Recensione - Assassin's Creed: Unity
Il Gioco
Cresciuto tra i fasti regali a Versailles, Arno Dorian perde il padre all'età di otto anni, vittima di un misterioso omicidio. Viene quindi adottato dal nobile parigino François de la Serre, che diventa per lui come un padre e lo cresce insieme alla figlia Elise. Arno arriva così all'età di 21 anni, ancora al fianco del patrigno per il quale svolge diversi lavori, quando una notte lo trova morto vittima di un assassinio: riesce a malapena ad intravedere il colpevole quando, riverso sul corpo di de la Serre, viene catturato dalle guardie come autore del delitto. Imprigionato nella temutissima Bastiglia, Arno fa la conoscenza di Pierre Bellec, un altro prigioniero che intravede in lui una forza speciale. I giorni passano mentre i due si tengono in forma allenandosi nel combattimento e fuori le mura monta il furore della Rivoluzione Francese… finché la presa della Bastiglia da parte degli insorti non offre ai prigionieri un'occasione per dileguarsi. Una volta fuori, Bellec porta Arno al cospetto di un'assise molto speciale: il Consiglio degli Assassini. Questi mettono alla prova il ragazzo, accogliendolo infine nella Fratellanza con la promessa di aiutarlo a trovare i responsabili dell'omicidio del patrigno e svelare i motivi della morte del suo vero padre. Arno inizia così a seminare la morte tra le strade di Parigi, seguendo le indicazioni del Consiglio in una furiosa lotta con i Templari mentre hanno luogo i più importanti eventi della capitale francese della fine del XVIII Secolo.Nuovo protagonista, nuova location, nuovo periodo storico (e, perché no, anche nuova storia d'amore): Assassin's Creed: Unity ci mette nei panni di Arno Dorian nella sua ricerca di vendetta e giustizia mentre scopre un mondo fino a quel momento a lui nascosto, quello delle trame di potere e gli intrighi che hanno influenzato i più importanti eventi della storia, e che nell'universo di Assassin's Creed sono da sempre pilotati dai Templari con gli Assassini a fargli da unica forza d'opposizione. Come da tradizione della serie, il gioco ci immerge in una città vasta e ricca di dettagli, fedelmente riprodotta nelle architetture, nei costumi della popolazione ed ora anche negli interni che sono visitabili con maggior frequenza che in passato, anche durante le nostre corse acrobatiche: perché scalare un intero palazzo per arrivare dall'altra parte, quando si può entrare da una finestra e uscire dall'altra? Sono presenti anche tutti gli stilemi classici della serie Ubisoft, come la possibilità di nascondersi nella folla per sfuggire ai nostri inseguitori, i combattimenti corpo a corpo, la possibilità di muoversi in maniera silenziosa ed uccidere i nemici senza essere notati, la sincronizzazione dei punti d'osservazione dai quali apprendere maggiori informazioni su tutti gli eventi presenti sulla mappa e, ovviamente, la possibilità di scalare e raggiungere la cima di qualsiasi edificio. Pur rimanendo ancorato alla tradizione della serie, il gioco introduce però una serie di importanti novità.
Per prima cosa, la storia parallela dei Templari ed Assassini moderni, in passato narrata tramite le vicende di Desmond Miles e, più recentemente, dal punto di vista di un anonimo ricercatore dell'Abstergo, viene ora ridotta ai minimi termini, quasi annullata: non voglio rivelarvi troppo in proposito, ma vi basti sapere che ormai l'Abstergo è uscita dai confini dei propri laboratori portando l'esperienza Animus a livello consumer in tutte le case, grazie ad una sorta di console chiamata Helix. Chi gioca a Assassin's Creed: Unity diventa quindi uno degli utilizzatori dell'Helix, tramite il quale viene in contatto con gli Assassini moderni per i quali esplora la storia di Arno e della Parigi rivoluzionaria. Non ci sono più, quindi, uno o più personaggi contemporanei da seguire, né ci avventuriamo all'interno della Abstergo: il "mondo reale" diventa molto meno influente nell'economia del gioco, una cosa che potreste o meno gradire a seconda delle vostre preferenze.
Ma la timeline moderna non è l'unico elemento ridimensionato dai ragazzi di Ubisoft Montreal. Il gioco perde anche la possibilità di spostarci a cavallo o in nave, e con esse la possibilità di muoverci tra location multiple; qui tutto si svolge a Parigi, con la sola eccezione degli spostamenti a Versailles che comunque è una location molto piccola e rilevante solo ai fini di un paio di missioni della storia principale. Non v'è traccia inoltre dei molti negozi gestibili in giro per la città che avevamo visto in passato, o di altre caratteristiche secondarie introdotte dai titoli del passato.
A questo punto immagino vi chiediate se ci troviamo di fronte ad un gioco "castrato", così privato di alcune delle feature introdotte in passato. No, io non lo definirei così. Il fatto di aver alleggerito il gioco di certe zavorre ha infatti permesso agli sviluppatori di focalizzarsi maggiormente sugli elementi base del gameplay, consegnandoci un'esperienza che potremmo definire più intensa e meno dispersiva. Per prima cosa c'è la città, riprodotta con un livello di realismo - e non parlo solo di quello visivo - e densità estremamente elevato, con le strade invase dai cittadini che spesso troviamo impegnati nelle attività più disparate; gli edifici sono maestosi, dettagliatissimi sia all'esterno che negli interni, e scalarli o correre tra i tetti è un piacere oggi più che in passato. Questo grazie anche ad una revisione del sistema di corsa acrobatica che, dal sistema "premi un bottone per fare tutto" passa ora a sfruttare tre diversi pulsanti: uno per correre (il grilletto destro), uno per arrampicarci e l'altro per scendere. In questo modo si evitano le situazioni che in passato rendevano particolarmente frustranti gli inseguimenti, quando il protagonista scendeva dalle case oppure si arrampicava per errore solo perché ci eravamo avvicinati troppo ad un muro o una sporgenza. Ora abbiamo un controllo maggiore sulle nostre evoluzioni da traceur, il che si traduce in un'esperienza di gioco complessivamente più gradevole.
Altra novità importante è individuabile nel sistema di personalizzazione e crescita del personaggio e su come questo influisce poi nei combattimenti. In Assassin's Creed: Unity partiamo con un Arno al livello "base", privo di molte abilità e dall'aspetto standard; man mano che svolgiamo missioni guadagniamo poi del denaro (reperibile anche in appositi scrigni sparsi per la città) utilizzabile per acquistare nuovi equipaggiamenti e capi di vestiario, oltre a guadagnare dei particolari punti spendibili per sbloccare le varie abilità del protagonista. Man mano che giochiamo possiamo decidere quindi in che modo far evolvere Arno, ad esempio concentrandoci sulle abilità di combattimento corpo a corpo, quelle relative alle armi da lancio (bombe comprese) o quelle più prettamente stealth (che includono anche l'abilità di scassinatore, senza la quale non potrete aprire porte o forzieri bloccati), plasmando l'Assassino più aderente al nostro tipo di gioco. Ed anche gli abiti hanno un impatto importante: divisi in cappuccio, busto, gambe e avambracci, i nuovi capi acquistati non ci permettono solo di differenziarci visivamente ma anche di crescere come personaggio. Ogni accessorio, comprese le armi, è infatti dotato di modificatori alle caratteristiche del protagonista e porta inoltre con sé un livello classificato da una a cinque "stelle". Ovviamente quelli di più alto livello richiedono una quantità di denaro impressionante e dovrete darvi davvero da fare per poterveli permettere, oppure attendere che vi vengano sbloccati (ma solo alcuni) nel corso della storia principale.
Come dicevo, tutto questo influisce anche nei combattimenti: a seconda delle armi ed i capi usati da Arno, anche lui viene segnato con un livello da 1 a 5, ad indicare la sua bravura generale. Lo stesso avviene per i nemici che incontriamo, che sulla loro testa riportano, oltre ad una barra della salute, anche il loro livello: inutile dire che, se siete al livello 1 o 2, affrontare nemici di livello 4 sarà un'impresa quasi impossibile. Questo non dovrebbe capitarvi durante la storia, perché il gioco fa in modo di elargirvi nuova attrezzatura con la quale crescere di livello man mano che vi addentrate nella trama, ma se inizierete ad esplorare la città vi accorgerete che alcuni quartieri presentano nemici più forti di altri, che potreste voler attendere prima di affrontare. E questa non è l'unica modifica apportata alla gestione degli scontri: il sistema di combattimento è un altro dei comparti nei quali gli sviluppatori si sono concentrati maggiormente, risultando ora in conflitti più fluidi e soddisfacenti, nei quali ci si sente maggiormente in controllo della situazione. Inutile dire come l'influenza del Batman di Rocksteady sia forte, come ormai in tutti i titoli che propongono questo tipo di combattimenti.
Ovviamente un Assassino non sarebbe tale se ricorresse unicamente agli scontri aperti, per cui ritorna anche in questo episodio la possibilità di muoverci in maniera stealth, nascondendoci al riparo della vista dei nemici ed uccidendoli senza che nessuno ci veda; da questo punto di vista risulta essenziale l'Occhio dell'Aquila, la particolare visione che non solo ci permette di individuare nemici nella folla ma anche di rilevarne la posizione dietro le pareti o evidenziare i passi delle ronde, così da permetterci di pianificare gli agguati perfetti. Torna poi la possibilità di distrarre i nemici lanciando delle bombe carta che li attirano verso una posizione specifica, così come è possibile lanciare - grazie alla nuova Lama Fantasma che coniuga le caratteristiche della Lama Celata con quella di una balestra - dei dardi capaci di far infuriare i nemici per farli combattere tra loro; assente all'appello invece la possibilità di fischiare per richiamare i nemici alla nostra posizione, così da poterli uccidere silenziosamente. Ma queste sono solo alcune delle possibilità di approccio ad ogni situazione: sbloccando le relative abilità possiamo lanciare bombe di gas velenoso, fumogeni che ci permettono di sfuggire dagli inseguitori ed altro ancora.
Dedicandovi principalmente alla storia principale Assassin's Creed: Unity vi terrà impegnati complessivamente per circa 15 ore, ma c'è molto altro da fare: oltre alle usuali raccolte di collezionabili sparsi per la città, troviamo anche diverse missioni secondarie come le Storie di Parigi, nelle quali veniamo in aiuto di vari personaggi - alcuni anche storici come la famosa Madame Tussaud - aiutandoli con i loro problemi e scoprendo interessanti storie del passato della capitale francese. C'è poi un particolare tipo di attività, le Missioni Omicidio, che ci trasformano da assassini in novelli Sherlock Holmes. Qui ci viene presentato un delitto e dobbiamo poi investigare raccogliendo tutti gli indizi sul caso, dopo di che dovremo indicare un colpevole tra i sospettati basandoci sulle prove raccolte; le ricompense che otterremo varieranno a seconda che abbiamo preso il colpevole o meno. Ci sono poi tutte le attività legate al Café Theatre, la nostra base operativa che possiamo restaurare per poi ricavarne una rendita, e dove possiamo accedere a trofei, missioni speciali e particolari addestramenti. Qui sblocchiamo anche un particolare tipo di missioni, gli Enigmi di Nostradamus, che altro non sono che degli indovinelli che dovremo cercare di risolvere: completandone abbastanza (e vi garantisco che non è facile) otterremo una particolare armatura.
Insomma, di cose da fare in Assassin's Creed: Unity ce ne sono molte, e tutto questo senza considerare una novità della quale non ho ancora parlato: le missioni Co-op. Man mano che esploriamo la città ci vengono sbloccate delle particolari missioni da giocare a due, tre o quattro giocatori contemporanei, di difficoltà variabile e quindi da affrontare a seconda del livello dei membri del gruppo. Queste si dividono in Storie di Parigi, rappresentate da missioni complete di cut-scene ed obiettivi multipli, e Furti, nei quali l'obiettivo è rubare qualcosa senza farsi vedere, in aree fortemente controllate e senza checkpoint, dove l'errore equivale a ricominciare la missione. Si tratta di attività che, quando funzionano (ne leggerete di più nei paragrafi seguenti) riescono a dare ai giocatori belle soddisfazioni, e che soprattutto richiedono un certo lavoro di squadra per non evitare di fallire venendo sopraffatti dai nemici. E' possibile svolgere partite private, con i propri amici, oppure cercare altri giocatori in matchmaking; teoricamente è possibile anche svolgere partite private da soli, ma in questo caso il livello di difficoltà diventa talmente elevato a causa delle moltissime guardie presenti, da renderle quasi ingestibili.
Piccolo accenno infine anche ad una blanda componente "microtransazionale" presente nel gioco: man mano che giochiamo otteniamo dei Crediti Helix, una particolare valuta che può essere utilizzata per sbloccare accessori ed armi senza doverli acquistare con i soldi guadagnati, ma che in genere non abbiamo mai in quantità sufficiente per ottenere oggetti di alto livello. Nei menu del gioco è presente però anche la possibilità di acquistare pacchetti di Crediti Helix usando valuta reale, permettendo di fatto ai giocatori di "comprarsi" l'attrezzatura che non sono riusciti ad ottenere nel gioco. Personalmente non ritengo questo un gran problema visto che il gioco non ha una componente competitiva e quindi le microtransazioni non servono per avere un vantaggio sugli altri giocatori, ma comunque so che alcuni di voi sono sensibili a questi argomenti e quindi meritava una menzione.
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