RiME - anteprima hands-on
di
Győző Baki / Baboy
P
José mi spiega che quella di rendere il gioco multipiattaforma fu una scelta fatta per i fan, ma le molte reazioni negative furono davvero dolorose per loro. Orde di combattenti della fantomatica console war inondarono i profili social di Tequila Works di assalti verbali e messaggi ben poco carini, quando l'unico intento del team era riprendere in mano il destino del proprio gioco per assicurarsi che venisse proprio come volevano loro. Da qui fu quindi presa la decisione di continuare lo sviluppo in sordina: dopo tante polemiche l'unico modo per zittire tutti sarebbe stato mostrare il gioco solo una volta finito, ed è quello che hanno fatto. I risultati di tale decisione sono così davanti ai miei occhi, con la versione Xbox One del gioco che attende che muova i primi passi su quest'isola misteriosa.
E fin dai primi istanti del gioco mi sono trovato assolutamente affascinato dal mondo creato dagli sviluppatori spagnoli, caratterizzato da un design che miscela elementi abbastanza realistici e curati con uno stile colorato e semplice, capace di offrire scenari mozzafiato anche grazie al ciclo giorno/notte con relative fonti di luce e di ombre, al muoversi delle onde del mare ed alla presenza di antiche costruzioni che quasi sembrano implorare di essere scoperte. E muoversi in questo mondo risulta subito intuitivo, con una gestione accurata dei movimenti, della telecamera e delle abilità del giovane protagonista.
MX Video - RiME
Non aspettatevi in questo senso un titolo complesso, perché in fondo il protagonista è un ragazzino sperduto. Potrà correre, saltare (il tutto realizzato con splendide animazioni realizzate a mano tramite uno studio approfondito dei movimenti dei bambini), nuotare, interagire con gli oggetti spostando o afferrando quelli non troppo pesanti, o addirittura urlare contro alcuni di essi per ottenere effetti quasi insperati. Uno degli elementi ricorrenti del titolo sono infatti bizzarre statue che rappresentano animali, altari dalle forme insolite, mura che presentano strane fonti di luce... fa tutto parte di un grande mistero composto da enigmi più piccoli, di cui RiME è assolutamente pieno. Il titolo è diviso per capitoli, ma ogni zona è abbastanza aperta con enigmi e segreti opzionali da scovare che avranno poi un impatto anche su come viene completato il gioco a livello di trama. Non disperate però se avete perso qualche segreto: potrete ripartire da qualunque capitolo dopo aver completato il gioco.
Non corriamo troppo però, perché arrivare in fondo a RiME non sarà cosa da poco. Josè mi spiega che anche solo concentrandoci sugli obiettivi principali e nient'altro, senza seguire una guida il tutto può tranquillamente richiedere circa 8 ore di gioco, mentre completare il gioco al 100% moltiplicherà la durata. Questo non è ottenuto tramite lunghi combattimenti, ma solo ed esclusivamente tramite l'esplorazione e gli enigmi. E posso affermare che, per quanto ho potuto vedere, gli enigmi del gioco risultano assolutamente riusciti. E, soprattutto, risultano estremamente vari: nella prima mezz'ora del gioco ho incontrato collezionabili nascosti in percorsi alternativi, enigmi dove usare la prospettiva per creare nuove forme, oggetti da spostare per creare percorsi, altari magici con effetti di ogni genere, enigmi "realistici" come uno in cui dovevo cercare di distrarre un cinghiale che mi bloccava la strada... il tutto senza che il gioco mi fornisse la benché minima spiegazione su cosa avrei dovuto fare.
Non parliamo comunque di enigmi dalla difficoltà pazzesca alla The Witness: possono sì essere complessi, ma allo stesso tempo risultano incredibilmente intuitivi, grazie a un level design curato e ad indizi audiovisivi sottili ma ben progettati. Tutto viene in nostro aiuto: un murale posizionato tatticamente, una farfalla che svolazza in un punto di interesse, postazioni panoramiche dalle quali vedere un enigma nel suo insieme... i ragazzi di Tequila Works sono riusciti, almeno nelle prime fasi del gioco che ho potuto provare, a non far sentire mai il giocatore sperduto o senza speranze, dandogli al contempo la soddisfazione di risolvere gli enigmi con il suo intuito e ragionamento piuttosto che tramite suggerimenti plateali.
Questo alone di mistero è alla chiave di RiME, perché niente viene mai spiegato chiaramente: dovrete scoprire da soli i comandi, lo scopo dei collezionabili e così via. Così come la stessa trama del gioco non ci viene narrata direttamente o linearmente ma si rivela a noi tramite strani incontri, murales che narrano la storia dell'isola e anche qui tanti "aiutini" audiovisivi che cercano di farci capire cosa sta accadendo, lasciando molto anche alla libera interpretazione del giocatore.
Ancora non sappiamo dove ci porterà la trama di RiME, ma nemmeno come saranno gli enigmi più avanzati del titolo. La durata effettiva andrà provata con mano, e va detto che in questa versione ancora non finale del prodotto ho assistito a qualche calo di frame-rate abbastanza vistoso ma che fortunatamente non rovinava la giocabilità lenta e ragionata del titolo. Ciò che ho però scoperto senza alcuna ombra di dubbio in questa sessione di prova di RiME è che il nuovo lavoro di Tequila Works è un'avventura assolutamente affascinante, intrigante, intuitiva al punto giusto e con un mondo bellissimo che non vedo l'ora di esplorare fino in fondo. Le premesse per un capolavoro ci sono tutte: non resta che aspettare l'uscita del 26 maggio per confermarle. Continuate a seguirci per la recensione della versione definitiva del gioco!
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