altro per potenziare le proprie due armi, quella classica a proiettili e i razzi. Entrambi vengono sparati in contemporanea, eliminando la necessità di gestire due modalità di fuoco diverse. E immancabili anche i classici boss di fine livello, con una barra della vita da accorciare sempre più mentre cerchiamo di evitare i pattern di proiettili e laser, spesso a morte immediata.
Non tutti i colpi sono però fatali, poiché abbiamo una barra della vita che pian piano si esaurisce a furia di subire colpi. A differenza dei bullet hell classici peraltro, non c'è un sistema di vite e di punteggi, ma solo la gestione dei crediti (che vanno persi in caso di morte) e dei checkpoint ogni 1-2 minuti. In caso di morte, si può ripartire all'infinito dall'ultimo punto di salvataggio attraversato, permettendoci subito di testare una nuova strategia qualora quella usata non vada al meglio.
Con questo sistema non si perde troppo tempo a rifare livelli interi, e infatti è possibile finire il gioco in un paio d'ore al massimo nonostante la difficoltà abbastanza elevata: male che vada si fa un po' di trial and error. Non ci sono poi modalità o difficoltà aggiuntive, né tantomeno del multiplayer. Manca tra l'altro la localizzazione italiana anche se vista la semplicità del gameplay e della trama difficilmente questo sarà fonte di problemi.
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