Recensione - Need for Speed: Most Wanted (Xbox 1)
di
gian
P
Questa volta nel titolo appare la frase "Most Wanted", ovvero il più ricercato. Questo riflette lo scopo di tutto il gioco, ovvero diventare il pilota più ricercato dalla polizia per guadagnare fama e scalare la Black List. E già dall’inizio si intuiscono le diversità di questo titolo. La trama, anche se blanda e molto stereotipata (il gioco sa molto di Fast and Furious), riesce comunque a dare a chiunque la motivazione necessaria per proseguire nel gioco, una motivazione diversa dal solito "gareggia per vincere la macchina più potente". All’inizio del gioco la vostra potentissima auto vi viene rubata dall’odioso Razor e non vi resta infatti altra scelta che recuperarla nell’unico modo possibile: scalando la Black List.
Scala la Black List
Cosa più facile da dire che a farsi, dato che questa lista è composta dai 15 più forti piloti, che sono tra l’altro i più ricercati dalla polizia. Tutti i piloti hanno la propria macchina, una personalità diversa e prima della sfida contro di noi saranno introdotti da una simpatica scenetta che mostra il loro bolide schivare automobili e tir nel traffico. Perlomeno non sarete soli, dato che ad accompagnarvi nel corso delle tante ore di gioco ci sarà una bellissima ragazza di nome Mia (avente le fattezze della sexy-testimonial del gioco Josie Maran) che penserà ad avvisarvi delle nuove sfide e a darvi i giusti contatti. Giusti contatti come Rog che vi aiuterà a trovare i negozi o le basi nelle varie aree della città. Ma non sarà tutto rose e fiori dato che oltre a Razor ci sarà alle vostre calcagna un antipaticissimo poliziotto. Prima di affrontare però un qualunque membro della Black List bisognerà, com’è ovvio, superare un certo numero di prove, che saranno divise in due tipologie distinte. Da una parte le gare e dall’altra le pietre miliari. Le gare sono suddivise nelle solite gare ad eliminazione, gare su circuito, sprint, gare "sparo" in cui bisogna solo cambiare marcia e corsia; sono scomparsi i noiosissimi URL di Need for Speed Underground 2 e le gare di sgommate. Al loro posto i cosiddetti "caselli", una gara contro il tempo, e le gare autovelox dove per vincere non basta arrivare primi ma bisogna anche raggiungere la maggior velocità di fronte ai vari autovelox disposti lungo il percorso. Queste sono le gare tradizionali. Per affrontare un pilota della Black List dovrete farne un numero minimo tra quelle proposte.
Un ritorno molto atteso
Ma questo non basta, ed è qui che rientra un concetto della serie di N4S che era scomparso negli ultimi due capitoli più votati verso il tuning: la polizia. Le pietre miliari servono per aumentare la propria taglia, e perché i piloti della lista accettino la vostra sfida dovrete avere un minimo di priorità. Per guadagnarvela dovrete partecipare a varie sfide con la polizia, e che sfide. Si parte dalle sfide autovelox, che essendo le più facili non portano molto guadagno, per passare poi ai veri e propri inseguimenti con la polizia nei quali bisogna portare a termine una serie di obbiettivi come sfuggire in meno di 5 minuti o far durare l’inseguimento un tot di tempo ma anche distruggere quante più macchine possibile o ammontare un certo numero di costo per lo stato, il tutto in nome di un po’ di taglia in più. Ai livelli più bassi sfuggire alla polizia sarà un gioco da ragazzi ma basta salire un po’ di priorità che la difficoltà aumenterà notevolmente, con elicotteri ad osservarvi dal cielo e bolidi sempre più veloci, o pesanti, ad inseguirvi in terra.
Per scappare alla polizia l’unico modo è usare gli "spezza-inseguimento". Si tratta di punti particolari segnati sulla mappa e basterà passarci attraverso per far cadere delle impalcature, delle insegne o altro, che rallenteranno o fermeranno i nostri inseguitori. Una volta bloccati gli inseguitori basterà stare alla larga dalla polizia per un po’ per scampare dal pericolo sani e salvi. Il problema principale di questi inseguimenti è il divario di difficoltà tra quelli ai livelli di priorità più bassi e quelli più alti. Mentre ai livelli di priorità più alti sfuggire alla polizia diventa un impresa ardua, ma anche molto divertente, negli inseguimenti più semplici è tutto fin troppo facile. È decisamente frustrante non riuscire a raggiungere un obbiettivo come far durare un inseguimento un tot di tempo solo perché si sfugge alla polizia senza nemmeno farlo apposta, e non è di certo divertente dover tornare indietro e cercare la polizia per far continuare l'inseguimento. A parte questi problemi che si manifestano a volte, le sezioni in cui si fugge dalla polizia risultano divertenti e ben articolate. Ma c’è anche la possibilità di venir catturati e, nel malaugurato caso che questo dovesse succedere, partirà una simpatica scenetta in cui si vede in nostro alter-ego picchiato da una poliziotta. Finiremo in carcere e ci sarà chiesto di pagare le multe, che non sono comunque mai troppo salate. Se una nostra macchina sarà bloccata troppe volte di seguito ci sarà requisita e addio bolide.
Parco Auto
Ed è una volta che si sarà raggiunta la taglia richiesta e finite le gare che arriva il momento della sfida con il membro della Black List. Queste gare, che dovrebbero in teoria essere più difficili del resto, risultano però fin troppo semplici, soprattutto quelle sparo. Comunque sia, una volta battuto lo sfidante si avranno a disposizione due segnalatori con i quali scegliere tra dei bonus a sorpresa che comprendono dei soldi, dei bonus per uscire di galera gratis o addirittura il libretto di circolazione dell’auto avversaria. Oltre a questo otterremo anche dei pezzi unici per la carrozzeria e le prestazioni. Per quanto riguarda il tuning è rimasto praticamente tutto invariato rispetto ai 2 Underground, con delle piccole riduzioni. Adesso infatti non si possono più scegliere separatamente i vari pezzi per la carrozzeria come minigonne o bomber ma ci saranno dei kit tutto compreso. Inoltre non ci sono più i mitici neon dal momento che il gioco è quasi sempre ambientato di giorno. Ma per quanto riguarda tutto il resto è, come al solito, ottimo. È ottimo anche il parco macchine che non comprende solo macchine "normali" da rendere tamarre ma anche bolidi come la Mercedes SLR, la Lamborghini Gallardo e la fantastica Porche Carrera GT. Non mi dilungo troppo sullo stile di guida, che è rimasto fortunatamente lo stesso, tra sgommate e iniezioni di NOS. L’unica novità di rilievo può essere rappresentata dal rallenta tempo che come dice il nome ci permette di rallentare il tempo per fare le curve con maggiore precisione. Peccato che il più delle volte non faccia altro che rallentarci e dato che schiantarsi contro un muretto in questo titolo non è poi un grande problema, sembra più che altro un’aggiunta piuttosto inutile.
La luce del Sole
Graficamente il titolo è per lo meno strano. Il primo impatto è pessimo, ma passato poco tempo ci si rende conto che a volte la prima impressione non è quella giusta. Il gioco è molto ben curato difatti, dalle macchine ai paesaggi. Stupendi poi sono gli effetti di luce, la quale che riesce ad essere addirittura fastidiosa a volte tanto è fatta bene. Uscendo da un tunnel ad esempio per un breve tempo non riusciremo a vedere chiaramente la strada perchè le pupille si devono abituare a tanta luce. Anche i tramonti e le albe sono molto spettacolari. Il comparto sonoro si rivela all’altezza del resto del gioco, con la colonna sonora EA Trax ben curata come in tutti i giochi EA.
Una serie che finalmente raggiunge un ottimo equilibrio tra stile di guida arcade, tuning e fughe precipitose dalla polizia. Anche se non un capolavoro nel genere dei racing games, è un gioco che piacerà di certo agli amanti del tuning e a tutti quelli che cercano un po’ di svago. 8.4
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