Recensione - FIFA 14
Il Gioco
Inutile girarci intorno: FIFA 14 è un gioco davvero corposo dove coesistono modalità talmente varie (tra online ed offline) che ogni singolo appassionato può trovarvi ciò che cerca. Partiamo dai numeri che, al solito, non sbagliano mai: abbiamo 33 campionati su licenza ufficiale (con la gradita novità della 1° Divisione argentina) con oltre 600 squadre di club ed un database di oltre 1600 giocatori. Il menu di gioco si presenta, sulla falsariga di quanto già osservato in Madden 25, molto simile a quello del nuovo sistema operativo Windows 8 con una serie di grandi blocchi rettangolari molto intuitivi da sfogliare, divisi in 4 sezioni principali. Partendo dalle modalità offline abbiamo la possibilità di partire con il Calcio d'Inizio grazie al quale, senza troppi indugi, si scelgono due squadre e ci si getta subito in campo per testare le nostre abilità. Abbiamo quindi la modalità Carriera, che rappresenta il fulcro del gioco offline e nella quale ci viene offerta la possibilità di giocare in qualità di allenatori (oltre a giocare ci si dovrà occupare anche della gestione tecnica e finanziaria della squadra con la possibilità di allenare anche una nazionale) oppure di giocatore, creando il nostro alter ego digitale o ricorrendo ad un giocatore reale già presente nel gioco, facendolo progredire con il resto della squadra. Una delle novità più interessanti della modalità Carriera è l’introduzione del Global Transfer Network: sulla falsariga di quanto avviene in Premier League, abbiamo a nostra disposizione sei scout in grado di essere inviati in ogni parte del mondo dedicandosi alla scoperta di talenti in quei campionati per i quali EA possiede la licenza. Sarete in grado di scovare il nuovo Leo Messi? La modalità Stagioni ci vede, invece, alla prese con sfide via via crescenti per arrivare allo scudetto virtuale, partendo dalla decima serie. Se ci si vuole dedicare a far progredire il nostro calciatore virtuale, per poi gettarlo nella mischia delle partite online, la modalità Giocatore Professionista è infine quella che fa per voi.Le modalità online vanno invece dalle classiche Amichevoli Online alle partite personalizzate (con tutti i filtri già visti in FIFA 13), alla modalità Pro Club nella quale ci si può unire a giocatori di tutto il mondo in fantastiche sfide 11 vs 11 con il nostro giocatore appositamente creato e potenziato con i dovuti allenamenti. Una succose novità è rappresentata dalla possibilità di affrontare le stagioni in cooperativa con un amico e farsi aiutare a scalare le classifiche. Sempre in modalità online sono presenti le due modalità FIFA World Cup Interactive (una sorta di Coppa del Mondo online) e la EA Sports Arena nella quale, sfidando giocatori online, sarà possibile aggiudicarsi particolari premi. Ritroviamo poi la modalità Ultimate Team nella quale, come è ben riconosciuto, si può dare sfogo alle nostre manie di fanta-allenatori e creare il nostro dream team. In questa modalità si possono, inoltre, ritrovare tutte le modalità online del gioco tradizionale, dalle partite amichevoli con gli amici fino alle stagioni online. Nell’ambito dello spazio riservato all’Ultimate Team va segnalato come Microsoft sia riuscita ad ottenere, in esclusiva, la modalità FIFA Ultimate Team Legends, grazie alla quale potremo inserire nella nostra squadra alcune tra le leggende del calcio nazionale ed internazionale. Tale modalità sarà disponibile contemporaneamente all’uscita del gioco per Xbox One, e speriamo che il tempo che manca permetta ad EA di inserire qualche altra vera leggenda del calcio visto che tra quelle annunciate finora non si capisce cosa ci faccia Bale e come possano mancare i Falcao ed i Maradona.
Bene, a questo punto si entra in campo e cerchiamo di capire cosa ha di nuovo da offrirci il nostro FIFA 14. Partiamo subito dal fatto che non ci troviamo di fronte ad un prodotto rivoluzionario rispetto a FIFA 13, gioco ottimo pur se con qualche pecca sia offline che soprattutto online. David Rutter e soci hanno pensato bene di apportare le giuste migliorie senza stravolgere una base di per sé già decisamente completa. La prima novità introdotta quest’anno è quella del Precision Movement; tale feature, a detta degli sviluppatori, avrebbe dovuto migliorare la gestione del movimento dei singoli giocatori ampliando le differenze tra giocatori provvisti di diverse capacità tecniche. La prova sul campo, alla resa dei conti, ci dice che, in effetti, la gestione dei dribbling sembra migliorata rispetto all’edizione 2013 e, soprattutto, si nota la differenza tra il dribbling vero e proprio e la capacità di smarcarsi evitando la congestione nella zona nevralgica del campo. Ciò determina una maggiore lentezza nell’azione del gioco, che diventa più ragionato e molto più vicino ad una reale simulazione; nell’edizione 2014 viene indubbiamente privilegiato, soprattutto online, chi vuole costruire la manovra piuttosto che mettere in pratica il “palla lunga e pedalare” di anglosassone memoria.
Altra novità importante risiede nel fatto che sembra molto più agevole, compatibilmente con le capacità tecniche del giocatore controllato, coprire il pallone e, magari, far salire bene la squadra in fase di possesso appoggiandosi sul “totem” di turno (ad esempio un Ibrahimovic piuttosto che un Gomez). Anche i cambi di passo e gli uno – due rapidi giovano delle novità introdotte con il nuovo motore di gioco. E’ sparita, inoltre, la possibilità di controllare il pallone di prima con la levetta destra e poi effettuare lo stop a seguire; rimane la possibilità, utilizzando il grilletto dorsale, di lanciare in profondità le ali ed i terzini, cosa che non sempre avviene sponatneamente ad opera della CPU.
Un altro punto che interessa i puristi dei giochi di calcio digitale è senza ombra di dubbio quello relativo alla fisica dei tiri. EA ha introdotto il concetto di “Pure Shoot”, una terminologia che ben si adatta all’evoluzione del modo di tirare in porta dei diversi calciatori: ora i tiri sembrano più decisi e danno quella sensazione di potenza prima scarsamente avvertibile. Sarà possibile effettuare una vasta gamma di tiri dalla corta e dalla lunga distanza ed è stata discretamente limitata l’efficacia del tiro di precisione, creando dei portieri più capaci rispetto alle ultime edizioni.
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