Gold, Sex....Galleon Express

Corpo di mille balene! non ci sono balene! ARRRRRR

Per mille balene, spero di vincere io in mezzo a tutta questa flotta di bucanieri a costo di dover navigare in tutti i mari del mondo per avere il tesoro tanto ricercato..

Gibbs: Abbiamo la Perla... hai idea di come tirarla fuori?? Jack: Ci servono tre capre, una clessidra, una balestra, uno deve imparare a suonare la tromba mentre l'altro fa così. [agita le dita delle mani] Gibbs: Conosco uno che ha una capra... Jack: Bene! Io faccio così.

Ce ne stavamo là seduti col gargarozzo testardo che ancora non voleva saperne di rimanersene asciutto. Mi ci trovavo io assieme ai tre o quattro della ghenga di Manchineel Bay, e questo è tutto dire. Di fronte a me sedeva quella crosta infetta del vecchio Caleb "Lisca" Kennedy. Mai più grande nome fu sprecato addosso ad un uomo tanto piccolo. Teneva la testa poggiata al legno del tavolo scheggiato premendoci contro la fronte sudata e macchiata dal sole. Farfugliava mille accidenti nei confronti della sorte grama, crollando come morto al termine di ogni assurda illazione. A reggergli il tricorno ci pensava quel gran figlio del satanasso in persona di Monkey. Va un po' a scoprirlo come diavolo si chiamasse davvero. Ci si sprecherebbe il tempo di tre vite intere. Se glielo si osava domandare quello ti fissava diritto nell'anima con due occhiacci da raccomandare al demonio. Poi ti mostrava le due fila schifose di denti divorati dal marciume, inondandoti le narici d'un fetore primordiale. Al ché la questione si poteva risolvere in due modi differenti. O quell'animale si sarebbe accontentato di passare a fil di sciabola un pezzo a sua scelta di ogni ratto imprudente che avesse sconvenientemente ceduto all'insidioso tarlo della curiosità, oppure avrebbe agito nella maniera di cui terrò per me il ricordo che basta e avanza, per Nettuno. Ma quelle fauci, mi ricresca la gamba, erano più forti e terrificanti della morsa di Davy Jones. Quindi all'inferno i nomi per quel che mi riguarda. Pensammo "Monkey" e a lui parve piacere. Non ci si era ficcato in testa per via del colore della pelle. Lo pensavano in tanti, eppure no. Era per come rideva, ch'io sia dannato. Mai più vorrei sentire un essere umano ridere in quel modo. Monkey. Ci sta bene così. In quanto ai restanti due si finisce col descriverli in fretta. Robert "L'Ugola" Gold e il compare d'ogni legno Gregory, pure detto "Barbiere" e Gold anch'egli. Stesso padre a detta loro. Nessuno dei due avrebbe saputo in alcun modo improvvisarsi in una mezza nota intonata o impomatare una sola punta di mustacchio. C'è però da riconoscere ad entrambi una distinta abilità col coltello. Siam lì tutti assieme insomma, con me che mi bagno le labbra con la nona pinta riempita di che so io. D'improvviso, becco Lisca a perdersi con lo sguardo bircio là di fuori dallo "Squinter Pelican" dove il tempo trascorreva sfuggendoci da sotto le mani. Mi prese un colpo quando si mise a gridare. "Il Genga! C'è il Genga che sta arrivando!" Nemmeno ebbe il tempo di pronunciarlo una seconda volta che la taverna parve tacere d'un colpo. Come una cassa occupata dalla morte in persona. Ci mettemmo a sguardo basso a fissare il dannato niente sotto di noi. Si udirono le assi lagnarsi sotto il peso d'un passo solenne. Senza farla lunga quello si fece vivo, ed era il Genga per davvero. Teneva di dosso la casacca Lercia e consumata in tinta perla, su cui lungo il petto e fin giù alla cinta in cuoio, mostrava una colonna di bottoni d'oro e ben ricamati nonostante tutto. Gli stivali color fango lo coprivano fino alla metà del polpaccio, sopra cui un paio di braghe rosse venivano mantenute grazie ad una fibbia grossa quanto il cranio d'una testuggine. In testa non teneva un accidente. Se non quella chioma scura e impolverata raccolta in una coda irsuta. Sulla faccia teneva un ghigno privo di denti buoni. Forse di quelli ne vidi giusto due. Il resto era d'argento. Senza sprecarsi in cerimonie si diresse in direzione del tavolo al centro. Ci balzò sopra come farebbe un delfino pazzo. Fu allora che lo si vide tirare fuori quelle maledette stele. Ad osservarle, parola mia, non si trattava che di una coppia di brutti sassi. Vi stava scolpito sopra ognuna la grezza figura d'un jolly roger che ti fissa torvo come farebbe un pescecane a cui viene offerto del cocco, e nulla d'altro di comprensibile. In un attimo lo si sente sproloquiare di assurdità ancor più nocive di quelle che uscivano dalla bocca del Lisca. A detta sua queste due pietre senza valore sarebbero state capaci di rendere immortale qualunque farabutto fosse riuscito a posarci le grinfie addosso. Cianciava di mari privi d'ogni sorta di confine. Vascelli mossi da venti inesistenti. Isole abitate dai morti colme di tesori incalcolabili. Bestie antiche ancor più del primo uomo, cullate da maree sconosciute oltre profondità mai solcate per intero. "Divenire leggenda" Diceva. "Questo è il loro prezzo". Ebbene c'è da dirlo. L'immortalità è una tentazione sufficientemente suadente da non permettermi di desiderare un destino imprigionato nel fetore di una taverna buia quanto la bocca d'un tonno. Fui svelto abbastanza da sfilarmi la sputafuoco da sotto la casacca, e a farla cantare dritta nel petto di quello squalo prima che potesse rendersene conto. Di quel che accadde dopo, non ne venne a capo nessuno. Peste mi colga se ci abbia capito qualcosa anch'io. Quello, del Genga sto parlando, al pallettone gli rise in muso. Nemmeno si fece sfiorare il demonio. Prima che il proiettile potesse toccarlo, quel topo di cambusa prese a dissolversi come nebbia notturna, per poi infine sparirsene chissà dove. Inutile dire che non ve ne fu uno dei nostri che non ci avesse quasi rimesso il senno per quella storia. In quanto al mio colpo, andò a beccare in pieno centro fronte, un tale ragazzotto secco quanto un ramicello al sole, facendogli cascare a terra un fetido cappellaccio intrecciato in paglia gialla. Sebbene mi riconoscessi scioccato alla stregua di tutti gli altri, feci per riprendermi svelto, e senza attendere un primo ed ultimo indugio mi mossi in direzione dello stesso tavolaccio scavalcato pocanzi dal Genga. Lì ancora si trovavano le due stele, che io rapido arraffai per me. Neanche ebbi il tempo di voltarmi che già il Lisca mi stava alle spalle col moschetto rivolto in direzione di un trio molluschi che là pensava a come farmi la pelle. Monkey al suo fianco, batteva le cinque dita sul petto spesso, mentre con l'altra mano manteneva un machete lungo un intero braccio. Dei due Gold , non sto nemmeno a dirlo. Schierati schiena contro schiena con le lame pronte a benedire novelle carcasse. Mai ardore più potente fu in grado di accendermi l'animo di una tale forza pura. Scalai la tavola al pari del Genga prima di me. Poi, issatomi come la più gloriosa fra le bandiere, dissi ciò che avevo da dire. "Che ognuno di voi cani pulciosi lustra letamai drizzi bene le orecchie. Il mio nome è Crow. Chi tra voi verginelle non abbia sprecato tempo a ficcare la testa sotto la sottana di quella grassa puledra che rimpinza le vostre pance di quella brodaglia che si prende la briga di spacciare per grog, di certo avrà già sentito questo nome. Mr. Crow bucanieri da quattro soldi. Capitan Crow per voi, e non osate anche solo pensare di rivolgervi a me in altro modo diverso da questo. Voglio che vi sia chiaro un concetto. La stele è mia. Mi appartiene tanto quanto le vostre budella ai pesci se proverete a strapparmela. Per quel che riguarda la seconda, non mi tange né impadronirmi di lei, né di quante gole siete disposti a tagliare perché cada in mano vostra. Ma io giuro sulla testa di ogni fetida canaglia presente in questo buco di fogna, che la mia nave salperà questa notte stessa abbandonando questa tana di sorci in cui vi piace piantare le gambe. Attraverserò quei mari. Deprederò quei tesori, e scannerò con le mie stesse mani ognuna di quelle bestie che li custodiscono. Vi offro una scelta. Marcire o seguirmi. Non vi sto proponendo di vivere. Solo di morire in gloria. Chi ne comprende la grandezza, abbandoni la miseria e venga con me. Infine, a chiunque riesca a mettere le sue sporche mani sopra la seconda stele, io dico: Vieni a cercarmi. Perché l'immortalità non può appartenere ad entrambi. La belva combatte. La lepre fugge. L'uno dovrà sopravvivere all'altro. Quanto a voi, è tempo di decidere. Chi siete? Uomini, o leggende?"

E nella notte scura scura saremo là saremo là nella radura il capitano Flint sorride a tutto sprint forse il tesoro sta sognando già! Black Sails docet

Per mille balene...a costo di circumnavigare tutto il mondo(Xbox) troveremo capitan neural e lo costringeremo a darci il gioc..voglio dire..il tesoro

« Quindici uomini sulla cassa del morto, yo-ho-ho, e una bottiglia di rum per conforto! Il bere e Satana li ha spediti in porto, yo-ho-ho, e una bottiglia di rum per conforto! »

Per mille dobloni d'oro, ma dove la fanno la cacca i pirati?

Il vero pirata non vince ma depreda!!! :D

il mio pesce si chiama Pasqualo.

Laggiù!!... oltre le spume delle onde nere pece illuminate solo dalla notte, oltre alla nebbia che offusca non solo la vista ma anche la mente....la vedete anche voi?!! Un bianco vascello... si dice trasportino le anime di coloro che un tempo erano indegni navigatori, pirati come noi e ora sono solo anime dannate a vagare per sempre senza una metà....stiamogli alla larga, invertiamo la rotta....

Arrr! Vecchi topi di sentina! Issate le vele! Dritti alla meta e conquista la preda! Il byte dorato sarà nostro, uomini!

Può darsi che nella rara occasione in cui per seguire la giusta rotta ci voglia un atto di pirateria, la pirateria stessa possa essere la giusta rotta.

ieri ho vinto una copia su un altro gruppo che goduria

Tanto non vinceremo, hai capito scimmia a tre teste ? Ora passami il mio grog, corpo di mille balene !

Rufy ha preso la sua decisione, quindi anche io non posso stare con le mani in mano. Nonostante tu abbia posato i tuoi occhi su di me, non hai mostrato nessun briciolo di timore e mi ha consentito di unirmi alla tua ciurma. Dopo cinquant'anni di deriva in quel mare tenebroso, puoi immaginare che gioia fu per me? Che radioso che mi sei apparso... la mia retribuzione dopo che per cinquant'anni non ho potuto fare altro che attendere un miracolo!

Per mille casse di grog, cosa posso scrivere per vincere il tesoro? Forse che quel tipo calvo dietro il bancone assomiglia ad una testa d'uovo?

Ho sempre pensato di aprire un pub e chiamarlo: ALL'AHRRREMBURGER!!!

Yo oh! La gloria! Corre nell'aldilà, nel mondo VIVO O MORTO lei ti seguirà