Recensione - Black
di
GigaPir4te
P
Per Black, Criterion si è concentrata su una filosofia alquanto soddisfacente, poiché l’obiettivo trainante è stato quello di dar vita ad uno sparatutto in soggettiva "usuale" ma allo stesso tempo perfetto e dannatamente divertente, incorniciando il tutto con un livello di dettaglio impressionante, donando agli scenari di gioco un’atmosfera che possiede a tutti gli effetti corpo e anima, in grado pure di sorprendere perfino gli occhi più scettici e maliziosi. Vestite i panni del protagonista di turno, un certo Keller, un soldato speciale in arresto, sottoposto ad un interrogatorio serrato da parte di un ente segreto americano. Proprio da qui prende forma la trama: i vari racconti del protagonista, infatti, costituiscono vicende imperniate da pallottole, omicidi mirati e sangue; un vero mix che ci conduce per mano verso le otto missioni principali di cui il gioco si compone. La trama, pur restando abbastanza valida, verso l’epilogo mostrerà purtroppo una certa mancanza di compattezza. Ma tutto ciò può passare senz’altro in secondo piano, in quanto è proprio la giocabilità mista a coinvolgimento a prendere il sopravvento.
Il mondo di Black è pienamente tangibile, vivibile sotto ogni aspetto, questo perché tutto è caratterizzato da un’elevata interazione: infatti non basterà sparare qua e là, ma occorrerà usare a proprio vantaggio gli ambienti di gioco, riuscendo in tal modo ad evitare le traiettorie disegnate dalle pallottole nemiche. La meccanica di gioco, inoltre, è dominata da aspetti tattici e strategici che impreziosiscono lo sviluppo dell’intera sessione di gioco. E’ persino possibile liquidare un cecchino appostato sulla terrazza di un edificio lanciando un paio di granate attraverso le finestre, in tal modo le fondamenta cederanno decretando non solo la morte del malcapitato, ma anche scene spettacolari davvero emozionanti, in grado di trasportarci con superbia all’interno del mondo che i ragazzi di Criterion hanno creato a regola d’arte. Oppure ancora è possibile far fuoco su un’autocisterna per veder un polverone di frammenti spargersi per aria in un nuvolone di fuoco che cuocerà a dovere le sentinelle di turno. Distruzione, devastazione, queste le parole chiave, nonché ingredienti principali del nostro operato, sono incapsulate con egregia maestria in un motore fisico in grado di generare danni in tempo reale. Si, avete proprio capito bene! I fori procurati dai proiettili, gli edifici sventrati, esplosioni degne dei migliori film hollywoodiani e le finestre rotte sono un cocktail che ci manderà in estasi per l’intera esperienza videoludica. Gli scenari, poi, sono più che vari, da vecchi centri industriali a magnifici ponti sospesi, da foreste a vicoli di città ridotte in rovina, dai corridoi di ospedali sbrindellati ai sinistri cimiteri, insomma ce n’è per tutti i gusti, è una macedonia davvero ben fatta!
L’arsenale a nostra disposizione è decisamente variegato, immancabili le classiche pistole, fucili e mitra, quest’ultime ci consentono di variare la funzione di fuoco, possiamo infatti scegliere tra colpo singolo, automatico e semi-automatico ed inoltre per eccellere nella mira possiamo anche usufruire della funzione zoom. A queste che sono le armi "base" si aggiungono lanciarazzi e le mai assenti bombe a frammentazione, le quali ci aiuteranno non poche volte; sarà comunque possibile trasportare solo due armi per volta. Per ricaricare qualsiasi arma, possiamo rintanarci dietro la carcassa di un mezzo rimasto in mezzo alla strada per poi sorprendere il nemico con una nuova pioggia di proiettili. A sottolineare lo stato d’animo quando si cambia il caricatore, la visuale di gioco si altera mostrandosi sfocata, quasi per ricordarci la tensione che grava sulle nostre spalle. Una volta feriti in battaglia, è possibile ripristinare la propria salute mediante la raccolta dei famigerati kit di pronto soccorso, alcuni dei quali appartengono ai soldati da noi uccisi, altri sparsi per lo scenario potranno essere utilizzati in futuro costituendo di fatto una forma di "scudo" a lungo termine.
Ad inizio partita ci viene svelato lo scopo di ciascuna missione ed il sistema di salvataggio prevede il raggiungimento di determinati checkpoint, taluni molto distanti tra loro. Per il buon esito delle missioni, giocando in modalità facile, è sufficiente portare a termine solo gli obiettivi principali. Ad ogni modo, qualora scegliate di giocare in modalità difficile, di regola l’impegno dovrà essere maggiore, in quanto entrano in gioco altri obiettivi, anche se secondari: si tratterà ad esempio di scovare documenti segreti e di distruggere casseforti e computer appartenenti al nemico. Inoltre, in specifiche missioni, il nostro soldato opererà in cooperativa con dei colleghi, questi ultimi, però, al contrario di come si possa pensare, saranno interamente gestiti dall’intelligenza artificiale, lasciando di fatto le mosse decisive al giocatore.
Il compartimento grafico ci regala ambienti di tutto rispetto, ricchissimi di dettagli e caratterizzati da grande pulizia video e le armi, inoltre, raffigurano egregiamente le loro controparti reali aumentando di conseguenza il coinvolgimento ed il grado di realismo che permea l’intera azione. Passando per il sonoro, ottime le musiche di sottofondo, ma il ruolo di star lo ricoprono i numerosi effetti sonori che arricchiscono l’emozione di gioco: colpi di pistole di un realismo strabiliante, i muri che si riducono in poltiglia e i vetri ridotti in frantumi sono senza ombra di dubbio tra i migliori effetti uditi in un videogioco del genere FPS.
Fin qui il titolo meriterebbe voto pieno, ma purtroppo non possiamo gridare al miracolo: spiace dirlo, ma non ci troviamo dinanzi al capolavoro assoluto, perché purtroppo unico neo, ahimè, di non scarsa importanza direi, è rappresentato dall’intelligenza artificiale dei nostri nemici poco realistica e poco congegnata. In breve, non è affatto diffcile farli fuori, né tantomeno difendersi, in quanto sanno sempre trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, sancendo di conseguenza la loro stessa morte. In parte questo difetto può essere risolto giocando il titolo a difficoltà superiore, aggiungendo per i meno esperti una ventata di adrenalina pura. Il gameplay è piuttosto imponente, l’interazione gioca senza dubbio un ruolo dominante ed i comandi semplici ed intuitivi aiutano il videogiocatore a godere appieno dell’azione che risulta appetibile e spassosissima. Le otto missioni, nonostante siano impegnative e decisamente lunghe, a mio parere sono un po’ poche, questo aspetto unito all’assenza del supporto di Xbox Live e di un multiplayer offline, stroncano non poco il fattore longevità, il quale si attesta comunque un gradino al di sopra della sufficienza.
In conclusione, pur non essendo un titolo esente da piccole "anomalie" Black si rivela tecnicamente sorprendente e dotato di una giocabilità capace di catturare anche chi prima d’ora non s’era avvicinato agli sparatutto in soggettiva. Titolo quindi validissimo, rappresentando ad oggi uno dei migliori FPS disponibili per Xbox. 8.2
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