Recensione - Borderlands 2
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Il Gioco
Nelle viscere di Pandora inizia a scorrere un preziosissimo minerale di un rosa sgargiante: questo è frutto della sconfitta del Distruttore, un entità aliena imprigionata lungo tempo addietro dagli Eridiani per evitare la distruzione completa dell’universo e che ora è stata nuovamente sigillata per altri 200 anni. Questo minerale, che prende il nome di Iridium, attira l’attenzione delle grandi aziende produttrici di armi ed elettronica tra le quali l’Hyperion, che ha messo le mani sulle sorti dell’intero mondo: tutte le vicende del gioco ruotano intorno a questa risorsa primaria, alla sua origine e a colui che vuole ottenerla a tutti i costi, il carismatico Jack il Bello. Le forze della resistenza, che non vogliono assolutamente che ciò accada, prendono il nome di Crimson Raiders e sono tutte concentrate nella città di Sanctuary. Su Pandora non tutti la pensano allo stesso modo, anzi la maggioranza è composta da banditi e grandi clan che non fanno altro che lottare contro tutto e tutti accettando qualsiasi cosa riservi loro il pianeta, anche se questo sta per essere eliminato dalla faccia dell’universo. In questo scenario, peraltro già caotico, entrano in scena i nostri protagonisti definiti “Cacciatori della Cripta”: Salvador, Axton, Maya e Zero. Ad aiutarli ci troviamo un’avanzata IA che i giocatori del primo Borderlands conoscono molto bene e che ci guarda “direttamente dall’alto”, mentre non può mancare il nostro amico burlone Claptrap che nel frattempo si è fatto molti nemici.Ognuno di questi personaggi rappresenta una diversa classe a disposizione dei giocatori: il Gunzerker, il Commando, la Sirena e l’Assassino, alle quali se ne aggiunge una ulteriore per chi è in possesso del bonus pre-order. Salvador, il Commando, può usare contemporaneamente due armi per un tempo limitato e le sue abilità gli permettono di rifornirsi di munizioni senza stare a cercarle tra i vari armadietti, sprecando inoltre meno proiettili per ogni colpo andato a segno. Si tratta sicuramente di un personaggio potente che può fare la differenza sul campo di battaglia e che potrebbe rappresentare anche un ottimo punto di partenza per chi non ha mai provato Borderlands e sta per affrontare la campagna in solitaria. Axton invece è il Commando e, come per la classe Soldato del primo capitolo, può posizionare torrette che aiutino a sbarazzarsi dei nemici secondari per potersi quindi concentrare su quelli più tosti; inoltre, attraverso il ramo delle abilità, è possibile dotare le torrette di scudi o di poteri che rigenerino la salute dei nostri compagni oppure scegliere di aumentare la capacità della mitragliatrice e affiancare anche dei missili. Maya, la Sirena, è la prima classe che si può definire “esotica” grazie alla sua particolare sfera che può fungere sia da supporto che da vera e propria arma di distruzione di massa: è possibile far entrare i nemici in stasi, distruggerli con danni elementali derivanti dallo stesso potere o in alternativa rianimare i nostri compagni senza doverci avvicinare a loro. Infine c'è l’Assassino, Zero, che è anche il personaggio che ho scelto per questa recensione e su cui quindi mi dilungherò maggiormente. Questa classe ha la particolarità di poter sviluppare tre rami completamente differenti dando la possibilità al giocatore di potersi specializzare in un campo o nell’altro: è possibile rendere Zero un abile cecchino in grado di agire dalla lunga distanza senza doversi avvicinare al nemico; farlo agire d'astuzia sfruttando esche, invisibilità e alcune peculiarità tipiche dei ninja oppure trasformarlo in una macchina da guerra con pesanti attacchi corpo a corpo tramite la propria spada. All’inizio è un personaggio debole e difficile da gestire, ma con il tempo si riescono a sbloccare abilità che si rivelano molto utili, anche giocando in solitaria: ad esempio attivando l’invisibilità e quindi il nostro clone-esca, possiamo ritornare visibili e finire i nemici con un sol colpo di katana oppure arrecare danni critici raddoppiati.
L’assegnazione delle missioni, sia principali che secondarie, è molto semplice: attraverso il sistema ECHO, una sorta di dispositivo che gestisce comunicazioni, inventario, mappe e quest, possiamo accettare o rifiutare le missioni che ci vengono assegnate dai personaggi o dalle bacheche degli annunci sparse qua e là nel vasto mondo di Pandora. Nel menu ECHO possiamo visionare la nostra posizione attuale e quelle delle missioni; pianificare spostamenti rapidi una volta raggiunti i punti di trasferimento; gestire tutto il nostro inventario con armi, granate, scudi, mod di classe e di personalizzazione del personaggio; visionare il nostro ramo delle abilità con la possibilità di avanzare di livello e infine gestire le numerose sfide proposte dal gioco e che una volta completate sono in grado di far avanzare la barra del “Livello Duro” e riscattare speciali gettoni che garantiscono bonus molto utili alla sopravvivenza (aumento dei danni critici, riduzione del rinculo delle armi, tempi minori di ricarica degli scudi o della rigenerazione della salute, regolazione della cadenza di fuoco, etc.). Tra le novità di rilievo nella gestione del nostro inventario sono da segnalare la Cassaforte di Sanctuary, in cui possiamo depositare oggetti rari per poi riprenderli più avanti, e l’Armadietto del Claptrap, dove poter lasciare speciali mod non utilizzabili dal nostro personaggio ma che potrebbero tornare utili in caso decidessimo di affrontare una nuova campagna con una classe alternativa. Anche la personalizzazione, sia per il proprio PG che per i mezzi, è decisamente migliorata: abbiamo la possibilità di scegliere tra numerosi costumi ed elmetti e quindi differenziarci dagli altri giocatori una volta entrati in una partita cooperativa. Per quanto riguarda gli spostamenti, oltre al trasferimento rapido già citato e alla semplice esplorazione a piedi, non potevano non ritornare i mezzi del Catch-A-Ride che vanno utilizzati obbligatoriamente una volta che entreremo nel deserto, dominato dai mezzi dei banditi e dai “falchi robotici”.
Invariata la gestione delle armi che ancora una volta indicano chiaramente al giocatore tutte le relative statistiche, i possibili danni elementali aggiuntivi e la visualizzazione a schermo dei colpi critici che aiutano a capire quale sia l’effetto più letale contro un certo nemico (ad esempio, i normali banditi sono deboli contro il fuoco mentre i mezzi meccanici della Hyperion vanno tenuti a bada con poteri corrosivi ed esplosivi). Nessuna variazione nemmeno nella gestione dell’online del gioco: si può decidere di trasformare la propria partita da singola a cooperativa semplicemente andando nelle opzioni, oppure effettuare una ricerca ed entrare nelle stanze di altri Cacciatori della Cripta, amici compresi, per affrontare insieme le missioni più perigliose o semplicemente divertirsi in compagnia.
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