Recensione - Whispering Willows
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Whispering Willows è un'avventura nel più classico dei termini. Non ci sono lotte, persino le parti a tempo o dove è possibile fallire sono abbastanza poche. Un gioco pacifico allora? Non proprio, perché presto ci si rende conto che la villa dove il padre della protagonista è disperso è piena di fantasmi, e le loro storie sembrano legate a doppio filo al destino del genitore. Pertanto Elena dovrà aiutare gli spiriti per compiere la sua missione e per questo dovrà trovare oggetti, risolvere enigmi, trovare soluzioni a grattacapi decennali.Come prevedibile quindi, il gameplay di Whispering Willows è abbastanza semplice: è di fatto un'avventura bidimensionale dove non si può fare molto più che camminare, correre e interagire con gli oggetti. Non ci sono combattimenti, sezioni platform, si tratta per lo più di trovare il modo di passare varchi, aprire porte, azionare leve, cercare oggetti e interagire coi fantasmi, dando tempo e spazio a chi i giochi se li vuole godere a un ritmo lento in maniera ragionata. C'è però uno spunto di gameplay interessante, infatti all'inizio dell'avventura Elena trova un misterioso amuleto che permette al suo spirito di uscire dal suo corpo e vagare liberamente, potendosi anche tramutare in una minuscola sfera capace di passare in spazi ristrettissimi. Non si tratta di una meccanica complessa, ma saperla maneggiare al meglio è fondamentale perché dà la possibilità ad Elena di interagire anche con determinati oggetti, muovendoli per esempio, fondamentali per passare certe aree.
Man mano che il gioco va avanti, il mistero si infittisce e diventa chiaro che nella casa sono successe cose davvero strane e pericolose. Alcuni dei fantasmi sono tutt'altro che pacifici, e le ricerche porteranno Elena a fare scoperte macabre - che ovviamente non dettaglierò ulteriormente per evitare spoiler. Queste avventure non si limitano però alla villa ma anche a tutto il suo perimetro. Un giardino con tanto di labirinto, una fontana, una mansarda e molto altro, ogni luogo con i suoi segreti. Nelle zone aperte è possibile correre, unico cambiamento dal gameplay lento e ragionato dei puzzle affrontati man mano, ed è anche comprensibile visto che la zona esterna funziona un po' da hub con le varie aree collegate.
Da un punto di vista artistico, Whispering Willows è assolutamente piacevole da vedere. I personaggi sono disegnati bene nel gioco (un po' meno bene nelle brevi cut-scene), gli ambienti sono dettagliati e comprensibili, gli oggetti ben distinguibili dagli scenari, e le luci sono sempre tali da capire cosa c'è intorno. Fortunatamente non capiterà mai di dover cercare pixel nascosti o cose semi-invisibili, anche perché apparirà sempre una scritta che indicherà che c'è un oggetto con cui è possibile interagire. Le musiche sono atmosferiche e abbastanza inquietanti (ma non troppo, resta un gioco abbastanza leggero), anche se un po' ripetitive. Infine ci sono vari obiettivi segreti da sbloccare per 1000 punti obiettivo comunque piuttosto semplici, fattibili in 2-3 ore anche senza una guida.
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