Recensione - Dishonored: Definitive Edition
Il Gioco
Dishonored è stato, nel 2012, una vera sorpresa: Arkane Studios era riuscita a forgiare una nuova IP non solo molto suggestiva dal punto di vista artistico e della storia, ma anche dal gameplay estremamente solido, che travalicava i confini del genere stealth (rigorosamente in prima persona) offrendo al giocatore grande libertà d'azione con molti mezzi e poteri per potersi muovere tra le strade della città del gioco, Dunwall, ed affrontarne i molti pericoli. E' stato senza dubbio uno dei titoli della scorsa generazione che i giocatori ricordano con maggior piacere, fatto dimostrato anche dalla grande attesa che v'è intorno al recentemente annunciato seguito. In attesa del nuovo titolo che arriverà solo tra diversi mesi, Bethesda ha pensato di rinfrescarci la memoria proponendoci Dishonored: Definitive Edition sulle nuove console, in una versione aggiornata graficamente e completa di tutti i DLC del gioco originale. Come accade quasi sempre con questo tipo di operazioni, la nuova edizione del gioco non introduce nulla di nuovo a livello di gameplay o storia, limitandosi a sfruttare la maggior potenza messa a disposizione dalle nuove console per migliorarne l'aspetto grafico e renderlo così più piacevole alla vista; la nostra recensione originale rimane quindi ancora valida per quanto riguarda gameplay e contenuti (DLC esclusi), e vi invito a leggerla qualora non conosciate il gioco, mentre qui mi soffermerò principalmente sulle novità di questa edizione.Partiamo con l'aspetto tecnico: Dishonored: Definitive Edition aggiunge su Xbox One la risoluzione a 1080p mantenendo il frame-rate originale a 30 fps ed offrendo un'immagine complessivamente più pulita e nitida rispetto alla versione Xbox 360 grazie anche alla maggior definizione di molte texture soprattutto sui personaggi, al suolo e nei poster pubblicitari; ne rimangono comunque parecchie più slavate ed in bassa definizione, ma generalmente questo non è un gran problema visto che gli oggetti come sassi e muri presentano una grafica quasi acquerellata che nasconde bene la bassa definizione delle texture. Questo è praticamente tutto: non è stato fatto alcun lavoro di aumento poligonale nei modelli 3D, ed anche il sistema d'illuminazione e ombre sembra identico al passato.
Per quanto riguarda il lato contenutistico, come già detto il gioco è identico al 100% a quello originale; questo è accompagnato però dalle tre espansioni uscite dopo il lancio, che complessivamente portano la durata del gioco dalle 12 ore di base a circa 24, raddoppiando quindi il tempo che ci passeremo. La prima di queste, Dunwall City Trials, consiste in una serie di mappe sfida che mettono alla prova le nostre abilità con i poteri di Corvo, mentre Il Pugnale di Dunwall e Le Streghe di Brigmore ci presentano una nuova lunga storia nella quale ci troviamo nei panni di Daud, il capo degli assassini che hanno ucciso la regina all'inizio del gioco.
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