Recensione - From Dust
Il Gioco
From Dust è un gioco appartenente alla categoria dei god game, titoli molto in voga su PC soprattutto negli anni 90 e mai attecchiti su console, che ci mettono nei panni di onnipotenti divinità alle prese con mondi simulati, permettendoci di influenzare nel bene e nel male il destino di coloro che li abitano. Nel nuovo titolo Ubisoft impersoniamo l'Anelito, una sorta di invisibile spirito della natura che deve aiutare l'ultima tribù di un mondo deserto a ripopolarlo e riempirlo di vegetazione. Nel gioco seguiamo il pellegrinaggio della tribù attraverso la dozzina di territori presenti, aiutandoli ad attivare una serie di totem attorno ai quali insediare i loro villaggi, così da sbloccare i portali di accesso ai territori successivi. Il compito dei piccoli indigeni non è però semplice: il loro cammino è costantemente sbarrato da avversità e calamità naturali di tutti i tipi, dai più innocui ma invalicabili fiumi fino ad arrivare a esplosive eruzioni di magma e giganteschi tsunami. Sta proprio a noi, l'Anelito, aiutarli a superare tali avversità agendo su terra, acqua, magma e roccia.Il meccanismo è semplice: l'Anelito è rappresentato da un cursore che possiamo spostare sul terreno e premendo i grilletti destro e sinistro del joypad possiamo aspirare per poi espellere una certa quantità della materia su cui siamo posizionati, sia questa terra, acqua o magma incandescente. Questo ci permette ad esempio di spostare delle quantità di terra sul corso di un fiume per bloccarlo e permetterne così l'attraversamento da parte della tribù, i cui membri si muovono da un totem all'altro scegliendo autonomamente il percorso migliore, oppure nel caso in cui il corso d'acqua sia troppo grande, deviarne il corso per farlo fluire altrove. Allo stesso modo, la lava può essere utilizzata per erigere pareti, visto che una volta deposta si solidifica velocemente, mentre l'acqua può servire per spegnere incendi oppure per far scivolare a valle degli indigeni rimasti bloccati sul costone di una montagna.
Questo è solo il meccanismo alla base del gioco: il tutto è poi complicato dal fatto che alcuni cataclismi avvengono con ciclicità periodica, cosa che ci costringe a calcolare bene i tempi delle nostre azioni, inoltre durante il corso della storia guadagneremo ulteriori poteri o potenziamenti offerti dai totem, che permetteranno alla tribù di proteggersi da acqua e fuoco oppure a noi di usufruire di capacità temporanee come la possibilità di aspirare maggiori quantitativi di materia, far evaporare tutta l'acqua presente in un livello o addensarla come se fosse gelatina per poter così letteralmente scavare dei passaggi al suo interno.
Oltre alla semplice salvezza degli indigeni, i livelli di gioco presentano inoltre degli obiettivi secondari come ricoprire la maggior parte del terreno con vegetazione o raggiungere dei monoliti in cui sono conservati frammenti della storia della tribù, grazie ai quali possiamo sbloccare i livelli sfida. Questi sono ulteriori livelli, 30 in tutto, nei quali gli sviluppatori ci mettono alla prova proponendoci di risolvere degli enigmi sempre più difficili, spesso limitando le nostre capacità al controllo di un solo elemento. I tempi di risoluzione di questi livelli vengono poi memorizzati in classifiche online per paragonare i risultati con quelli dei nostri amici. Il tutto è in grado di garantirvi diverse ore di gioco, almeno 5-6 per la campagna senza considerare lo sblocco e l'esecuzione dei livelli sfida, sicuramente una longevità più che accettabile per un Live Arcade al prezzo di 1200 Microsoft Points.
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