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Dead or Alive 4
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Recensione - Dead or Alive 4Xbox 360Game

Con un notevole e ingiustificato ritardo giunge anche per noi poveri europei il quarto episodio della saga di Dead or Alive pronto a rimpinguare il quantomai assetato e stanco lettore della 360.


Dead or Alive 3 servì quasi esclusivamente ad arricchire la line-up Microsoft, perché in quanto a gameplay aveva ben pochi argomenti nei confronti del suo predecessore. DOA Ultimate portò un elemento quantomai gradito in un picchiaduro, ovvero l'online gaming, donando al titolo una longevità mai vista per il genere. Con il quarto capitolo Team Ninja finalmente non solo migliora sensibilmente il lato tecnico, ma riesce in parte a rinnovare una giocabilità che si ripeteva di generazione in generazione. Inutile girarci intorno, DOA4 è la migliore incarnazione del picchiaduro delle ragazze dalle forme ballonzolanti.

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Non dimentichiamoci infatti che la fortuna, fin dal primo capitolo, della saga è dovuta alle più che generose grazie delle poco inibite lottatrici. Non che sia una novità vedere carne al vento in un videogame, ma la fisica gelatinosa e (ammettiamolo) un po' innaturale dei seni dei personaggi femminili è diventata col tempo una caratteristica determinante per il titolo Team Ninja.

La tradizione non si interrompe neanche con DOA4 che sfoggia il suo classico character design “cartoonoso”, levigato e smussato in ogni suo poligono e dalle sode e anti-gravitazionali rotondità. Spesso il titolo viene criticato per la grafica poco realistica, ma è un preciso stile che forse agli albori era dettato dalle limitate capacità della CPU, ma che col tempo è diventato un preciso segno di riconoscimento.

Tecnicamente i personaggi sono pressoché perfetti sia nella qualità grafica sia nei movimenti, anche se siamo stati viziati dalle versioni precedenti per Xbox che erano già molto buone. Quello che cambia realmente sono le arene, ricche di dettagli e tocchi di classe come le scimmie che si spulciano o i dinosauri che scorrazzano o gli elefanti al pascolo. Il livello di realismo ottenuto con i fondali, arricchiti da elaborate textures, è talmente alto che anche i più piccoli difetti risaltano subito dando una spiacevole sensazione di incompletezza.

I liquidi in primo luogo. Alcuni scenari si svolgono vicino ad un fiume realizzato con estremo realismo, ma non appena i lottatori entrano in acqua questa non ha alcuna reazione, resta immobile, nessuna increspatura la attraversa e i personaggi vi passano in mezzo come a un ologramma. Per fortuna si generano un gran numero di spruzzi che vivacizzano l'azione, ma lo specchio d'acqua rimane comunque invariato. Mi rendo conto che posso apparire perfezionista, ma siamo nella fantomatica next-gen e certi dettagli iniziano a essere importanti.

La collision detection, utile per evitare che i poligoni entrino uno nell'altro, è notevolmente migliorata e raramente si assiste a parti anatomiche che entrano una nell'altra. Gli accessori indossati dai personaggi e gli indumenti invece necessitano ancora un po' di lavoro, non è raro infatti vedere una spada trapassare un arto o un lembo delle vesti.

Anche per i capelli siamo lontani dalla perfezione. Lo sforzo di Team Ninja di creare una fisica in grado di regolare il movimento delle folte chiome delle ragazze è palese, ma il risultato non è dei migliori. Ancora una volta si tratta di dettagli, ma da un videogame arrivato alla sua quarta incarnazione (senza considerare gli spin-off) si richiede il massimo.

L'effetto della folta pelliccia e dei tessuti in generale, invece, è sensazionale. I vestiti si muovo al vento sfoggiando una miriade di increspature e sfumature di colore. Il dettaglio delle decorazioni, della trama delle stoffe e degli accessori è curato a un livello maniacale.


Round 1. Fight!
Il gioco è immediato e il meccanismo vi sarà chiaro fin dalle prime battute. Ad ogni match si è catapultati all'interno di un'arena nella quale dovremo affrontare un avversario gradualmente più forte man mano che si procede nel gioco. Le azioni base che possiamo compiere sono principalmente tre: calcio, pugno e presa. A queste si aggiungono la parata e il contrattacco. Ogni personaggio inoltre ha una nutrita selva di combo (ovvero mosse realizzabili solo con la pressione combinata di più tasti e/o direzioni) che permettono di compiere intricati e devastanti attacchi multipli difficili da prevedere e da evitare. Alcuni lottatori contano anche più di 70 combinazioni differenti che portano ad altrettante mosse, ma l'azione è talmente frenetica che alla fine quelle che realmente contano forse si limitano a una ventina.

Apparirà subito chiaro al giocatore esperto che il livello di difficoltà in questo quarto capitolo è stato notevolmente aumentato e le mosse e strategie alle quali eravamo abituati spesso non sono più sufficienti per conquistare la vittoria. Questo da un lato penalizza i neofiti che troveranno non pochi problemi ad entrare nel meccanismo di gioco, dall'altro aggiunge un quoziente di longevità in più per chi ormai conosceva a memoria ogni singolo movimento delle formose lottatrici.

Non tutti i personaggi comunque hanno le stesse caratteristiche e per fortuna la rosa di atleti tra cui scegliere è molto vasta e si amplia progredendo nel gioco. La differenza tra uno e l'altro, oltre a mosse e combo differenti, si può riassumere tra i “forti e lenti” e i “veloci e deboli”, a questi si aggiungono gli “equilibrati” che rappresentano un ottimo compromesso e permetteranno anche all'utente meno esperto di ottenere ottimi risultati in breve tempo.

La logica del gioco verte quasi completamente sulle contro-mosse. Si tratta di trovare il giusto tempismo per schivare l'attacco del nemico e contrattaccare con una mossa spesso imbloccabile. Gli attacchi possono essere sferrati in tre direzioni: centrale, diagonale alta e diagonale bassa. Se riuscite ad intuire la provenienza di un attacco e premete con il giusto tempismo indietro+parata non solo bloccherete il colpo, ma il lottatore si sperticherà anche in qualche micidiale contromossa.

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In DOA3 questa era una tecnica ormai consolidata e i più scaltri riuscivano ad arrivare indenni alla fine dello scontro eseguendo quasi esclusivamente contrattacchi. In questo capitolo l'azione è spesso talmente frenetica che non si riesce fisicamente a compiere la mossa desiderata, oppure si entra in un giro di combo devastante dell'avversario che ci vede al tappeto a pochi secondi dall'inizio del match. All'inizio potrà sembrare frustrante, ma vi assicuro che è l'unico modo per dare un po' di profondità e longevità al gioco.


Più che un'arena, una sfilata di moda
I personaggi che tutti conosciamo sono i ninja Kasumi, Ayane, Ryu Hayabusa (si quello di Ninja Gaiden), la wrestler Tina con il padre, il fratello gemello di Bruce Lee, Jann Lee, il maestro Brad Wong, l'assassina Christie, il rapper Zak (quello dell'isola di DOAX) e qualche altra vecchia conoscenza. Le nuove apparizioni sono la mia preferita La Mariposa, una wrestler molto veloce dallo stile simil-capoeira, Kokoro, una ragazzina che combatte in kimono e Eliot, un bimbetto piuttosto forte apprendista di Brad Wong.

La varietà è molto ampia anche se, dobbiamo ammetterlo, la maggior parte dei lottatori sembrano più adatti ad una sfilata di moda che a un combattimento. Le ragazze escono direttamente dal casting di miss universo e la sensazione è che dopo uno scontro vadano a controllare di non avere l'acconciatura in disordine o un'unghia scheggiata. Non che ci sia nulla di male, anzi, e per dirla come un biscotto della fortuna “anche una rosa ha le spine”.

Tra i personaggi sbloccabili (tanto ormai lo sapete tutti) troviamo anche uno Spartan, anzi, una Spartan, che è di base una ragazza che ha rubato l'armatura di Master Chief (Halo) e ora pensa di poter combattere nelle arene di mezzo mondo a Dead or Alive. Tanto inutile quanto brutta questa atleta nascosta, è una forzatura che stona con lo spirito generale del gioco sia come character design, sia come qualità del lottatore che, a parte qualche presa, è da dimenticare.


Off-line
La modalità principe è rappresentata dallo “Story Mode”. Si tratta di affrontare una serie di scontri secchi di difficoltà crescente da vincere in un unico match che ci porteranno inevitabilmente al boss finale.

Il cattivone di turno (del quale non vi svelerò alcunché) questa volta non è un misterioso e malefico demone dell'aldilà, ma un ritrovato genetico-tecnologico realizzato dall'uomo. Il boss è perfettamente compatibile con la difficoltà media del gioco: quindi veramente tosto. Se siete alle prime armi potreste scoprire che la vittoria è legata unicamente ad un'inspiegabile combinazione di fortuna. Alcuni personaggi avranno maggiori chance contro questo temibile avversario, mentre per altri dovrete riprovare più volte. Per fortuna è possibile ripetere lo scontro infinite volte senza subire penalità.

Nello Story Mode avrete anche la possibilità di approfondire il background dei vari lottatori tramite cut-scene realizzate sia con il motore del gioco sia in computer graphics. Le animazioni finali di alcuni personaggi sono a dir poco straordinarie e ripagano appieno tutti gli sforzi fatti per conquistare la vittoria.

Le altre modalità off-line sono il “Time Attack” e il “Survival Mode”. Nel primo dovrete sconfiggere gli avversari al meglio dei due match nel minor tempo possibile. Nel nel secondo vi troverete nel mezzo ad un ring nel tentativo di abbattere quanti più avversari possibili. In questa modalità non avrete un attimo di tregua, finito uno scontro l'avversario successivo entrerà subito in campo e lo sconfitto lascerà sul ring un oggetto prezioso utile per recuperare un po' di energia o per raccogliere punti.

Infine, se ne avete abbastanza di prenderle di santa ragione, potrete partecipare allo “Sparring” nel quale avrete la possibilità di provare con calma tutte le mosse di tutti i personaggi in una sorta di allenamento.


On-line
Uno dei punti forti della nuova console Microsoft è il solidissimo supporto online, ed ovviamente DOA4 non poteva esimersi dal presentare delle modalità giocabili su Xbox Live, soprattutto dopo quanto visto in DOA: Ultimate. Il gioco ci permette di scontrarci online con i nostri amici o con giocatori sconosciuti, grazie alla possibilità di creare nostre partite in cui invitare chi vogliamo oppure di affidarci semplicemente all'optimatch che troverà la partita più adatta per noi.

Prima di iniziare uno scontro siamo scaraventati nella lobby, in tutti i sensi una vera e propria stanza nella quale assumiamo le sembianze di buffi esserini e possiamo chiacchierare con gli altri partecipanti osservando su di uno schermo la partita in corso. Le stanze, gli avatar utilizzabili ed anche tutti gli accessori di cui possiamo dotare le nostre lobby sono tutti acquistabili presso il negozio di Zack: una nota di colore sicuramente originale, che rimane comunque più estetica che funzionale al gioco vero e proprio.

Una volta in gioco, noto con piacere che la grafica rimane pressochè invariata rispetto al single-player, senza alcun alleggerimento mirato a velocizzare l'azione. Purtroppo molte delle partite alle quali ho partecipato presentavano un fastidioso lag: sembrava di giocare al rallentatore. Quando però si riesce ad "imbroccare" una partita senza lag, l'esperienza è immediatissima e sembra di giocare contro un avversario in locale. A quanto pare il Team Ninja è già al lavoro su un aggiornamento del titolo, speriamo che venga ridotto il problema lag.

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Tutto considerato, Dead Or Alive 4 si è dimostrato un ottimo gioco, con un miglior gameplay che gli permette di entrare finalmente nelle fila dei picchiaduro "seri", anche se questo lo rende un pò meno adatto al giocatore casuale (inteso come pigiatore di tasti a caso). Purtroppo la grafica, seppur pulitissima e dettagliata, manca di quella sensazione da next-gen che ci saremmo aspettati, forse per l'assenza di un sistema di illuminazione dinamica, ormai quasi indispensabile per dare profondità e realismo ai modelli 3D: per quello attenderemo la prossima edizione. Consigliatissimo comuqnue a tutti gli amanti del genere: vi terrà attaccati al joypad per molte ore.


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8.6

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