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img Battlefield: Hardline
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Recensione - Battlefield: HardlineXbox One Xbox 360Game

Mentre DICE è impegnata su altri fronti, EA prova rinnovare il brand Battlefield affidando a Visceral Games lo spin-off a tema poliziesco Battlefield: Hardline; scopriamo insieme se l'inedito setting ed il nuovo sviluppatore abbiano giovato alla serie.
Recensione a cura di Giuseppe "Neural" Genga (single player) e Győző "Baboy" Baki (multiplayer).

Il Gioco

Miami, Florida: il detective della polizia Nick Mendoza è sulle tracce di un potente cartello della droga che riesce con incredibile facilità a distribuire capillarmente il proprio prodotto in tutta la città; con la sua collega Khai inizia così ad indagare per risalire alla provenienza della droga ed alle persone che ne controllano il traffico, ma presto si accorgerà che non è tutto bianco e nero a Miami, e che i pericoli maggiori si nascondono proprio nelle sfumature di grigio. Questo è, a grandi linee, l'incipit della storia alla base della componente single player di Battlefield: Hardline; già questa descrizione dovrebbe avervi fatto capire che non siamo di fronte al solito Battlefield, ed il fatto che la modalità in singolo si chiama "Episodi" dovrebbe fornirvene un ulteriore indizio. La storia del gioco è infatti strutturata come una stagione di un telefim poliziesco con tanto di sigla iniziale e composta da 10 episodi che, se iniziati individualmente dal menu principale, ci mostrano anche un classico riepilogo stile "la storia finora".

Ma non è solo l'ambientazione a cambiare in Battlefield: Hardline; conscia del fatto che le precedenti campagne della serie non sono riuscite a soddisfare i giocatori, EA ha affidato il tutto ad uno studio che di giochi single player se ne intende: i creatori di Dead Space, Visceral Games. Gli sviluppatori californiani hanno così deciso di cambiare il ritmo del gioco introducendo una serie di meccaniche completamente inedite basate sul gameplay stealth, sicuramente più in linea con quello che dovrebbe essere il modus operandi di un poliziotto.

Troviamo quindi tutti i principali elementi di uno stealth game: i nemici dispongono di un cono visivo evidenziato sulla mappa ed è possibile atterrarli silenziosamente quando non ci vedono, sia colpendoli da dietro che sparando loro con una taser gun, possiamo attirarli in un punto specifico lanciando bossoli di proiettile o sassolini, è possibile utilizzare armi silenziate per ucciderli senza farci notare e si allarmeranno vedendo un loro compagno a terra o se udiranno rumori insoliti. A tutto questo, Visceral ha aggiunto un'inedita meccanica: avvicinandoci ad un gruppo di massimo tre nemici, possiamo mostrare loro il distintivo per portarli ad arrendersi immediatamente ed ammanettarli poi uno dopo l'altro, stando però attenti a tenerli costantemente sotto la mira della nostra arma per non indurli a tentare colpi di testa.

Altra novità è la possibilità di utilizzare un particolare scanner, integrato nello smartphone di Mendoza, sia per identificare indizi utili alle nostre indagini che per marcare tutti i nemici che abbiamo a portata visiva: una volta marcati, lo scanner continuerà a mostrarceli anche quando si muovono dietro mura o altri ostacoli, così da permetterci di organizzare meglio le nostre tattiche stealth. Ovviamente, trattandosi pur sempre di un Battlefield, nulla ci impedisce di affrontare le varie situazioni a mitra spianato, nel quale caso il gioco torna alle sue origini FPS. Il titolo premia però chi preferisce l'azione furtiva: ogni arresto, atterramento o indizio trovato con lo scanner ci permette infatti di guadagnare Punti Esperto, che accumulandosi ci fanno salire guadagnare Livelli Esperto (fino ad un massimo di 15) sbloccando man mano nuove armi ed equipaggiamenti. Tra i nostri nemici possono inoltre nascondersi dei ricercati, indicati da un'apposita icona quando analizzati con lo scanner, e se li arrestiamo o abbattiamo in maniera non letale veniamo premiati con una gran quantità di PE, permettendoci di salire di livello più velocemente. Gli amanti dell'azione comunque non disperino: il gioco vi fornirà anche una buona dose di sparatorie adrenaliniche e non evitabili, così come saranno presenti sessioni di guida di auto ed altri veicoli.

Per quanto riguarda l'armamentario con il quale affrontare l'avventura, il gioco ci permette di portare con noi un'arma primaria (tipicamente pistole o uzi) ed una secondaria (fucili a pompa, d'assalto, di precisione, ecc), con la possibilità di applicarvi diversi accessori come silenziatori, mirini olografici, telescopici o agli infrarossi, impugnature più stabili e così via. Le armi e relativi accessori non sono però disponibili liberamente dall'inizio: come già accennato, andranno sbloccate tramite il sistema dei Livelli Esperto, ma è anche possibile raccoglierle vicino ai corpi dei nemici abbattuti, cosa che le sbloccherà istantaneamente qualora non le avessimo ancora disponibili. Il gioco ci offre diversi "armadi delle armi" sparsi per i livelli dove poterci rifornire o cambiare equipaggiamento, ma sarà possibile farlo anche prima di ricominciare una partita dopo essere morti.

La storia in singolo di Battlefield: Hardline vi impegnerà per circa 8-9 ore a difficoltà normale e sfruttando il gameplay stealth; giocando a fucili spianati e senza voler guadagnare Punti Esperto potreste impiegare un paio d'ore di meno, ma con questo tipo di approccio è anche molto facile morire: bastano pochi colpi.

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Ed ovviamente in un Battlefield non può mancare il motivo per cui gran parte dei giocatori acquistano i titoli della serie, ossia il multiplayer; a tal riguardo, Battlefield: Hardline parte dalle solidissime basi di Battlefield 4 e dalla lunga serie di aggiornamenti ed espansioni che questo ha ricevuto nel corso degli anni. Sembrano lontani i tempi del lancio problematico di allora, infatti il nuovo lavoro di Visceral propone gioco e server molto stabili, con poco lag e buona sincronizzazione. Similmente a Battlefield 4, i giocatori possono scegliere tra 4 diverse classi, totalmente personalizzabili a loro volta con equipaggiamenti, armi ed esplosivi di ogni tipo. In questo capitolo della saga, però, la maggior parte degli sbloccabili diventano utilizzabili dopo averli comprati coi soldi sbloccati nel gioco - infatti i punti guadagnati nelle arene di Hardline non servono soltanto per far salire di livello il giocatore e i suoi gadget, ma si trasformano anche in denaro che verrà poi speso per comprare nuovi strumenti di morte. E' anche stato corretto uno dei problemi di design più fastidiosi del capitolo precedente, nel quale era impossibile personalizzare le classi dal menu di gioco, essendo fattibile soltanto durante le partite. Questo bizzarro limite è stato rimosso, così che si possa decidere il da farsi con calma.

Concentrandoci invece sul gameplay vero e proprio, i giocatori di Battlefield 4 si troveranno subito come fossero a casa loro. Movimenti, rinculo, distruzione, guidabilità dei mezzi, sistema di respawn e di danni... praticamente tutto è come fu lasciato nell'ultimo capitolo della saga. Si può puntare su uno stile di gioco aggressivo con fucili a pompa o mitra, rianimare i compagni o sabotare i veicoli nemici, trovare qualche ottimo posto per fare il cecchino o sbizzarrirsi alla guida di veicoli, in questo caso con l'aggiunta di diverse macchine stradali. Infatti, similmente a quanto già visto nella campagna, anche nel multiplayer il tema di Hardline è il combattimento tra criminali e poliziotti, e come tale la maggioranza delle mappe si trova al centro di metropoli o perlomeno zone urbane, piene di auto stradali da rubare ed edifici da distruggere con il sempre ottimo di motore di distruzione che caratterizza la saga da diversi episodi.

Prevedibilmente, quindi, c'è molta enfasi su inseguimenti e scontri veicolari, con anche gli equipaggiamenti e armi che hanno subito un po' di variazioni per adattarsi meglio a questo nuovo tipo di lotta. Seppur siano di ritorno i paracadute, quasi del tutto eliminati sono i lanciarazzi e i lanciagranate: i combattimenti si fanno quasi sempre con armi da fuoco ed esplosivi di media potenza, ma c'è anche l'aggiunta di gadget capaci di cambiare le tattiche da un momento all'altro: degni di nota il rampino, con cui possiamo creare una via veloce e inaspettata verso nuove altezze, e la teleferica, che funziona in maniera simile ma la si può usare solo per scendere velocemente tramite un cavo in un punto di arrivo da noi selezionato. Le partite possono raggiungere un massimo di 66 giocatori: 64 unità sul campo di battaglia e un hacker per squadra, che può manomettere meccanismi, accedere alle telecamere di sicurezza, individuare i nemici tramite GPS e così via. Il gioco online si suddivide su 9 mappe multiplayer, affrontabili in 8 diverse modalità, ma questi numeri sono destinati ad aumentare grazie all'ormai solito servizio Premium, che aggiungerà mappe, armi, veicoli e tante altre novità da qui fino all'uscita del prossimo capitolo della serie.

I fan del gameplay classico della serie Battlefield avranno pane per i loro denti con il ritorno della modalità Conquista, in variante Piccola e Grande, dove su ampie mappe aperte e con l'ausilio di veicoli e velivoli si devono conquistare basi e mantenerle più possibile per far finire i ticket di respawn ai nemici. Ritorna anche il Deathmatch a squadre (curiosamente chiamato Deathmatch a team), dove contano solo le uccisioni su mappe più piccole e chiuse. E' questo tipo di mappa e modalità che è alla base di Hardline, perché oltre a Conquista praticamente tutto si gioca su mappe medio-piccole. La modalità Rapina è simile a quanto visto recentemente nella saga Payday e sull'espansione uscita da poco per GTA V, e mette a confronto due squadre: una di criminali che cerca di intrufolarsi in un deposito o una banca per rubare dei soldi, per poi dover scappare e aspettare l'elicottero per la fuga per accapparrarsi il malloppo; gli avversari, che sarebbero i poliziotti, hanno il compito di fermarli. Premessa simile in Soldi sporchi, dove però le bande di criminali sono due ed entrambe puntano allo stesso deposito di denaro, ma in questo caso attenzione: quanto già rubato può essere riconquistato dagli avversari, perciò le partite possono essere ribaltate in un attimo.

Molto intrigante la modalità Corto circuito, che è simile a Conquista eccetto per il fatto che le basi sono veicoli da rubare: macchine sportive o camion che siano, per conquistarli bisogna guidarli in giro per la mappa ad alta velocità - rallentare o farsi distruggere equivale a perdere il controllo del punto. Salvataggio ricorda molto Counter-Strike, e infatti fa scontrare un gruppo di criminali che tengono ostaggi e un gruppo di poliziotti con l'obbligo di fermarli, ma in questo caso tutti hanno una sola vita, e il round finisce quando gli ostaggi sono stati liberati oppure tutti i giocatori di una squadra sono deceduti. Simile premessa anche in Nel Mirino, dove di nuovo si è dotati di una sola vita, ma in questo caso i criminali dovranno scortare un giocatore scelto come VIP a destinazione e la vittoria del round dipende unicamente dal fatto se questo bersaglio arriva a destinazione o muore prima dell'arrivo.

Prima di passare alla trattazione critica del gioco, un piccolo accenno va alla grafica: se avete giocato con Battlefield 4 sapete cosa aspettarvi visto che è ancora una volta il Frostbite 3 ad alimentarlo, tanto da andare alla stessa risoluzione del titolo DICE: 720p. Questo non inficia troppo però la resa grafica generale, presentando solo un aliasing marcato in specifiche situazioni, ma restituendoci in generale un buon colpo d'occhio con ottimi effetti d'illuminazione, splendide texture ed ottime animazioni sia dei personaggi che degli onnipresenti effetti di distruzione. Ed il tutto si muove 60fps sia in single che multiplayer, con rarissimi cali poco fastidiosi.

Amore

Single player, una bella novità

- Le novità introdotte da Visceral nella storia del gioco si sono rivelate un'ottima idea non solo per via delle nuove meccaniche stealth (sicuramente soddisfacenti ma che, come leggerete più in basso, hanno comunque i loro limiti), ma anche perché i livelli si presentano ora come più aperti, ben disegnati e con la possibilità di scegliere spesso approcci multipli all'azione. Il gioco ci incoraggia all'azione ragionata e all'esplorazione per trovare vie d'accesso secondarie ai vari teatri dell'azione: rispetto all'approccio lineare e pilotato degli altri titoli della serie principale, questa potrebbe essere considerata una vera rivoluzione. Proprio come lo fu Bad Company a suo tempo, anche se in maniera minore.

Storia coinvolgente ed esplosiva

- Anche se durante i primi episodi risulta piuttosto banale e scontata, da circa metà gioco la storia diventa più interessante ed adrenalinica: certo, non siamo di fronte ad un capolavoro di sceneggiatura, ma col tempo Mendoza riesce a farsi apprezzare e ci sono anche un paio di decenti colpi di scena. Ed ovviamente non mancano le scene "over the top" da filmone hollywoodiano, forse anche troppo esagerate. Battlefield: Hardline non è ancora un gioco da comprare solo per l'esperienza single player, almeno non a prezzo pieno, ma sicuramente si sono fatti ottimi passi avanti rispetto al passato, pur con tutti i problemi di cui leggerete più in basso.

Il buon vecchio Battlefield

- Il multiplayer di Hardline si discosta dalla saga principale di Battlefield per ambientazioni e modalità, ma non si può dire lo stesso del gameplay di base. Con Battlefield 4 e i suoi numerosi aggiornamenti ed espansioni si è raggiunta una solidissima e bilanciatissima giocabilità, molto varia e divertente, che ritorna in gran forma anche in questo nuovo episodio della saga. Nel multiplayer infatti troviamo la solita varietà di armi, accessori, gadget, veicoli personalizzabili, l'ottimo sistema di guida, il gioco di squadra... a rischio di sembrare un corposo DLC, Hardline ripropone il meglio della storia recente della serie di EA. A tal proposito, la modalità Conquista soddisferà i fan sfegatati della serie, poiché le grandi mappe piene di veicoli sono quelle che meglio si adattano allo stile non eccessivamente frenetico di Battlefield.

Corto circuito

- La modalità più intrigante ed innovativa del multiplayer di Battlefield Hardline è senza dubbio Corto circuito. Similmente alla modalità Conquista, due squadre sono chiamate a conquistare delle basi su grandi mappe e la velocità di esaurimento dei ticket di respawn nemici viene decisa dalla quantità di punti posseduti. Ma c'è una novità: invece di aree da assediare, parliamo di veicoli da rubare, che bisogna guidare ad alta velocità evitando di essere distrutti per mantenere il controllo del punto. Questo genera un gameplay velocissimo con intere squadre all'interno di veicoli che sfrecciano in giro per la mappa, inseguimenti mozzafiato tra un gran numero di macchine e una mappa i cui punti di interesse cambiano di secondo in secondo, costringendo tutti a muoversi e a doversi adeguare alle situazioni in rapida evoluzione. Per quel che riguarda il multiplayer è senza dubbio l'esperienza più originale e adrenalinica della saga da diversi episodi a questa parte.

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Odio

Ehi ragazzi, mi vedete?

- Purtroppo, pur muovendosi nella giusta direzione, il single player di Battlefield: Hardline presenta diversi problemi soprattutto nell'intelligenza artificiale dei nemici, ma anche dei compagni che di volta in volta ci affiancano in missione. Il problema principale è la loro "miopia selettiva": mentre vi muovete di soppiatto magari tra i tavoli di un ufficio, vedrete il vostro compagno correre a destra e sinistra per raggiungere la vostra posizione, palesandosi spesso ai nemici che non si accorgono però della loro presenza. Mi è poi capitato in un'occasione che, arrestando dei criminali in una stanza, un altro nemico presente nella stessa stanza ma rivolto di spalle non si accorgesse di nulla facendosi poi abbattere come il pollo che era. A questo si aggiungono addetti ai sistemi di sorveglianza che non si accorgono del fatto che stiamo eliminando tutti i loro compagni sotto i loro occhi o anche l'incredibile arrendevolezza di tutti i nemici che, alla vista del nostro portentoso distintivo, si lasciano arrestare come pecorelle, mettendosi istantaneamente a dormire (con tanto di onomatopea Zzzz!) non appena ammanettati. E visto che possono essere notati mettendo in allarme i loro compagni, perché non permetterci di trascinarli via? Insomma, se la nuova direzione è gradita, il risultato finale non convince appieno, come se gli sviluppatori avessero voluto frenarsi nella creazione di uno stealth game davvero completo.

Sterza, sterzaaaa!

- Sempre per quanto riguarda la storia, una delle parti che ho gradito meno sono gli inseguimenti in auto che ogni tanto ci troviamo a fare: sono fin troppo scriptati e pilotati, facendoci fallire ad ogni nostro minimo errore. Non c'è margine di scelta per il giocatore, bisogna seguire necessariamente la strada decisa dagli sviluppatori ed il tutto si riduce in un gioco di trial-and-error nel quale, di fallimento in fallimento, capiamo esattamente quali curve fare per completare ogni sessione. Mai giocato ad un gioco per laserdisc negli anni 90? Ecco.

Spazi ridotti

- Per quanto riguarda l'esperienza multigiocatore, la distinzione principale tra Call of Duty e Battlefield è sempre stata nella scala dei combattimenti. Se la popolare saga di Activision ha sempre preferito puntare su un gameplay frenetico e preciso, con mappe minuscole e poco rinculo per favorire le reazioni fulminee e la frenesia, Battlefield è sempre stato della sponda opposta, con mappe enormi, un comportamento delle armi più realistico e un gameplay più ragionato. Pur mantenendo la solita giocabilità, Battlefield: Hardline presenta quasi solo modalità su mappe piccole, che favoriscono il gameplay più limitato e frenetico che raramente abbiamo visto nella serie di EA (se non in DLC). Se modalità come Salvataggio e Nel Mirino risultano tese ed interessanti grazie al mancato respawn, è palese che l'ampio rinculo e le basse velocità siano state pensate per giochi su ampia scala, non certo per sparatoie su corridoi, nelle quali infatti questo gameplay rende molto meno. Ci si può sempre buttare su Conquista e Corto circuito, ma è curioso come la maggior parte delle modalità vada contro quello che è sempre stato lo spirito della serie.

Non bastava un DLC?

- Se la campagna di Hardline stravolge completamente quanto siamo abituati a vedere nella saga di EA, lo stesso non si può dire del multiplayer, che come gameplay è preso pari pari da Battlefield 4 con solo cambiamenti di ambientazione e di mezzi per adattarsi agli scenari urbani del titolo. Delle 8 modalità di gioco solo poche risultano davvero nuove, e con solo 9 mappe a disposizione (molte delle quali nemmeno molto grandi) diventa difficile togliersi la sensazione che quanto offerto da Hardline avrebbe potuto essere reso disponibile per Battlefield 4 tramite uno o più DLC. Considerato che il gioco è venduto a prezzo pieno e presenta come da tradizione il servizio Premium per ulteriori 49,99 Euro, diventa difficile consigliare l'acquisto a chi ha già spolpato Battlefield 4 ed è alla ricerca di un episodio nuovo di zecca, perché le novità non sono quante ci si potrebbe aspettare da un gioco completo, seppur il gioco rimanga comunque assolutamente godibile e divertente.

Tiriamo le somme

Battlefield: Hardline diverte, questo è indubbio: lo fa nel multiplayer grazie alle nuove riuscitissime modalità, nonostante il sapore di BF4 si senta ancora forte, e lo fa in single player grazie a tante nuove idee nonostante non metta troppa convinzione nel seguire la strada del gameplay stealth. L'acquisto è quindi consigliato soprattutto a coloro che apprezzano l'esperienza online targata Battlefield (e che non si scandalizzano di fronte a location più ridotte e chiuse che in passato): non ve ne pentirete.
8.0

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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