ARK: Survival Evolved - messo alla prova
di
Győző Baki / Baboy
P
C'è da sottolineare un aspetto fondamentale di ARK, ovvero la questione dei server. Il titolo di Studio Wildcard è pensato come esperienza sociale simil-MMO, ma chi non ha voglia di incontrare altri esseri umani (o è sprovvisto di abbonamento Live Gold) può comunque giocare da solo potendo comunque usufruire di tutte le caratteristiche del gioco. Per tutti gli altri ci sono i server, ufficiali e non, suddivisi tra PvP (player vs player) e PvE (player vs enemy). I due tipi di server mantengono lo stesso gameplay di base, ma come i nomi fanno intuire sui PvP è possibile attaccare gli altri giocatori e le loro basi, mentre in PvE no e si gioca tutti contro le creature guidate dall'IA. Una delle idee alla base di ARK è infatti quella di permettere ai giocatori di creare tribù nelle quali sopravvivere, creare basi sempre più forti ed eventualmente, in PvP, eliminare la concorrenza. Ma ovviamente sull'isola non ci sono solo umani, che specie nelle prime fasi di gioco risulteranno essere il problema minore...
La misteriosa isola è infatti piena zeppa di vita di ogni tipo. Dinosauri di tantissime specie, creature che sembrano Big Foot, scorpioni, piranha e squali in acqua e perfino zanzare mortali. Anche si decidesse di giocare da soli o in un server PvE, i pericoli sono davvero tanti e visto che il livello delle creature incontrate può anche essere veramente alto, bisogna imparare velocemente quali sono gli ostacoli alla propria portata e quando invece è meglio tentare la fuga. Molte delle creature comunque non sono ostili e attaccheranno soltanto se provocate, aumentando non di poco le chance di sopravvivenza. I loro comportamenti comunque variano in base alle circostanze, anche se nel dubbio gli animali carnivori forse è meglio non avvicinarli più di tanto. E' anche tenendo conto della situazione della fauna locale che si deve iniziare a mettere le basi per la propria casa, altro elemento chiave per la sopravvivenza in ARK: Survival Evolved.
MX Video - ARK: Survival Evolved
Per poter costruire qualcosa c'è bisogno di risorse, e chi è abituato ai giochi di sopravvivenza ha già probabilmente una mezza idea di cosa aspettarsi. E' possibile raccogliere sassi, tagliare alberi, raccogliere erbe e bacche e cacciare creature per la loro pelle, corazza o carne. I materiali così ottenuti possono essere utilizzati da una parte per potenziare sé stessi con vestiti, armi ed utensili, dall'altra per costruire una casa sempre più grande, dove poi mettere anche un falò, delle casse per tenere i propri oggetti e così via. Andando avanti è anche possibile piazzare trappole e torrette di difesa, ma anche arrivare ad avanzamenti tecnologici importanti come armi da fuoco o armature di metallo. Una riproduzione più o meno fedele dell'umanità stessa, partita da sassi e bastoni fino a giungere dove siamo adesso. Il tutto con l'aggiunta di strani manufatti (alieni?), che accelerano notevolmente l'evoluzione tecnologica.
Ma se nel mondo reale ci si muove con mezzi di trasporto meccanici o elettrici, nel mondo di ARK sono le creature incontrate che la fanno da padrone. Ebbene, pressoché ogni essere vivente presente nel gioco può essere domato in qualche modo, con le buone o con le cattive. E' quindi possibile avere una schiera di dinosauri al proprio seguito, con i più grandi anche utilizzabili come veri e propri mezzi di trasporto. Chi non ha mai sognato di cavalcare un velociraptor o di svolazzare in giro su uno pterodattilo? Qui tutto questo è possibile, e qualora si decidessere di combattere in server PvP, diventa possibile usare le proprie creature come veri e propri arsenali da battaglia. Sparare con un mitra a cavallo di un dinosauro? Questo e altro in ARK: Survival Evolved!
Ma non è il caso di correre troppo: si parte davvero dal nulla, e inizialmente la semplice sopravvivenza anche in un ambiente disabitato può risultare complicata. Bisogna idratarsi e saziarsi di volta in volta, resistere alle temperature con vestiti, falò o zone al coperto, gestire la propria resistenza e salute fisica. Un po' più complesso di Minecraft come sistema, ma decisamente meno proibitivo di The Long Dark, dove per esempio per riprendersi dal freddo ci volevano giorni. Per questo c'è sempre bisogno di andare alla ricerca di materiali edili, tessili, nonché cibo e acqua per non rischiare di perdere la vita, con tutto l'inventario che svanisce in caso di morte appunto. Ma bisogna anche salire di livello man mano per sbloccare costruzioni sempre più avanzate, quindi anche se per assurdo foste in possesso di materiali rarissimi nelle prime fasi del gioco, li potreste usare solamente dopo aver raggiunto un certo livello.
Ho già accennato al lato social del gioco, e infatti la collaborazione con altri sopravvisuti può fare la differenza. E' possibile creare tribù ma anche interagire con chiunque, sia attraverso comandi predefiniti per gesti ma anche attraverso chat vocali e testuali. Far capire le proprie intenzioni è importantissimo soprattutto in PvP, perché il rischio di essere fraintesi e di conseguenza eliminati a sangue freddo è sempre molto alto. A tal proposito, molti dei buoni propositi del titolo si vanno a schiantare inevitabilmente contro la realtà dei fatti, cioè che ci sono molti giocatori "tossici" che purtroppo non ambiscono a fare molto oltre a danneggiare altri sopravvisuti. Se poi si finisse in un server dove qualche tribù sta dominando la mappa, cercare di affermarsi diventa davvero difficile. Ovviamente è un problema che si pone solamente sui server PvP, visto che collaborando in PvE la presenza di giocatori forti è solo un vantaggio.
Da questo punto di vista il bilanciamento può essere migliorato, dato che certe basi enormi sono praticamente impossibili da abbattere a un certo punto: se una tribù si organizza bene può spazzare via ogni tentativo nemico di affermarsi fin da subito. A questo si vanno ad aggiungere una notevole quantità di problemi tecnici: un frame-rate ballerino, freeze frequenti, menu poco reattivi e molto altro ancora, che ovviamente fanno parte della natura Game Preview del titolo. Inoltre, il gioco risulta molto complesso nelle fasi iniziali con ben poche guide, ed è infatti suggerito aprire qualche guida online per capire come ottenere certi materiali e tecnologie. Allo stato attuale, il gioco è interamente in inglese e vista la già notevole complessità del gameplay è consigliata una discreta conoscenza della lingua anglosassone per cavarsela.
A oggi ARK: Survival Evolved è questo e molto altro ancora e nonostante i problemi vi invito sicuramente a scoprirlo se amate il genere survival, perché si può andare avanti per centinaia di ore e scoprire comunque nuovi elementi in questo titolo enorme e apertissimo. Cosa porterà il futuro per questo gioco? La versione completa (che arriverà ad un prezzo superiore ma sarà "gratuita" per chi ha preso il Game Preview) è attesa per giugno 2016, ma tante succulente novità arriveranno un po' alla volta fino ad allora: oltre a miglioramenti grafici e prestazionali, è attesa ad esempio la co-op locale in split-screen a inizio anno, ma arriveranno anche novità come il teletrasporto, nuove aree di mappa nonché utensili e oggetti nuovi come le lampade. Quest'ultimo aspetto è forse una delle primarie mancanze, visto che per esempio oltre ai falò e alle torce (che consumano risorse) è impossibile illuminare una stanza.
ARK: Survival Evolved è un gioco ancora in costruzione, ma già adesso offre un'esperienza di sopravvivenza ricca di cose da fare, migliorata ulteriormente da un multiplayer ricco di giocatori. Non è esente da problemi, ma tra miglioramenti e feature in arrivo nei prossimi mesi sembra davvero una scommessa che vale la pena fare, anche solo per risparmiare qualcosa sul prezzo finale. Non è un gioco facile e non è certamente per chi è alla ricerca di un'esperienza lineare e confinata, ma se siete alla ricerca di un survival game degno di nota, l'opera di Studio Wildcard non dovrebbe mancare alla vostra collezione. Per chi vuole attendere, ovviamente non mancheremo di recensire il prodotto finito l'anno prossimo![FOOTNOTE]
Recensione realizzata grazie al supporto di Studio Wildcard e Xbox.
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