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Stubbs the Zombie
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Anteprima - Stubbs the Zombie

Una volta raggiunta la pace eterna nessuno avrebbe più motivo di tornare nel mondo dei vivi. A quanto pare non proprio tutti sono di questo parere; Stubbs no di certo, e lo farà capire a chi ha disturbato il suo sonno nel peggiore dei modi: ritornando!



La vendetta è un piatto che va servito morto
Stubbs non immaginava di certo di dover tornare dal mondo dei morti per evitare la profanazione della propria tomba, altrimenti si sarebbe vestito meglio. Costretto a tornare nel mondo dei vivi perché qualcuno ha avuto la brillante idea di costruire una città sulla sua tomba, Stubbs ha le idee molto chiare: vendetta, vendetta, vendetta. Ambientato negli anni '50 , Stubbs the Zombie si prende l’onere (o l'onore?) di ribaltare totalmente il punto di vista dei classici titoli horror. Nel gioco dovremo infatti assumere il comando di questo simpatico (si fa per dire) non morto che ha tutte le intenzioni di zombificare, ammazzare e nutrirsi... dei vivi.

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Ispirato alla filmografia horror più classica, Stubbs the Zombie non ha certo un personaggio con una forte morale, infatti non saremmo uno zombie buono o alleato con gli umani, ma saremo lo zombie per eccellenza: cattivo, duro a morire, arrabbiato e molto desideroso di crearsi un esercito personale per portare a compimento il suo progetto. Le differenze dagli zombie classici stanno nell’intelligenza del personaggio che, essendo pilotato dal giocatore, non risulterà stupido come i suoi colleghi del cinema o di altri videogiochi. Cinicamente ironico, Stubbs the Zombie sembra in grado di portare una ventata di freschezza nel suo genere.

Cuore di Master Chief, corpo putrefatto
Il padre di Stubbs the Zombie Alex Seropian è stato uno dei fondatori della Bungie, gli sviluppatori di Halo, ma dopo averla lasciata ha creato una propria casa di produzione: la Wideload Games. Nonostante Seropian non faccia più parte della Bungie, il suo nuovo gioco sfrutta il motore grafico di Halo, ovviamente aggiornato e migliorato. A rendere il gioco nuovo e vitale non è solo il motore grafico ma anche le atmosfere e il design delle ambientazioni che prendono spunto dai film più famosi del genere horror con un pizzico, soprattutto nella storia e nelle azioni, di ironia.

A differenza del titolo Bungie al cui motore Stubbs the Zombie si appoggia, il gioco della Wideload Games sembra voler offrire una visuale di tipo strategico alle azioni del nostro alter ego non morto. Tra le particolarità che spiccano maggiormente si notano due idee niente male: la prima consiste nella possibilità di crearsi, attraverso apposite zombificazioni, un proprio esercito personale; ovviamente i nostri adepti non saranno nè intelligenti nè resistenti quanto noi, ma a caval - anzi zombie - donato... La seconda abilità sta nel potersi cibare di cervelli per accedere alle "mosse speciali", come il lancio di parti del corpo a mò di granata. Nonostante non sia il fiore all’occhiello del gioco, anche le interazioni con gli oggetti non mancheranno. Tra queste spicca la possibilità di guidare un trattore che, per chi è dotato di senso dell’umorismo, potrebbe apparire molto divertente; insomma è pur sempre uno zombie in trattore!

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Finchè vita non mi svegli
Stubbs the Zombie porterà con sè la possibilità di poter vivere le avventure horror da un punto di vista totalmente opposto e inaspettato. Ovviamente per rimanere entro i limiti del realismo tradizionale Stubbs non potrà essere buono o redento durante il gioco, ma poco importa: per una volta potremmo prendere le difese di chi, lasciando questa valle di lacrime, non ha più voce in capitolo. Nemmeno se gli costruiscono una tomba sulla città. Fortuna che c’è chi ha ancora il coraggio di indignarsi e la forza di alzare la testa... e tutto il resto.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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