Recensione - Dishonored
Il Gioco
Capitale dell'Impero delle Isole, la città costiera di Dunwall appare come una metropoli vittoriana in piena rivoluzione industriale, caratterizzata tanto da maestose costruzioni quanto da sobborghi in cui regna la povertà. E proprio dai quartieri poveri ha origine un male destinato a mettere in ginocchio tutta la città: la peste dei ratti, trasmessa dai numerosi branchi di roditori che popolano le fogne e curabile solo con dei costosissimi elisir, alla portata unicamente dei ceti più abbienti. E' in questo scenario che l'Imperatrice attende insieme a sua figlia Emily la visita della sua guardia del corpo Corvo Attano, di ritorno da un viaggio nelle altre città dell'impero per cercare un rimedio definitivo alla piaga. Ma durante l'incontro dei tre la situazione precipita: un gruppo di assassini riesce ad uccidere la regnante e rapire la piccola Emily, dopo di che le guardie di palazzo trovano Corvo coperto del sangue dell'Imperatrice e lo rinchiudono con l'accusa di averla assassinata. Per il protagonista inizia quindi un'avventura mirata a salvare Emily e destituire il nuovo tirannico regnante, Lord Reggente, aiutato dalle sue abilità di assassino e dai poteri sovrannaturali fornitigli da un misterioso alleato, l'Esterno.
MX Video - Dishonored
La storia di Dishonored si sviluppa linearmente nel corso di nove missioni distinte, ma la particolarità del titolo di Arkane Studios sta nella grande libertà fornita al giocatore in ognuna di queste, che rappresentano una specie di piccoli mondi autocontenuti e liberamente esplorabili. All'inizio di ogni missione vari personaggi ci illustrano il nostro obiettivo principale - quasi sempre neutralizzare un qualche nemico - oltre ad alcuni obiettivi secondari che possiamo decidere o meno di perseguire; da lì in poi sta a noi decidere come agire. Le missioni sono ambientate in determinati quartieri di Dunwall oppure in enormi edifici ricchi di stanze e su più livelli, e sono tutte accomunate dalla vastità e complessità degli scenari: sta a noi decidere come muoverci, quale strada intraprendere per raggiungere l'obiettivo e come affrontare i nemici. Ogni scenario è popolato da un buon numero di guardie - i cui pattern di movimento possono cambiare non solo da partita a partita ma anche semplicemente ricaricando l'ultimo salvataggio - che non esiteranno ad attaccarci non appena allertate della nostra presenza, e diversi civili con i quali è possibile parlare per ottenere indizi o che, a seconda della situazione, potrebbero rivelare la nostra presenza alle guardie.
Oltre alla vastità, caratteristica principale dei livelli di Dishonored è la struttura complessa che ci costringe a pensare in maniera creativa per superare ogni ostacolo: affrontare le guardie a muso duro si rivela quasi sempre una strategia fallimentare perché rischiamo di finire soverchiati numericamente, quindi è importante riuscire ad attraversare ogni area senza essere visti e senza incappare nei tanti dispositivi di sicurezza come torrette mitragliatrici e le "porte di luce", dei passaggi sintonizzati in modo da far passare i soldati ma carbonizzare i civili. E qui vengono in nostro aiuto sia le abilità innate di Corvo, come la capacità di strisciare nell'ombra ed assassinare o strangolare i nemici silenziosamente, che quelle donategli dall'Esterno, che marchiandolo sulla mano gli ha dato accesso ad uno speciale set di poteri. Questi sono inizialmente tutti disattivati e vanno guadagnati, o poteziati, cercando delle speciali rune nascoste in giro per i livelli: a seconda del tipo di approccio che vogliamo adottare possiamo quindi scegliere quali sbloccare. Tra questi quelli che ho trovato più interessanti sono Traslazione, che ci permette di spostarci istantaneamente tra due zone non troppo distanti, Visione Oscura, che abilita una speciale vista capace di mostrarci attraverso i muri guardie e oggetti importanti, Possessione, grazie alla quale possiamo entrare in ratti, pesci o esseri umani da usare per breve tempo come ospiti per attraversare inosservati le aree controllate e Distorsione, che ci permette di rallentare o addirittura fermare il tempo per schivare proiettili o passare inosservati davanti a guardie e dispositivi di sicurezza. Troviamo anche poteri dedicati a chi ama un approccio maggiormente violento: Branco Famelico ad esempio ci permette far sbranare i nemici da branchi di ratti, mentre Ciclone crea delle potenti correnti d'aria in grado di scaraventare via chiunque ci si opponga. L'uso di questi poteri consuma una certa quantità di energia mistica che va riempita con apposite fiale di Rimedio Spirituale (blu) reperibili in giro; in modo analogo la salute di Corvo è ripristinabile usando delle fiale di elisir (rosse) o, in maniera minore, mangiando il cibo che troviamo negli ambienti.
L'uso creativo di questi poteri ci permette di introdurci in fogne, scalare palazzi e passare sui tetti, saltare tra balconate e altre sporgenze, impersonare nemici e così via, ma anche per chi ama l'azione diretta non mancano le opportunità grazie ad un valido sistema di combattimento corpo a corpo - fatto di attacchi, parate e contromosse - ed alla possibilità di mettere in inventario pistole monocolpo e balestre dotate munizioni di vari tipi oltre che granate e trappole mortali. Così come per i poteri, anche per queste esiste un sistema di potenziamento che ci permette, presso il laboratorio di un personaggio che incontriamo all'inizio della storia, di migliorarne le prestazioni. Lo stesso Corvo è "potenziabile" grazie agli Amuleti d'Osso, talismani reperibili nelle ambientazioni che ci permettono di aumentare doti di combattimento, difesa, recupero della salute e così via. Un particolare oggetto poi, il Cuore, ci permette di individuare la posizione e distanza di Amuleti e Rune negli scenari anche se poi starà a noi capire come arrivarci.
Il gioco implementa inoltre un sistema morale che determina il finale che ci viene presentato una volta ultimata la storia: se avremo compiuto molte uccisioni, salirà il livello di Caos ed il finale sarà più cupo rispetto ad una storia svolta in maggior parte utilizzando la forza non letale. Il livello di caos influirà anche sui dialoghi dei personaggi - peraltro ottimamente doppiati in italiano - e sulla quantità di ratti presenti nei bassifondi, sempre pronti ad attaccarci.
Commenti